lunedì 25 gennaio 2016

Cosmo Oro 5 - Stella doppia R.A. Heinlein

Altro giro, altra corsa, altro Heinlein.
La quinta uscita Cosmo Oro è Stella doppia, un Heinlein d'annata (1956). Ambientato nello stesso universo di Cittadino della Galassia, con il quale condivide alcuni elementi (per esempio la dicotomia terricolo/spaziale e l'uso di alcuni termini come terrasporca), è un curioso mix di fantascienza e thriller politico.
Fare l'attore, si sa, è un mestiere pieno di alti e bassi e, secondo Heinlein, questo non cambierà neanche nel futuro remoto. 
Il grande Lorenzo - al secolo Lawrence Smythe, vero nome Lawrence Smith - si trova proprio nel pieno di un basso. Non basta essere talentuosi, non è sufficiente avere esperienza. Ci vuole anche fortuna e la signora bendata lo evita da un po'. 
Così quando uno spaziale in supposto incognito (vale a dire che il sarto cui si è rivolto deve essersi divertito parecchio a conciarlo in un modo ridicolo) gli si avvicina, il grande Lorenzo spende l'ultimo mezzo credito per offrigli da bere. Gli spaziali sono pieni di soldi, si sa. E uno non può mai dire da dove può scappare fuori un lavoro.
E, in effetti, ha ragione... quel mezzo credito gli frutta un lavoro. Un lavoro pure strapagato.
L'Onorevole John Joseph Bonforte è stato rapito dai suoi avversari politici, proprio alla vigilia della sua adozione da parte di una illustrissima famiglia di marziani. I marziani prendono il dovere, le regole e le convenzioni più seriamente dei giapponesi e questo è tutto dire. 
Se Bonforte non si presentasse, sarebbe la guerra fra la Terra e Marte, quindi si è reso necessario trovare qualcuno che potesse interpretare Bonforte: una controfigura così convincente da rendere da sventare i piani dei rapitori.
Il grande Lorenzo accetta per i soldi, ma dopo poco, quando inizia il conteggio dei morti, si rende conto di essersi immischiato in una faccenda pericolosa... solo che, a quel punto, è già su un razzo diretto alla nave torcia che lo porterà su Marte e non interessa a nessuno che lui provi un'incontrollabile repulsione per i marziani.
In teoria, il lavoro è a termine: una comparsata e poi di corsa a casa, così pieno di soldi da non doversi mai più preoccupare di procacciarsi un lavoro. In pratica... in pratica non fa in tempo a uscire dalla cerimonia di adozione che le cose iniziano ad andare a rotoli e lui si trova costretto a un inaspettato prolungamento della sua performance. E poi a un altro. E poi a un altro ancora. Fino a che... fino a che non ve lo dico, leggetevelo, se volete.
Come sempre, Heinlein superlativo nell'esplorare gli abissi dell'animo umano non meno che quelli dello spazio.

sabato 16 gennaio 2016

Il risveglio della forza un mese (e più) dopo

Ok, è passato più di un mese, tutti sanno tutto di tutti e quindi se ne può anche parlare.
Del Risveglio della Forza, intendo.
Quanto a me, ho avuto tempo per pensarci su... anche se meno di quanto credete (il post è programmato per l'uscita, ma lo sto scrivendo il 21/12. Tecnicamente, vi parlo dal passato. Fico, no?).
Dicevo, meno di quanto credete, non solo per via di quella cosetta del post programmato, ma soprattutto perché non mi ci è voluto tanto a capire che no, non sono soddisfatta.
Perché?
Per diverse ragioni, prima fra tutte la sensazione di 'già visto'. In pratica, siamo di fronte a un remake di Episodio IV senza epicità e con molti WTF in più.
Ora, Ep.IV è il mio preferito, quindi so di essere di parte, ma con tutti i difetti (per esempio, una trama banalotta e semplicistica), stava in piedi.
Mi spiego: tanto tempo fa c'era una Repubblica. Poi c'è stato un colpo di stato ed è diventata un Impero - oppressivo ecc ecc adesso non ci interessa - ad alcuni non stava bene ed ecco che è venuta fuori la Resistenza.
Semplice ma logico.
Prendiamo Ep.VII: è tornata la Repubblica, ma c'è anche un Primo Ordine, che conta come il due di picche quando briscola è denari ma rompe le palle, e c'è una Resistenza. 
Ma perché?! Voglio dire, se il sistema di governo è la Repubblica, deve essere quella a combattere le spinte destabilizzanti del Primo Ordine. Sarebbe come se tornassero i Nazisti e il nostro governo, anziché usare le sue proprie risorse (legge, polizia, esercito), stesse a guardare mentre i partigiani combattono.
(...perché questa cosa mi suona minacciosamente plausibile?...)
Sono io o non ha molto senso? Forse perché per attrarre i vecchi fan c'era bisogno della Resistenza? Poteva essere fatto in altro modo (sì, lo so, sembro uno di quegli appassionati di calcio che la domenica si sente tanto allenatore): se parliamo di un Impero Galattico, parliamo di una struttura enorme, di una grandezza quasi inconcepibile. Va da sé che, anche se l'Imperatore è stato ammazzato, non ci voglia un giorno per smantellarla. Ci poteva stare che, trent'anni dopo, la Resistenza stesse ancora lottando con quel che resta del vecchio sistema.
Invece no: hanno rimesso su la Repubblica e poi sono stati costretti a 'inventare' un nemico nuovo di zecca... che però è la brutta copia del vecchio.
E poi sentite qua: ma perché a fare il lavoro di una spia - cioè recuperare il pezzo di mappa - viene mandato, invece che una spia, il miglior pilota da combattimento della Resistenza? (Non è male, il personaggio di Poe. Solo, si vede troppo poco).
Oh, a me non torna neanche questo!
Poi c'è l'affaire della spada laser di Luke.
Della spada azzurra. Sì, quella che aveva perso quando Dath Vader gli ha mozzato la mano. Come tutti i fan sanno, lui ne Il ritorno dello Jedi ne usa una verde. Perciò... che diavolo ci fa quella azzurra nel forziere di Maz Kanata? E poi, Santo Cielo, che è 'sta cosa che 'chiama' Rey, quando Luke stesso, la prima volta che l'ha presa in mano, non ha sentito un accidente?
Magari poi Abrams mi darà un'ottima ragione per ricredermi, ma, ora come ora..

L'immagine viene da qui: http://www.memegen.it/meme/tom0jy
Fra i WTF sparsi ci sono: il personaggio di Finn (insulso, della sua sorte non me ne può fregare di meno), Rey che diventa padrona della forza perché sì e loro due che combattono con la spada laser come l'avessero sempre fatto. Prima volta che la prendono in mano ma, oh, menano mazzate di morte, tanto da mettere in difficoltà Kylo Ren.
Ah, Kylo Ren.
Che fosse il figlio di Han e Leia non è stata una gran sorpresa, perché una strizzata d'occhio all'universo espanso me l'aspettavo.
Quel poveraccio dell'attore è stato perculato dal mondo intero. Per la faccia, capite. Lo ammetto, quando si toglie la maschera sono scoppiata a ridere pure io. Cielo, è un cattivo con il nasone e le orecchie a sventola.
Però, voglio spezzare una lancia in  suo favore: secondo me l'attore è bravo perché usa tantissimo - e bene! - la sua fisicità. In fondo, sta sempre con il volto coperto (sì, sì, menomale), la voce è distorta dall'altoparlante (vorrei sentirlo in lingua originale, comunque) e non può usare altro se non il suo corpo.
Oh, secondo me lo fa bene: è imponente e minaccioso il giusto. Riesce ad avere un'aura di inavvicinabilità e solitudine che effettivamente si percepisce.
Non è colpa sua se gli  hanno scritto una parte da bimbominkia e le crisi di rabbia lo fanno sembrare - l'ho già detto - il Principe Giovanni di Disney.
Poi sapete che cosa non capisco?
Ma perché uno che si auto-esilia dovrebbe spargere indizi per farsi ritrovare? Ora, sarò scema io, ma due sono le cose: o dici dove sei a qualcuno della tua famiglia, oppure non dici un accidente a nessuno.
Mettiamo che Luke si senta in colpa per aver fallito con il nipote e, in un disastroso domino, di aver spacciato il matrimonio della sorella e del cognato. 
Con un epic fail così sulle spalle ci potrebbe stare che sparisca dalla faccia della Galassia senza avvisare Leia.
Tantomeno Leia.
(Che poi... ma solo a me ha fatto una brutta impressione sentire Han dire a Leia "C'è troppo di Vader in lui?". Ok, Kylo è un cattivone... ma a quante e quali pressioni è stato sottoposto, 'sto poveraccio?)
Parliamo della Starkiller.  
Ancora una base gigante? 
Ancora una Morte Nera pompata di steroidi? 
E, soprattutto, ancora una roba che fai saltare un unico minuscolo pezzo (perché stiamo parlando di un pianeta, cazzo!) e tutto va a farsi friggere?
Cattivi, non avete proprio imparato niente, eh!
Ma lo sapete qual è, secondo me, il WTF gigante, il papà di tutti i WTF del film intero?
Allora, 'sta cosa ha un punto debole: sarebbe logico tenerlo assolutamente segreto, no? Una roba da uccidere il team di ingegneri progettisti per proteggerlo. E invece lo sa perfino un addetto ai cessi.
Un-addetto-ai-cessi.
Arriviamo al dunque.
Ci hanno ucciso Han Solo.
Lo sapevo, eh. Me lo aspettavo, che sarebbe successo qualcosa del genere. Speravo che avrebbero sacrificato qualcun altro, ma ho abbandonato la speranza quando ho visto come Rey pilotava il Millennium Falcon nella fuga da Jakku. 
Stabilito che Harrison Ford è una spanna sopra gli altri e vederlo riprendere il ruolo è una gioia per gli occhi perché anche trent'anni dopo Han resta Han ed è sempre il solito casinaro, io mi domando: perché?
Per dare una 'spinta emotiva' a Rey - un po' come era successo a Luke con Obi-wan? Ma datele un calcio in culo, non state a uccidere l'unico personaggio sensato di tutto il carrozzone!
Per completare la 'caduta' di Kylo Ren/Ben Solo?
Non lo so... so solo che, alla fine, vedere Rey pilotare il Falcon, con Chewie come copilota, mi ha fatto lo stesso effetto di vedere River pilotare la Serenity... con la differenza che, in qualche modo, River quel posto se l'era guadagnato.
Che resta, ancora, da dire? Che non si capisce come faccia R2-D2 a svegliarsi proprio al momento giusto (ma spererei in una solida spiegazione). Che C3-PO è insentibile con questa nuova voce. Che Leia ha il suo fascino e il suo perché, anche se fa una comparsata da niente.
Sì, ci sono gli X-Wing e sono sempre fighi. Ci sono i TIE e sono fighi pure quelli. Ci sono gli Star Destroyer e un mucchio e mezzo di citazioni dei film precedenti.
C'è BB8 - che, lui sì! - , mi è piaciuto un casino e mi ha fatto ridere di gusto.
Tutto sommato, si poteva pure andare a vederlo, questo film. 
Ma le mie aspettative - altissime - sono state crudelmente deluse.

martedì 12 gennaio 2016

Cosmo Oro 4 - Abisso del passato Lyon Sprague De Camp

Quando ho scoperto (sì, il volume successivo della collana lo guardo solo quando ho finito il precedente... è più divertente, così) che il quarto Cosmo Oro sarebbe stato di De Camp (Abisso del passato) mi è partito un wohooo! 
Di suo ho letto la trilogia di Jorian Re di Iraz (La torre di Goblin, Jorian di Iraz e Il re non decapitato) e mi sono divertita in modo indecente. 
Jorian è un allegro fracassone che si trova sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato e passa da un guaio all'altro, cavandosela grazie ad astuzia, intelligenza e un po' di sano culo. Il fatto di essere un armadio a due ante aiuta anche quello. Tutto quello che vorrebbe è una vita tranquilla, nella fattispecie tenersi la testa attaccata al collo e recuperare la sua moglie preferita e invece ne passa di cotte e di crude  solo per scoprire che 1. è stato cornificato e lei è incinta 2. alla fine va bene così perché nel frattempo pure lui si è innamorato di un'altra.  Fra l'altro, di Jorian ha parlato Davide, qui.
E ora veniamo ad Abisso del passato
Roma, 1936. Nel bel mezzo di piazza del Pantheon cade 'il bisnonno di tutti i fulmini' (citazione) e l'archeologo Martin Padway si ritrova catapultato nella Roma del VI secolo D.C.
Sì sì Un americano alla corte di Re Artù e blablabla, andiamo avanti.
Martin Padway non c'ha il fisico: voglio dire... parliamo di uno che era soprannominato Sorcio Padway, mica di Superman.
Però ha altre cose: ha cervello. E uno scopo ben preciso: impedire che le tenebre del Medioevo calino sull'Europa. Se per far questo deve attingere alla sua conoscenza delle tecnologie future... ben venga.
Così, Martinus Paduei, che presto diventerà Martinus il misterioso, inizia distillando brandy in una Roma che dei gloriosi tempi dell'Impero più vasto del mondo ha perso quasi il ricordo, prosegue stampando giornali, introduce il telegrafo ottico, fa campagna elettorale secondo metodi moderni e finisce per - addirittura! - comandare un esercito.
Un eroe?
Oh no, visto che in ogni dannato momento si trova ad avere a che fare con re bibliofili sull'orlo della demenza senile, eredi al trono bulli e viziati, prestadenaro, principesse sanguinarie, artigiani ladri di rame, una guardia del corpo depressa, generali ostrogoti decisamente scemi, Belisario e la sua ben nota rettitudine, guerrieri che non hanno la minima intenzione di attenersi alla strategia - anche se si rendono conto che sarebbe la cosa più vantaggiosa - ma preferiscono gettarsi disordinatamente nella mischia urlando e farsi aprire la pancia.
Insomma, come gli è stato detto all'inizio del libro, anche se un uomo del futuro cadesse nel passato, sarebbe difficile che riuscisse a cambiare la storia con la S maiuscola... perché la storia resiste.
Tenacemente.
Il contrasto antico/moderno, l'occhio disincantato e cinico con cui Padway guarda la sua situazione e la gente che ha intorno sono esilaranti: in alcuni punti ho sghignazzato di brutto.
Insomma, questo libro è un gioiellino. Me lo rileggerò... Ma non adesso. Adesso tocca all'uscita numero cinque. 
Che cosa sarà?
Lo scopriremo solo vivendo!

lunedì 11 gennaio 2016

As the world falls down

C'è una parte di me - neanche troppo nascosta - che sarà sempre innamorata di lui. È quella parte che ha iniziato a scrivere 'sul serio' per dare un seguito a Labyrinth, tanti e tanti anni fa, quando ancora non esistevano le fanfiction.
E che poi di scrivere non ha più smesso. 
Perciò addio, mio Re, grazie per tutta la meraviglia, le avventure e le fantasie.
Grazie per le chiavi del regno dei sogni.
Grazie per una delle canzoni d'amore più belle della storia.
Guardaci dal tuo castello, lassù, oltre la città dei Goblin.

venerdì 8 gennaio 2016

Cosmo Oro 3 - Stelle come Polvere Isaac Asimov

C'è stato un tempo - tanto tempo fa in una galassia lontana lontana - in cui per me la fantascienza era Asimov.
Poi le cose sono cambiate, ma partiamo da questo presupposto: c'è stato un periodo della mia vita in cui Asimov era più o meno un dio (e poi era uno che da piccolo sognava di chiudersi in un'edicola e leggere tutte le riviste di fantascienza... come si può non amare uno così?).
Per quanto riguarda la terza uscita della Cosmo Oro - Stelle come polvere - diciamo che non mi ha soddisfatta del tutto.
L'inizio è col botto, ma col botto sul serio. Biron Farrill è nella sua stanza che se la dorme tranquillo quando sente un ticchettio... e scopre
1. che è una bomba a radiazione
2. che quell'anima pia che gli ha messo la bomba in stanza ha pure pensato bene di sigillarcelo dentro.
Ovviamente, riesce a uscire - altrimenti il libro sarebbe finito più o meno a pagina tre -, ma da lì le cose non fanno che peggiorare.
Scopre che suo padre - l'Allevatore di Widemos - è stato imprigionato dai Tirannici, il popolo che, in pratica, ha sottomesso una buona parte dei pianeti dei Regni Nebulari (si trovano nei pressi della Nebulosa Testa di Cavallo). L'accusa è di cospirazione per rovesciare i Tirannici, quindi imprigionato è un altro modo per dire giustiziato, tanto per essere chiari.
Come successore di suo padre, Biron è un simbolo di ribellione e dunque in pericolo di vita: non può tornare sul suo pianeta natale (Nephelos), perché rischia che gli capiti un qualche incidente di natura fatale. Su consiglio - in realtà ordine di Sandor Jonti, il tizio che l'ha salvato, viene praticamente spedito su Rhodia, a cercare la protezione di Hinrik V, il governatore. 
Che ha fama di essere un fantoccio e un cretino integrale, ma, proprio per quello, potrebbe convincere i Tirannici che Biron è fedele, è innocuo e il titolo di Allevatore di Widemos glielo si può pure dare.
Intanto, su Rhodia, Artemisia, figlia di Hinrik V, non ha nessuna intenzione di sposare il Tirannico che l'ha chiesta in moglie: lei è giovane e bella, lui è un vecchiaccio ributtante e gli puzza pure l'alito.
Per farla breve, Biron, Artemisia e Gillbret, il cugino di Hinrik, rubano la nave del capo dei Tirannici - Simok Aratap - e fuggono verso un misterioso pianeta ribelle sul quale Gillbret è stato vent'anni prima.
Lo troveranno? Non vi rovino la sorpresa, ma vi dico che nulla è come sembra, in questa storia.
A differenza delle prime due uscite, Asimov si lancia in un ben riuscito mix di fantascienza, thriller e, come dire?, fantapolitica. Sono tante le domande cui rispondere:  chi voleva Biron morto? Chi ha tradito suo padre? Chi capeggia la ribellione contro i tirannici? Dove si trova il pianeta ribelle (sempre ammesso che esista)?
Ho detto che non mi ha soddisfatta del tutto ed è vero. 
I personaggi  non mi sono rimasti particolarmente impressi: Biron viene sballottato di qui e di là, ma non è mai veramente proattivo. Artemisia è una principessa dal carattere forte... troppo forte per essere facilmente sopportabile. Invece mi è piaciuto Simok Aratap, il Tirannico, che è tratteggiato con maestria e con una lodevole economia di mezzi.
Ma quello che mi ha lasciata più perplessa è difficile da spiegare... avete presente quando un indizio minuscolo porta a scoprire qualcosa di enorme? Ecco... qui è il contrario.
Sembra che ci sia in atto chissà quale cospirazione, che Biron e compagnia siano rimasti invischiati in qualcosa di gigantesco, ma alla fine... si scopre chi è il traditore e poi tante grazie e arrivederci, lieto fine e fate pure finta che non sia successo nulla.
È quel 'tutto è risolto, proseguite con la vostra vita' che un po' mi fa storcere il naso, perché è contro ogni logica. I personaggi hanno vissuto avventure, scoperto segreti da mantenere a ogni costo, sono stati in pericolo di vita, minacciati dai Tirannici e non... come possono non essere cambiati?
Per quanto riguarda la tecnologia... diciamo che mi è un po' mancata quell'aura di 'verosimiglianza' quel 'non esiste ma potrebbe esistere o quantomeno funzionare' che è caratteristica della SF che mi piace davvero. Un giusto mezzo fra le spiegazioni fin troppo dettagliate di Aarn e la mancanza totale di technobabble di questo libro.
Nel complesso, però, è stata una lettura piacevole, quindi... sotto con il quarto!