lunedì 28 ottobre 2013

Once Upon A Time S03e05 - Good Form

UAO! E dico solo: "UAO!"
L'episodio della scorsa settimana non mi aveva entusiasmato, ma questo... ah, è tutta un'altra storia.
Perché si parla di Hook e Hook è, a parte un figo incredibile, in pratica il mio personaggio preferito di questa stagione.
Quasi quasi batte Rumplestiltskin (che non si è visto per niente!).

Avvertenza: vi dirò tutto - ma proprio tutto - quel che succede. Perciò... ci sono mucchi di spoilerrrr!
Dunque, vediamo un po'... dove eravamo rimasti?
Neal è stato catturato da Pan e viene scaricato - evidentemente fatto come una pigna - in una gabbia di bambù nel bel mezzo del niente. Nel frattempo, all'accampamento dei Lost Boys, un ragazzino con la faccia da scemo provoca Henry, pungolandolo con una lancia. Henry, che, nonostante sia stato cresciuto da una evil queen, è assai beneducato, cerca di non raccogliere la provocazione, ma poi agguanta un bastone per terra e risponde per le rime - grazie alle lezioni di scherma del nonno-buono (cosa potrebbe insegnargli quello cattivo è qualcosa che non mi azzardo a immaginare!). Pan - un manipolatore della madonna, altro che Rumplestiltskin! - se ne esce con "oh, ma sarebbe tanto più divertente con le spade vere!" e, detto fatto, convince Henry (e non gli ci vuole poi tanto) a credere che il bastone sia una spada e quello... diventa una spada! Con la quale Henry ferisce in faccia il ragazzino rompiscatole.
Intanto, nella caverna di Baelfire, Emma nota che le stanghette che lui incideva sulla roccia per contare i giorni si interrompono. Ma non - come ipotizza Sua Melensaggine - perché alla fine è riuscito a scappare: perché ha perso la speranza. E, in breve, il branco di cervelli in fuga realizza che, se non vogliono che Pan l'abbia vinta e faccia perdere a Henry la speranza - facendolo diventare un ragazzo perduto a tutti gli effetti - devono mandargli un messaggio.
E dannazione il cellulare non prende mai quando serve!
A margine, Hook cerca di stabilire un rapporto con Emma, ma lei gli serve un due di picche dritto in faccia (ma perchéééééééé?!).
Fra l'altro, LOLlo non prende benissimo l'evidente interesse di Hook e lo minaccia di ritorsioni violente se non la pianta di molestargli la figliola. In fondo, gli dice, "you're nothing but a pirate".
E qui parte il primo flashback, nel quale vediamo una nave molto, troppo simile al Jolly Roger (ma, ehi, si chiama Jewel of the Realm!) ormeggiata e intenta a caricare... e un giovane Hook in uniforme e con la faccia da bravo ragazzo che, arringando i marinai (il capitano sta arrivando, ha degli ordini assegnati direttamente dal re stesso e, nel frattempo, la nave dovrà essere lucidata dalla cima a fondo) si lascia anche andare a un pippotto - ma piccolo - contro il rum e l'alcolismo, gettando la bottiglia, sequestrata a un marinaio, fuori bordo. Sì, i casi della vita.
Ed ecco che arriva il capitano e... non è uno qualsiasi! È il fratello maggiore di Hook - che all'epoca era ancora Killian Jones (non è un bel nome, Killian? Ok, sto fangherleggiando, la smetto). Insomma, questo sarà il loro ultimo viaggio insieme, e per commemorarlo il fratellone caccia fuori un sestante nuovo di pacca, tutto dorato e luccicoso, con un Pegaso ad ali spiegate e... delle costellazioni che Hook-Killian non ha mai visto! Ma dove porterà mai, questo viaggio? Gli ordini impongono di non rivelarlo se non all'arrivo perciò vi tenete la curiosità. Ma... oh, sarà un viaggio fichissimo, che porterà gloria al regno e ai fratelli Jones.
"Un viaggio da eroe", fa eco Killian con un sorriso ingenuo che non sembra nemmeno lui. Sì, se volevate farlo carino&coccoloso, cari sceneggiatori, ci siete riusciti in pieno.
Ma torniamo nella giungla tenebrosa: Sua Melensaggine s'è spremuta le meningi e, nonostante lo scetticismo di Regina (che è scettica per contratto), preparano una trappola per i ragazzi perduti e, nel frattempo, Hook e LOLlo si trovano soli e litigano di nuovo. Hook prova a dirgli che forse - forse - c'è un modo per annullare gli effetti del Dreamshade, ma LOLlo dice No alla carie, no scusate alla cura, perché ogni cosa che li distrae dal salvare Henry sarebbe egoista e che cosa ne vuoi sapere te che sei un pirata e non sai nemmeno dove sta di casa la famiglia?
A 'sto punto Hook, che ha dimostrato una pazienza da Santo Subito, si risente perché, cavolo, alla fine lui sta rischiando la ghirba per aiutarli e questo continua a trattarlo come una pezza, ma LOLlo no, non molla, che non lo fa mica fesso, tsé, lui lo sa benissimo che Hook lo fa per Emma... e se la può scordare! 
Proprio non lo vuole, no, un pirata per genero (invece uno ladro e truffatore, che gli ha messo incinta la figlia, l'ha fatta mandare al gabbio ed è sparito andava benissimo). 
Apro parentesi: ma perché lo deve trattare sempre come una pezza da piedi con l'unica giustificazione che "è un pirata"? Voglio dire... è un atteggiamento antipatico per lo spettatore. Ma tanto è LOLlo, è cretino, va bene così. Chiudo parentesi.
Comunque, colpo di scena!, LOLlo si sente male. E... ha solo poche ore di vita! Dopo che Hook l'ha fatto riprendere col rum, LOLlo recupera da terra un'insegna militare appartenuta a... sì, al fratello. Coincidenza, eh?
Comunque, Hook rivela che proprio sopra a dove si trovano adesso c'è il Deadman's Peak e lassù è rimasta - evidentemente - la custodia con il sestante, sì, quello dell'inizio, quello che li può aiutare a scappare perché con quello può interpretare la mappa di Neal.
LOLlo ci si butta con tutte le scarpe, anche se Hook gli dice chiaro che, ammesso che arrivi su vivo, non ne ha abbastanza da ridiscendere. Avete mai provato a parlare al muro? Ecco, stesso effetto per Hook che parla a LOLlo.
Altro flashback... la Jewel of the Realm viene inseguita da tre fregate e fugge in un modo tamarissimo - ma anche assai figo - spiegando la vela maestra fatta tessendo le ultime piume delle ali di Pegaso la nave si solleva e vola via...second star to the right straight on till morning (e parte la ola nostalgica).
Torniamo al presente: i due rientrano, avvisano le donne della nuova idea, si sprecano le accuse a Hook (e perché  non l'hai detto prima, e perché dovremmo crederti) e partono, non prima dei saluti di LOLlo a Sua Melensaggine con tanto di ultimo messaggio subliminale della serie ti sto dicendo addio, ma tu non sai che ti sto dicendo addio, e vabbé.
Le donne mettono in pratica la loro trappola e chi ti catturano, potenza delle coincidenze? Il ragazzino scemo che ha litigato con Henry. Prima tentano di allettarlo con la cioccolata e la promessa di riportarlo a casa, ottenendo niente. Beh, a parte l'informazione che lo sfregio in faccia gliel'ha fatto Henry e non Pan come credono loro.
E le tre ci rimangono con un palmo di naso.
Vi risparmio la conversazione fra Hook e LOLlo mentre cercano di arrivare a prendere il sestante a parte quando si arriva al "tu mi racconti i fatti tuoi che io ti racconto i miei" e si viene a sapere - tramite flashback di ordinanza, che:
1. gli ordini del re erano relativi al prendere una pianta dalla quale si ricava la panacea per tutti i mali
2. appena sbarcati i fratelli Jones incocciano Pan - ancora da solo, a quanto pare - che li avvisa che la pianta col cavolo che è una cura: si tratta di un potentissimo veleno.
3. il fratellone non ci crede manco per gnente - a differenza del Jones minore - perché il re è un uomo d'onore e non  li avrebbe mandati a prendere una cosa così tremenda (beata ingenuità).
Nel presente, Hook si arrampica sul picco e l'accordo è che, una volta arrivato su, avrebbe lanciato la corda - quella costruita da loro - e tirato su LOLlo. Ma... colpo di scena! Appare Pan che vuole parlare con lui a quattr'occhi e gli propone un accordo, in seguito al quale, lui lo lascia scappare dall'isola. Hook non ne vuole sapere e Pan allora aumenta l'offerta: potrà portare con sé una persona, Emma. Quando il pirata gli dice che non abbandonerà mai Henry, Pan ribatte che l'ha già fatto una volta e che, in fondo, lui sarà lì a raccogliere i cocci (per essere un ragazzino, ci vede lungo, questo).
Pan lo blandisce dicendo che, in fondo, loro hanno già fatto affari, prima e che, se c'è una cosa di lui che gli piace è che è bravo a sopravvivere. Hook domanda cosa vuole e Pan, bello come il sole gli dice: fai il lavoro sporco per me. E come segno di sincerità gli chiede di uccidere LOLlo (sarà la volta buona che ce lo leviamo dalle scatole?). Hook gli fa notare che è piuttosto inutile, visto che il veleno lo sta uccidendo, ma niente, oh, Pan vuole un LOLlicidio in piena regola. Ma Hook gli chiede di nuovo: "E se ti dico di no?"
Eh, 'sto ragazzino è tosto assai, perché non si scompone: "Ti ricordi cos'è successo l'ultima volta che non mi hai dato retta?" e poi, giusto perché Hook non ha un problema con la bottiglia no-no, gli suggerisce di farsi un goccetto, che aiuta a pensare.
Intanto, LOLlo, che non fai mai come gli si dice, arriva su sfinito e domanda: "Con chi parlavi?"
E Hook: "Con me stesso, sai, è il risultato di tante notti da solo in mare."
Altro flashback.
Vi ricordate che il Jones maggiore si rifiutava di credere che il re l'avesse mandato a prendere una pianta velenosa e che il Jones minore aveva dei dubbi? Ecco, appunto.
I due, su indicazione di Pan, trovano la pianta e, per dimostrare che la ragione è dalla sua, il capitano si ferisce apposta e fa: "sto bene, sto bene, sto una merav" e cade mezzo morto.
Volete sapere che succede? Aspettate, si va a vedere cosa fanno le tre donne: hanno legato il ragazzino a un albero e, con la complicità di Emma, mentre Sua Melensaggine si ribella, Regina gli prende il cuore, gli appioppa un specchietto tascabile incantato - così potranno vedere Henry e non soltanto parlargli - e lo rimanda indietro.
Ma torniamo a Hook e LOLlo. Sono arrivati in cima e surprise surprise! è proprio il posto in cui il fratellone di Hook ha fatto la furbata di ferirsi. E LOLlo tira fuori la spada e la punta alla gola del pirata: "guagliò, accà nisciun è fess, lo so che Pan ti ha proposto un accordo"
Faccia stupita di Hook. "E come fai a saperlo?"
"L'ho sentito."
"Da laggiù in fondo? E che c'hai il superudito?" (no, questo l'ho aggiunto io).
Comunque, mentre il pirata tenta di convincere LOLlo che, in fondo, non ha mica accettato di fare un patto con Pan e che sarà meglio stare calmi che si ti agiti il veleno si diffonde prima, LOLlo lo riporta al punto: prendi 'sto cavolo di sestante!
Solo che... il Jones più grande non ha perso la borsa lì sopra e il sestante non c'è. Hook si è inventato tutto!
La faccia di LOLlo è impagabile. Im-pa-ga-bi-le. E l'insegna?, domanda.
Eh, ce l'ho lasciata io, ho fatto in modo che la trovassi, è la risposta.
A questo punto, LOLlo fa la domanda intelligente (sì, ogni tanto capita anche a lui): "Perché?"
"Perché se ti avessi detto la verità tu quassù non ci saresti venuto, zuccone!"
"Mi hai portato a morire quassù in cima?"
"Ti ho portato qui per salvarti la vita!"
Ma LOLlo non ci crede, aggredisce Hook e si becca il papagno che si meritava da un pezzo, andando giù come un birillo.
Flashback: mentre Killian è lì, disperato e non sa che fare, puff, ecco Pan: "non c'ho tanta voglia di aiutarvi, comunque... c'è un modo di guarire, sai", gli dice. E con la sola imposizione delle mani sposta le fresche frasche velenose e rivela una cascata. "Quest'acqua è ricca di tutta la magia di Neverland: è quella che mantiene tutto così giovane (nota a margine: il che mi fa pensare che mantenga giovane anche Pan) e il suo potere cura ogni male. Devi solo fargliela bere."
Killian lo ringrazia e sta per andare a prenderla, quando Pan lo avvisa con una frase che conosciamo fin troppo bene: "All magic comes with a price and that spring is no exception. Don't leave the island unless you're willing to pay it."
Sì sì come vuoi regazzì c'ho fretta, risponde Killian, che, effettivamente ha altre cose per la testa.
In breve il fratello guarisce, lui si gira per dare a Pan quello che vuole - qualsiasi cosa sia - ma il ragazzo è sparito.
Nel frattempo, Emma, Regina e Sua Melensaggine, riescono a parlare con Henry e a convincerlo che non è un trucchetto quello che sta vedendo, quando lui deve tagliare corto perché Pan sta arrivando. Henry butta a terra lo specchietto magico e ci potete scommettere che presto salterà fuori di nuovo.
Nel passato, intanto, vediamo la Jewel of the Realm che vola via da Neverland: i due fratelli sono a bordo, tutto va a meraviglia. Il fratellone sta bene, il piano è rivelare la codardia del Re, Killian è tutto contento che ha ancora suo fratello e lo seguirebbe fino alla fine della terra, dice lui. Che sia andato liscio qualcosa, tanto per cambiare?
Ma, lo sappiamo già, la risposta è no. Quando - ve la faccio breve - la nave atterra - tecnicamente sull'acqua ma non stiamo a badare al capello - il fratellone si sente male e tira le cuoia.
Nel presente, Hook, lasciato LOLlo svenuto, provvede a disboscare la parete di erbacce e procurarsi l'acqua, poi sveglia il bell'addormentato e gli dice tutto. Proprio tutto, per una volta. Che l'acqua gli salverà la vita, ma che i suoi poteri curativi sono limitati a Neverland: se LOLlo mette una zampa fuori dall'isola, ciaociao bambino.
E il nostro eroe la beve lo stesso perché lui vale, dice.
Insomma, LOLlo guarisce e ci tocca tenercelo un altro po'.
Il gruppo dei cervelli in fuga si riunisce e lì c'è la battuta che vale tutto l'episodio. Quando arrivano, LOLlo si attacca a Sua Melensaggine come una mignatta e Regina commenta: What I wouldn't give
for another sleeping curse.
GRANDE!
LOLlo rivela - anche se in versione riveduta e corretta - che Hook gli ha salvato la vita e tutti brindano alla sua salute con il rum (a parte Regina, schifata: I don't do rum).
Comunque, diciamo che anche Hook ha la sua ricompensa, visto che scambia con Emma un bacio che eclissa quello che lei ha dato a Graham nella stagione 1 - sono un po' preoccupata, però, avete notato che la gente che bacia Emma tende a fare una brutta fine?
In ogni caso, lei mette in chiaro che si tratta di una cosa da non ripetere e se ne va nella foresta chiedendo a lui di non seguirla e di concederle cinque minuti da sola.
E intanto che lei si calma i bollenti spiriti, noi apprendiamo la conclusione naturale della storia di Hook: incazzato con il re per la faccenduola che è costata la vita al fratello, brucia la vela di Pegaso per impedire che qualcun altro possa raggiungere Neverland e si ribella agli ordini del re, dandosi alla pirateria. Anzi, comincia subito, fregando la nave e ribattezzandola Jolly Roger.
Ma torniamo al presente: Hook è lì che rimugina sul bacio con Emma e puff! ti appare Pan.
Ora.
Questo è veramente un bastardo. Perché prima di tutto, quando Hook gli dice che spera che Emma stia iniziando a vederlo per l'uomo che è risponde "A one-handed pirate with a drinking problem?" e poi ci mette su il carico di briscola: Baelfire - o Neal che dir si voglia - l'uomo che Emma ama, è vivo, è a Neverland e lui è sicuro che lei sarebbe davvero contenta di saperlo. Ma, siccome lui non vuole mettersi in mezzo a questa storia d'amore appena sbocciata, lascerà a Hook la scelta se dirglielo o meno: Let's see what kind of man you really are.
Pensate che le sorprese siano finite?
Oh no, ce n'è ancora una. Avete presente la gabbia di bambù, quella con Neal dentro come la sorpresina dell'ovetto Kinder? Ecco, proprio quella.
L'ultima sequenza ci fa vedere i ragazzi perduti che la trasportano nella giungla e Pan che chiede lumi all'onnipresente - e inquietante - Felix sulla salute del loro ospite. È drogato e fuori combattimento per un po'.
Alla domanda di Felix su dove lo vuole, Pan risponde: "Appendetelo vicino a quell'altro".
E ci sono due gabbie appese. In una c'è Neal. E nell'altra?
Io scommetto su Emma, ma... vedremo nel prossimo episodio!


domenica 27 ottobre 2013

NaNo sì, NaNo no, NaNo forse... e Scapple

Ottobre è agli sgoccioli, l'ora è cambiata - sigh - e il NaNo è alle porte. E io sono un'entusiastissima del NaNo da quando l'ho scoperto.
Eppure.
Eppure quest'anno non so se parteciperò o meno. Sto lavorando a una revisione approfondita per incominciare la riscrittura vera e propria della storia NaNosa del 2010, nientemeno.
Non essendo una che pianifica in anticipo, finisce sempre che le storie NaNose sono... "un tantino confuse" è un modo per dirlo. "Un casino assurdo" è un altro.
In ogni caso, significa triplo lavoro quando decido di rimetterle a posto.
La NaNo-10, come la chiamo io, è una storia che mi piace, ma complicata già di suo, anche adesso che ho rimesso in ordine quasi tutto e si tratta di riscrivere le scene, eliminare il superfluo (e ce n'è parecchio) e dare forma al caos primigenio. 
Ho voglia di portarmi a casa una seconda stesura che mi soddisfi, stavolta. Così, di scrivere qualcosa di nuovo proprio non se ne parla.
Sto pensando, se riesco a far quadrare il cerchio inserendo gli ultimi dettagli dell'ambientazione - mi sono rimasti gli ultimi pezzi del puzzle, ma sono quelli più importanti - di utilizzare il NaNo per la riscrittura.
Non sono convinta al 100% dell'idea, in realtà, quindi è possibile che quest'anno io dia forfait (anche se ammetto che la cosa mi secca da matti): voglio essere sicura che tutti i dettagli che mi servono siano a posto senza possibilità di errore, prima di scrivere e, anche se per me è difficile, sono decisa a non avere fretta.
Intanto, visto che si parla di NaNo e per me NaNo è sinonimo di Literature&Latte e Scrivener, ecco a voi il programmino che sto utilizzando adesso, insieme ai miei famigerati appunti cartacei: Scapple.
Mi trovo benissimo e mi sta aiutando davvero tanto a coordinare tutte le informazioni (sia la storyline che l'ambientazione sono complicate, ve l'ho detto).
Si può scaricare una versione di prova che garantisce trenta giorni di utilizzo effettivo. Scapple è completamente integrato e compatibile con Scrivener - anche se per ora non ho ancora tentato di esportare le mie note perché ci sto lavorando - e costa circa 15 dollari, il che mi pare un prezzo più che accettabile.
A meno di disastri imprevedibili, sono abbastanza decisa a comprarlo.

giovedì 24 ottobre 2013

Anche la Parietaria ha una storia del cesso.

Quando ha scritto il suo post, Germano non se l'aspettava, di aver creato un mostro. Un meme, voglio dire.
Ma lo spunto era troppo bello per resistere e così è stata la volta di Marina. A seguire, Alessandro. E oggi, Davide e Gianluca.
Cos'è la storia del cesso?
Leggete il post di Germano - e guardate il video - lo capirete.
No, è che quando dici a qualcuno che scrivi la raffica di domande è d'obbligo (dopo una pausa di stupore mixato - a scelta - con: ammirazione, incredulità e sospetti sulla tua sanità mentale): cosa scrivi? Come hai iniziato? Ma soprattutto: perché lo fai?
(E non arrischiatevi a dire che pubblicate in ebook, perché vi toccherà una variazione sul tema: "Oh, e cosa sono gli ebook?". Un interlocutore che non tiene alla sua incolumità fisica potrebbe lasciarsi anche scappare un deluso: "Ma allora non è un libro vero")
Il che è una delle ragioni per cui pochissime persone fra quelli che mi conoscono nella vita reale sanno che scrivo. Perché la mia risposta - in spezzino - sarebbe: oh, feve 'n po' i cassi vostri. Sottotitolo: scusate, non ho mica detto che mi drogo, eh. Ho solo detto che scrivo.
All'incauto interlocutore darei una testata.
In ambedue i casi, non è cortese.
Ora, visto che scrivo e mi piace farlo, di storie del cesso sul come ho cominciato ve ne potrei propinare una quantità. Inventare storie e inventare balle, in fondo, sono la stessa cosa.
E poi, l'avrei già fatto, ecco. Dove? Ve ne ho parlato qui e questa potrebbe essere benissimo la mia storia del cesso. Incidentalmente, è anche vera.
Come anche i miei illustri predecessori lungo la via del meme, anche io difetto di sturm und drang: non placo uragani Katrina interiori, non purgo demoni, e di certo non rutto in faccia al lettore afflati poetici. La gente si incazza se gli rutti in faccia, sapete.


Anche no.


Partendo dal presupposto che detesto le suddivisioni di genere, scrivo quello che mi piace. Narrativa fantastica. Delle vite qualsiasi di persone terribilmente qualsiasi (cit.) non sappiamo cosa farcene, il piccolo nerd interiore ed io. Ci deve essere qualcosa di straordinario: maghi, astronavi, viaggi nel tempo, dei, ed eroi, e cattivi, e mostri, e bestie parlanti, e oggetti parlanti, e zombie, e dinosauri e... più strano è, meglio è. Altrimenti ci annoiamo.
E se vi devo dire perché ho iniziato a scrivere, beh, per sapere cosa succederebbe se e cosa succede dopo.
Del cosa succederebbe se vi ho parlato sopra. Quanto al cosa succederebbe dopo... è che sono curiosa, curiosa che è un eufemismo per dire "ficcanaso", curiosa al punto che, ma questo non lo faccio più, vado (andavo) a sbirciare il finale dei libri prima di iniziarli.
Quindi... ma cosa diavolo succede ai personaggi dopo che la vicenda è finita e a me tocca chiudere il libro?
Le prime cose non scolastiche che ho scritto erano fanfiction (e non avevo idea che si chiamassero così. All'epoca, quelle due o tre ere geologiche fa, magari il termine nemmeno esisteva). La prima è stata un sequel di Labyrinth, se volete saperlo. Perché a me non andava bene, proprio no, che il Re dei Goblin fosse lasciato con un palmo di naso a guardare gli altri che si divertono perché in fondo, cavolo, lui ha fatto solo quel che gli ha chiesto Sarah (che è una marmocchia viziata).
Ho continuato a scrivere perché è divertente. È molto egoista, lo so: io mi diverto. Se anche voi vi divertite a leggere, tanto meglio. Sennò... non è un problema mio!
Che poi, non è divertente sempre, ma la maggior parte del tempo sì.
E, corollario da non sottovalutare, ho scoperto che - ehi, non ho mai detto di non avere un ego grosso così - è bello quando ti leggono e ti fanno i complimenti. O quando capita di vincere un concorso.
Ti senti la Regina del Mondo e, scusate, ogni tanto è un giro di giostra che vale la pena fare (il guaio è che torni con i piedi per terra).
E poi ci sarebbero i soldi.
Adoro i soldi. E non credete a chi vi dice il contrario: i soldi li adoriamo tutti. Fare soldi scrivendo non è un brutto modo di pagarsi affitto, bollette e una pizza ogni tanto (vedete? ho pretese molto modeste). In Italia, ahimé, la cosa è un tantinello utopica, specie se pubblichi in ebook (per quanto la mia casa editrice sia, sotto questo profilo e anche sotto tutti gli altri, esemplare), ma resta comunque un'aspirazione dignitosissima.
Perciò, quando sento dire "io scrivo per essere letto, i soldi non mi interessano"... ho i miei bravi dubbi. In realtà, io sono una cinica: se non ti interessano i soldi, vuol dire che la gratificazione che ricavi dall'avere un pubblico è qualcosa cui non puoi assegnare un prezzo.
E questo puzza tanto, tantissimo di narcisismo.
Ma in fondo, che male c'è? Tutti gli scrittori hanno un ego grande così, me compresa, ve l'ho detto. Ci vogliono un ego grande così, una vena di follia e una di esibizionismo per far leggere le proprie cose.
Se ci pensate, non è tanto diverso dal far vedere a tutti di che colore sono le tue mutande. Solo che non rischi una denuncia per atti osceni in luogo pubblico.


Ah, se per caso vi domandaste cosa c'entra la foto, beh... quelli sono i gabinetti pubblici di Efeso. Really. Tutti seduti uno accanto all'altro, i cittadini ne avranno avute di storie del cesso da raccontarsi!

martedì 22 ottobre 2013

Once Upon A Time S03e04 - Nasty Habits

Questa volta si parla di brutte abitudini. In realtà, un po' tutti i personaggi ne hanno una.
Regina - si sa - ha l'orrenda abitudine di fare sempre la cosa sbagliata, fondamentalmente perché è un po' codarda. Anche Rumplestiltskin fa sempre la cosa sbagliata perchè è codardo. Non a caso, tutti e due sono legati a doppio filo alla magia che li aiuta, come una stampella, a mantenere uno status quo senza doversi mettere realmente in gioco.
LOLlo, dal canto suo, ha la brutta abitudine di essere assurdo, ma che, vogliamo fargliene una colpa?
Comunque, l'episodio, ve lo dico prima, è moscio. E, tanto per farla corta, si conclude con un niente di fatto: i personaggi si danno da fare, brigano un mucchio, parlano fin troppo e alla fine... torna tutto come prima.
No, non mi è piaciuto. L'ho trovato noioso. Quindi, ricorrerò alla sintesi.
LOLlo è ferito e continua a non dire gnente a Sua Melensaggine la quale, dal canto suo, è tutta presa dai sensi di colpa per non sapere come lenire il tormento emotivo della figlia-coetanea (che pesante, 'sta donna!). Sono anche nei casini, i nostri eroi, perché quando Tinker Bell ha scoperto che il piano per impadronirsi di Henry non comprendeva un allegato denominato "Fuga da Neverland - Istruzioni per l'uso" ha fatto a tutti il gesto dell'ombrello dicendo "Bella gente, venitemi a cercare quando siete diventati furbi" e se n'è tornata alla sua casetta sull'albero.
Nel fraddunque, Neal prima stende Felix con un papagno (l'aveva catturato alla fine dell'episodio precedente) e poi scappa nella giungla solo per incontrare - in tutta quella sterminata desolazione verde, ma si sa che il concetto di "distanza" non appartiene agli autori - papà suo. Il quale manca un po' lo accoppa prendendolo per un'allucinazione (del resto, continua a vedere Belle manco si fosse fumato l'impossibile) e poi si convince che no, è vero. 
I due catturano un kraken perché voi non lo sapevate e io nemmeno, ma l'inchiostro del kraken (sì, ha l'inchiostro, poche storie), riesce a immobilizzare anche una creatura potente come Pan - Sapevatelo, su Rieducational Channel!
Così, mentre Hook continua a suggerire a LOLlo di informare la moglie in merito alla prossima dipartita - e fa di nuovo la faccia "qua spettatore c'è qualcosa sotto ma non ti dico cosa" - e gli altri cercano la tana di Baelfire  da ragazzino (in fondo, è l'unico che è riuscito a scappare da Neverland), il suddetto Baelfire/Neal ha elaborato il seguente piano: immobilizzo Pan, agguanto Henry e scappo. Con l'ausilio di un incantesimo del sonno gentilmente fornito da papi che manda a nanna tutti quanti - tranne ovviamente Pan.
Così, Neal agguanta Henry ronfante come un sacco di patate e lo porta via.
Semplice? Non tanto. Perché Pan non trova di meglio che spiattellare la cosuccia della maledizione, del fatto che Rumplestiltskin aveva quel progettino sul nipote, sì proprio quello che non contemplava il mantenerlo in buona salute. Così, Neal immobilizza anche Rumplestiltskin, nonostante le sue proteste di innocenza, e buona fede, e non farei del male a mio nipote e cose simili, lo molla come uno scemo in mezzo a una radura, riagguanta su il figlio a sacco di patate e se ne va... solo per essere ri-catturato da Pan.
Epic fail, Neal.
Intanto gli altri trovano una mappa nella tana di Baelfire. Il talentuoso ragazzino è riuscito a ricavare, dal guscio sforacchiato di una noce di cocco, quella che, con una candela dentro, sembra una lampada da notte. Solo che non è una lampada da notte: è una mappa. Indica delle costellazioni, dice Hook, e probabilmente una rotta. E come fa a saperlo? Perché gliel'ha insegnato lui! Solo che gli ha insegnato anche che la segretezza è la dote n.1 del Pirata Vero... e Baelfire ha imparato la lezione. Così hanno la mappa, ma è inutile perché l'unico in grado di leggerla sarebbe chi l'ha creata. E loro pensano sia morto.
A questo punto c'è una crisi di nervi di Emma. 
E vorrei dire una cosa. Jennifer Morrison è una bellissima ragazza. Ma quando fa Emma ha una sola espressione. Così quando il personaggio mostra la sua emotività, sembra che abbia un rictus. Non è bello da vedere.
Andiamo avanti. In un fantozziano effetto slavina, la crisi di nervi di Emma porta a una crisi di colpa di Snow. E LOLlo la consola, riuscendo a infilarci il pippotto "se mi succedesse qualcosa voglio che tu vada avanti e sia felice".
Lei risponde che non gli succederà niente finché è con lei.
Seee, credici. Vi lascio immaginare la faccia di LOLlo a queste parole. Esatto, una di quelle che vorrebbe essere densa di significato e finisce per sembrare totalmente idiota.
Ah... che altro dire? Che, a quanto pare, Rumplestiltskin e Pan hanno una lunga storia in comune. Che, non ci sono dubbi, ci verrà svelata.
L'episodio finisce più o meno come è cominciato: Henry si sveglia con un vago ricordo della voce di suo padre che lo chiama e Pan riesce a coinvolgerlo nei festeggiamenti dei ragazzi perduti.
Uno a zero per lui.

venerdì 18 ottobre 2013

Once Upon A Time S03e03 - Quite a Common Fairy

Pensavate che me ne fossi dimenticata?
E invece no!
È solo che sono abbastanza malaticcia e il blog, come al solito, è scivolato in fondo alla lista delle priorità. Ma l'episodio l'ho visto, eh, ed eccomi qui a parlarvene.
Ci saranno spoiler.
Stat've accuorti!
La volta scorsa avevamo lasciato LOLlo, Sua Melensaggine, Emma, il simpatico Pirata e Regina all'inseguimento di Henry e costretti a fare i conti con un Pan sadicissimo. In più, LOLlo, poverino, è stato ferrrrrito mortalmente (ma anche no).
Allora, che succede in questo episodio? Che fanno i nostri eroi?
Tanto per cominciare, Neal, Mulan e Robin Hood frugano come matti nella "cassaforte" di Rumplestiltskin, alla ricerca di un metodo per aprire un portale: lots of things makes portals... beans, magic mirrors, uh, ruby slippers, some kinds of ashes. E proprio mentre Neal è lì intento allo spiegone, fanno il loro ingresso Little John, gli uomini di Robin e... un bambino. Neal lo guarda con un ghigno poco rassicurante: "E chi sarebbe, questo qui?"
È Roland, il figlio di Robin. E, immediatamente, a Neal si accende la lampadina e capisce come fare per scroccare un passaggio a Neverland.
Nel frattempo, un Pan sempre più sadico si è inventato un gioco divertentissimo... far fare ad Henry la parte di Guglielmo Tell e a Felix, il suo luogotenente, quello con la faccia più inquietante di tutti, la parte del figliolo del Guglielmo. Solo che Henry, dopo avergli detto che non intendeva sparare... spara a lui. A Pan, intendo. (Che acchiappa la freccia al volo, manco un ninja).
E gli altri? Vagano per la giungla come criceti senza una ruota su cui correre. Pan ha dato loro la mappa per trovare Henry ed Emma è pure riuscita a sbloccarla... peccato che la X  rossa (che fa tanto Isola del Tesoro) si sposti non appena loro si avvicinano.
Così Hook - meno frizzante dell'altra volta - si fa venire in mente che forse c'è qualcuno che potrebbe aiutarli. Qualcuno che potrebbe lavorare per loro dall'interno.
E chi sarà mai? Beh, ma Tinker Bell. 
A sentire il nome, Regina fa una faccia come se le avessero detto che devono farle una colonscopia seduta stante. 
E come mai? Ma perché, ovviamente, nel suo cammino di distruzione delle altrui vite è riuscita a pestare i calli pure a Tinker Bell. Anzi, ha fatto molto peggio e infatti, non appena Nostra Malvagità si isola (dicendo a Emma che se Tinker Bell la vede possono fare ciaociao al suo aiuto) la ex-fata la rapisce e...
E noi veniamo a scoprire che  Regina era tanto-tanto-tanto infelice. Così infelice che, dopo aver rifiutato di prendere ancora lezioni da quel cattivo soggetto di Rumplestiltskin per non diventare come lui, cade dal balcone (credici). Solo che viene salvata in extremis da una simpatica fatina verdeoro: Tinker Bell.
Le due fanno amicizia: Tinker Bell vuole aiutare Regina e chiede consiglio alla Fata Suorina - pardon, alla fata Turchina - che, dopo averle rimproverato ogni sorta di infrazione al codice della fatitudine, le risponde: "Ma sei scema dove ti pettini? Lo sai chi è quella?" Ma Tinker Bell niente, oh, non vuol proprio mollare: Regina non è cattiva, è che la disegnano così e basta un poco di zucchero e la pillola va giù... insomma, frega un po' di polvere di pixie (se la polvere di fata è benzina, la polvere di pixie è... uranio?) per concedere a Regina di trovare la sua anima gemella. 
D'altronde, oh, questa è sposata con un vecchio ancora innamorato della moglie morta e con un mostriciattolo di figlia... chi se la sente di darle torto?
Gliel'ha pure fatto vedere quest'uomo, di spalle, mentre sbevazza in allegra compagnia in una locanda. Ha un tatuaggio a forma di leone (in realtà è uno scudo nobiliare con un leone rampante) all'interno del polso. Regina deve fare solo una cosa: entrare, dirgli quattro scemate e il puroveroaMMore funzionerà. Facile come bere un bicchier d'acqua.
Sì. Come no.
Qualcuno - uno a caso coffRumplestiltskincoff -  s'era raccomandato: "And bring that simmering rage. It's all you have." e Regina mica se la sente di mollare la sua rabbia così. Molto meglio essere stronze e infelici e incazzate con l'universo mondo.
Come al solito, quindi, fa la cosa sbagliata. Invece di entrare, se ne torna via. Quando la fata, più tardi, viene a vedere i risultati della sua buona azione, cosa fa la Evil Queen? Confessa che se l'è fatta sotto e non è entrata? Giammai. Dice che Tinker Bell è una pippa di fata e la polvere non ha funzionato.
Corollario: la Fata Turchina, scoperto il furtarello, toglie le ali a Tinker Bell. Fata espulsa
Insomma, per farla breve, dopo un dialogo a cuore aperto - nel vero senso della parola: Regina si è tolta il suo e l'ha messo in mano a Tinker Bell, che l'ammazzi pure, ma aiuti Henry - le due vengono raggiunte dagli altri e, quando Tinker Bell vede Hook, se ne esce con: Well... look who the Queen dragged in. Hello, Hook. Al che lui risponde: Lady Bell con una faccia mezza colpevole, mezza rispettosa, insomma, con una faccia che dice "ehi, spettatore, qua c'è un casino di roba sotto ma te la dico un po' alla volta, quindi stay tuned!".
E quando Regina dice che Tinker Bell non li aiuterà (e che non ha alcuna magia), Hook interviene: Tink...after all we've been through together...little assistance? (vedi la comunicazione non verbale sopra).
Ma neanche in fascino piratesco ha il potere di convincere la ex-fata. Quando le cose si fanno veramente dure ci vuole... LOVEPAWA! Sua Melensaggine apre la boccuccia ed esala: "Vieni con noi quando tutto questo sarà finito, avrai una casa!"
(Uccidetemi. Uccidetemi ora.)
E Neal? Beh, Neal è un altro geniaccio: sapete l'ideuccia che gli si era affacciata alla mente all'inizio dell'episodio? Ecco, quella. Trattasi di usare il figlioletto di Robin come esca per l'ombra di Pan. (Poco importa se Roland è figlio unico di padre vedovo). Manca un po' il piano va a ramengo e si perdono il pargolo, ma grazie all'intevento di Mulan: Roland rimane con il suo papà e Neal, con un triplo salto carpiato fuori dalla finestra, acchiappa l'ombra-express e parte per Neverland... non prima di aver elargito un pippotto sul fatto che bisogna rivelare i propri sentimenti alle persone che si amano e che, sì, salverà la sua famiglia ma non è mica detto che otterrà una seconda occasione!
Partito lui, Robin offre a Mulan un posto fra i suoi uomini, ma lei, colpita dalle parole di Neal, decide che deve chiarire i suoi sentimenti a una persona amata, prima che sia troppo tardi.
Ora, una pensa. Va da Philip e gli dice: "Oh, coso, vedi che tu c'hai Aurora, ma io, ecco, come dire, per tutto il tempo che abbiamo viaggiato insieme..."
Invece, vuol parlare con Aurora. E una si chiede: con Aurora? Mulan è innamorata di Aurora? Naaa!
Ma tanto non facciamo in tempo a scoprirlo, perché la principessa, tutta giuliva, informa Mulan che lei e Philip produrranno un erede, per poi chiederle: "Scusa, cos'è che mi volevi dire?"
L'altra - con la faccia di chi ha appena ricevuto una calcagnata nelle gengive - risponde: "Eh, me ne vado con la banda di Robin Hood".
Aurora detta anche "l'egoismo è il profumo della vita": "Ma come ci lasci?"
(Sticazzi, 'sta a vedere che devo rimanere a fare il lumino vita natural durante).
E poi, e poi...
Neal atterra a Neverland con la grazia di un piombo solo per trovarsi di fronte Felix che lo riconosce al volo e gli dice che Pan sarà felicissimo di vederlo, Tinker Bell osserva, chiaramente poco contenta, Emma e Hook seduti vicini (lui che fa i buchi nelle noci di cocco con l'uncino... una roba non proprio adatta a esaltare il suo fascino) e...
...e adesso, siete pronti per il colpo di scena?
Scommetto che vi siete dimenticati il tipo con il tatuaggio a forma di leone. Beh, vi confesso che me l'ero dimenticato anche io. Finché Tinker Bell, stufa di guatare gli altri due, si va a sedere in disparte vicino a Regina e le chiede se, alla fine, ha mai cercato di trovare l'uomo con il tatuaggio.
"Seee, abbella, c'avevo da fare: un po' di tasse qui, un assassino di massa  là, una spruzzata di esecuzioni capitali, una guerricciola nel week end..."
La ex-fata, schifatissima, le fa notare che la cosa è un tantino egoista. Regina non capisce: sarà anche tante cose, ma egoista proprio...
È che la nostra Evil Queen non c'è proprio portata, per l'empatia.
Così la fata, con la faccia di chi fa ripetizioni di matematica a uno che non c'arriva (e non c'arriverà mai), le dice: "Non è che hai rovinato solo la tua di vita. Hai rovinato anche la sua".
Faccia densa di significato di Regina (ma che, pure a questo? E non lo conosco nemmeno!) e cambio di scena: Mulan arriva al campo di Robin. Che è chiaramente girato l'angolo e in fondo a destra rispetto al palazzo dove stanno Aurora e Philip. Lui la vede, si alza, le dà il benvenuto, le stringe la mano e ZAC! cos'ha all'interno del polso?
Il tatuaggio, bravi.
No, 'spetta un attimo. Robin Hood e Regina? Seriously?!

venerdì 11 ottobre 2013

La dignità del comprare.

Sono abbastanza vecchia da ricordarmi un mondo senza internet (e anche senza telefonini, ma questo è un altro discorso). 
Un mondo in cui i cd si compravano nei negozi - perché masterizzarli non era possibile o era ancora appannaggio di pochi - e, diciamolo, costavano anche un botto.
In quel mondo, prima di comprare un cd, ci pensavi.
Sono anche abbastanza vecchia da ricordarmi Napster e il primo avvento del Mulo.
La rete era arrivata come il Paese del Bengodi.
Improvvisamente, potevi avere tutto quel che volevi.
Film, musica, giochi. Per i libri digitali era ancora presto, ma tutta l'altra roba era lì.
Gratis. 
Sembrava troppo bello per non approfittarne. Cioé, tutto il mondo a portata di mano e tu che fai, scemo? Stai a guardare?
Siamo sempre alle solite. Italian way of thinking.
Se evadi le tasse non sei un criminale. Sei furbo. Sei ganzo. E se le paghi non sei onesto. Sei uno scemo senza rimedio.
Con la pirateria in rete è la stessa cosa. 
Se scarichi musica, film o libri non sei un criminale. Sei furbo. Se te la compri - o vai al cinema (al mercoledì, che costa meno) - sei proprio un fesso.
Sapete che c'è? Io sono fessa senza redenzione.
E fiera di esserlo.
Perché oggi mi sono comprata - e sottolineo comprata - due album che volevo.
L'ultimo dei Dream Theater - che si chiama Dream Theater - e anche il nuovo degli Alter Bridge, Fortress.
Diciotto euro in tutto. Scaricati direttamente su pc con il comodissimo downloader di Amazon.
E me li sto ascoltando tutta contenta.
Ve l'ho detto che sono fessa.
Ma li ho pagati.
Non li ho rubati.
E li sento miei.

Sto scrivendo...

...e questa è in loop.


Beneath the surface
 
Is there ever really a right time
You had led me to believe
Some day you would be there for me

When the stars above aline
When you weren't so concerned
I kept looking for the clues
So I waited in the shadows of my heart
And the still the time was never right

Until one day I stopped caring
And began to forget why I long to be so close
And I disappear into the darkness
And the darkness turns to pain
Never went away
Until all that remained
Was buried
Deep beneath the surface

A shell of what things could have been
Tired bones beneath the vail
Of guarded secret are too frail
Sad to think I ever knew
You were searching for the words
For the moment to emerge
Yet the moment never came
You couldn't risk my fragile frame

Until one day,
You stopped caring
And began to forget why you tried to be so close
And you disappeared into the darkness
And the darkness turned to pain
And never went away
Until all that remained
Was buried
Deep beneath the surface

I would scream just to be heard
As if yelling at the stars
I was bleeding just to feel

You would never say a word
Kept me reaching in the dark
Always something to conceal

Until one day I stopped caring
And began to forget why I longed to be so close
And I disappear into the darkness
And the darkness turned to pain
And never went away
Until all that remained was buried
Deep beneath the surface
... Beneath the surface...

lunedì 7 ottobre 2013

Once Upon A Time S03 e02 - Lost Girl

Il secondo episodio di Once Upon A Time mantiene intatte le aspettative del primo.
Neverland si sta rivelando un'ottima ambientazione perché confonde spettatore e personaggi. È vero quel che vedono? O è un trucco di Pan?
In pratica è per capire che vai avanti a guardare,  come, nella prima stagione, guardavi per scoprire chi era chi.
E se il trucchetto di tirar fuori Excalibur è un po' da quattro soldi, devo dire che si sono gettate le premesse per alcuni sviluppi interessanti.
Tanto per cominciare, a questo punto Emma deve fare i conti con se stessa e non intendo con il credere nella magia e nel suo ruolo di "salvatrice". Intendo che deve sbrogliare la matassa dei suoi sentimenti verso David e Mary Margaret: non solo accettare di essere la loro figlia (e le dò atto che sia un tantino difficile, visto che sono coetanei!) ma, soprattutto, perdonarli per averla abbandonata e, di conseguenza, condannata a un'infanzia da orfana sbatacchiata di qua e di là. Ok, hanno avuto i loro buoni motivi, ma... è sufficiente questo per non avercela con loro? Soprattutto, stando a quel che le dice (le minaccia, in realtà) Pan, Henry è nella sua stessa situazione. Lei l'ha dato in affidamento, lui è finito da Regina.
Dall'altro lato c'è Rumplestiltskin, sempre in missione solitaria. L'Oscuro ha anche lui le sue belle gatte da pelare: la profezia, tanto per cominciare. Pan gli ha offerto un patto: lui lo lascia tenere Henry e in cambio Rumplestiltskin vive. Non è che uno ci sputa sopra a cuor leggero, a un'offerta così.
Ma non è solo questo che affligge Rumplestiltskin: esattamente come Emma, anche per lui è venuta l'ora della resa dei conti. 
Fin dall'inizio, da prima di diventare una creatura magica, ha sempre temuto di essere come suo padre, che l'ha abbandonato da bambino. Per questo si è storpiato, per non lasciare Baelfire senza un padre. Da lì è iniziato tutto: la fama di codardo, il fallimento con Milah, il tentativo di riscatto tramite la magia e tutto quel che ne è scaturito in seguito.
A quanto pare, Neverland è un posto dove non puoi mentire a te stesso: devi guardare oltre i tuoi schermi e le tue protezioni, nella tua parte più oscura e profonda e fare i conti con il tuo passato. A quanto pare, oltretutto, non puoi lasciartelo alle spalle: Neverland farà sempre in modo di riportartelo davanti agli occhi.
Quanto al resto, Hook è sempre più notevole: ha una faccia da culo spettacolosa. Il pirata si sta rivelando un tizio simpatico. Scommetto che prima o poi pianterà un pugnale nella schiena a qualcuno, però è simpatico.
Per esempio, quando tenta di dire ad Emma che Pan è uno dei peggio cattivi sulla piazza, si sente rispondere che tutte le storie sostengono il contrario. Così domanda: Tell me something, luv. In these stories... what was I like? Other than a villain. Handsome, I gather.
Emma gli risponde: If waxed moustaches and perms are your thing.
E lui: I take it by your tone, perms are bad? 
Regina è la solita insopportabile: a lei la storia dell'essere alleati proprio non va giù. In realtà, non va giù nemmeno a LOLlo che tratta Hook come una pezza da piedi.
Quando Regina cerca di, come dire, aggirare le regole stabilite da Pan, Hook è il primo ad esprimere le sue perplessità: Breaking Pan's rules would be unwise.
LOLlo che oh, io sò principe te sei nessuno, apre la ciabatta: Sadly, I agree with the pirate.
E Hook sfodera la suddetta faccia da culo: I'm winning you over. I can feel it.
(In un'altra occasione si trovano d'accordo e lui se ne esce con Well, I told you we're getting along).
In questo episodio, niente Neal e niente Storybrooke, ma si vede Belle - a quanto pare una proiezione evocata da Rumplestiltskin stesso (ma sarà vero?).
Ah, e LOLlo è ferito - poverrrrrino - ma non ha detto niente a nessuno. In uno scontro con i Ragazzi Perduti è stato sfiorato da una freccia. Non sarebbe nulla di grave, non fosse che le punte sono avvelenate con lo stesso intruglio che manca un po' accoppa Mr.Gold sul finire della scorsa stagione. Sarà il momento di dire addio al principe del LOL? (Non penso).
In ogni caso... aspettiamo domenica prossima!

giovedì 3 ottobre 2013

La congiura della Pietra Nera

C'è da dire che spesso su Rai4 passano film interessanti.
Questo, per esempio.
Pur non essendo un'esperta, il wu-xia è un genere che mi piace assai. Magari non ne apprezzo a fondo le sfumature storiche - l'ho detto che sono ignorante in materia - ma l'ambientazione, le coreografie dei combattimenti e le trame avventurose hanno tutte le carte in regola per piacermi.
Questo qui, in aggiunta, ha anche una bella storia d'amore, significativa e non melensa (odio le melensaggini).
La Pietra Nera non è una pietra - voglio dire, non è un sasso - è una setta di assassini (tutti figuri abbastanza loschi, specie il loro capo, il Re della Ruota) che ha deciso di impossessarsi dei resti di un monaco buddhista, Bodhi, vissuto qualche centinaio di anni prima.
E perché 'sta gente vuole un vecchio cadavere?
Perché ha fama di essere miracoloso. Solo che, già molto tempo prima dell'inizio della storia, i resti sono stati divisi in due all'altezza della vita, poi le due parti sono andate perdute. Si dice che chi le riunirà acquisirà il dominio sulle arti marziali. 
Ovviamente, la caccia alla mummietta è spietata e la Pietra Nera viene a sapere che una parte del cadavere è in possesso del Primo Ministro. Non è che si fanno tanti scrupoli, vanno e ammazzano tutta la famiglia, compreso suo figlio, un prestante giovanotto che, con somma sorpresa degli assassini, sopravvive al loro primo assalto.
In realtà, però, alla Pietra Nera va malissimo: la loro assassina più forte - Pioggia Lieve - agguanta il malloppo e se la squaglia lasciando tutti con un palmo di naso. Mentre quelli - ovviamente incazzati - la cercano da tutte le parti, mettendole una taglia sulla testa, lei incontra un uomo, uno Shaolin, con il quale stringe un sodalizio.
A un certo punto, dopo diversi mesi dal furto della mummia, lei torna al loro rifugio, un vecchio tempio, dopo aver sterminato un'intera famiglia di cacciatori di taglie (giuro! nonno, nonna, sorella, fidanzato della sorella e fratellino) e il tipo le rivela che presto si farà monaco. Ora, non viene detto, ma da come la prende lei mi sa che durante i tre mesi in cui sono stati insieme non hanno fatto solo arti marziali: con calma, dignità e classe questa gli dice, senza mezzi termini, che ucciderà tutti quelli che lui sceglierà come compagni. Così, i due combattono e, proprio durante il combattimento, lui le impartisce l'ultima lezione: le rivela che le sue tecniche migliori hanno in realtà delle debolezze e che, se lei si troverà di fronte un maestro, verrà sicuramente uccisa. E le insegna - con la pratica -  come contrattaccare. 
Pioggia Lieve non è una stupida e capisce al volo, tanto al volo che lo ammazza. E se ne pente immediatamente, ma, oh, cosa fatta capo ha, quindi non le resta che ascoltare i suoi ultimi desideri: il primo è che i resti di Bodhi vengano riportati in un tempio, dal suo maestro, il secondo è di essere la sua ultima vittima.
Le sue ultime parole sono: vorrei trasformarmi in un ponte di pietra e resistere cinquecento anni di vento, cinquecento anni di sole e cinquecento anni di pioggia.
La morte di lui è il colpo definitivo alla vecchia vita di Pioggia Lieve: nauseata dalla vita condotta finora, cambia identità e perfino volto e diventa Zeng Jing (una splendida Michelle Yeoh, fra parentesi).
Quando, per adempiere alla prima parte della promessa, va a parlare con il Maestro del monaco, gli domanda anche cosa significassero le sue ultime parole. E ottiene questa spiegazione:
Un giovane allievo di Buddha conobbe una ragazza poco prima di prendere i voti. E si innamorò perdutamente di lei. Buddha allora gli chiese: quanto la ami? E lui rispose: vorrei diventare un ponte di pietra e resistere cinquecento anni di vento, cinquecento anni di sole e cinquecento anni di pioggia. Mi accontenterei di sapere che la mia amata passa su quel ponte.
È una botta capire le implicazioni e la verità sul gesto di lui: facendosi uccidere, di fatto l'ha liberata dal suo vecchio io e le ha schiuso le porte di una nuova vita.
E lei fa proprio questo: si trasferisce nella capitale, inizia un piccolo commercio di stoffe, si innamora e si sposa, insomma sembra che tutto vada per il meglio... ma non è così, sennò sarebbe finito il film. La Pietra Nera non ha mica rinunciato a trovarla. Intanto, hanno arruolato una sua sostituta, Foglia Turchese, una ragazzina che la prima notte di nozze ha visto bene di massacrare lo sposo e i suoceri perché costretta al matrimonio. 
Insomma, com'è come non è, la copertura di Zeng Jing cade e lei è costretta a combattere i suoi ex compagni... e scoprirà anche qualcosa che proprio non si aspetta e che non vi dico perché sarebbe spoilerare troppo.
La cosa che mi è piaciuta moltissimo di questo film è che con un'economia mirabile - vale a dire senza pipponi indigesti - il regista Su Chao-Pin, coadiuvato da John Woo (scusate se è poco) - riesce a farci comprendere anche le motivazioni e gli stati d'animo dei personaggi, anche di quelli secondari.
Il desiderio di normalità di Pioggia Lieve riecheggia in due dei suoi ex-compagni, Lei Bing - la scena in cui, richiamato dalla Pietra Nera, lo si vede lasciare la moglie e il figlio dicendole che sarà l'ultima volta e prospettandole un futuro da "civili" è bella e delicata -, e il Mago - che ormai sente avvicinarsi la vecchiaia e capisce di aver speso una vita in mezzo al sangue e che non gli resta null'altro se non ricordi di violenza. A fare da contraltare, il Re della Ruota e Foglia Turchese, entrambi temperamenti violenti senza speranza alcuna di redenzione perché spezzati e distorti dalle violenze subite e dall'essere stati trattati - tutti e due, nota bene - come oggetti.
Alla fine, la contesa per questi resti miracolosi passa quasi in secondo piano perché la cosa veramente importante è vivere una vita serena con le persone che si amano, questo è il vero miracolo, un miracolo che, tuttavia, né il Re della Ruota né Foglia Turchese sono in grado di apprezzare (e tantomeno di comprendere).
Come finisce il film, va da sé, non ve lo dico. 
Guardatelo, vi piacerà.