Altro giro, altra corsa, altro Heinlein.
La quinta uscita Cosmo Oro è Stella doppia, un Heinlein d'annata (1956). Ambientato nello stesso universo di Cittadino della Galassia, con il quale condivide alcuni elementi (per esempio la dicotomia terricolo/spaziale e l'uso di alcuni termini come terrasporca), è un curioso mix di fantascienza e thriller politico.
Fare l'attore, si sa, è un mestiere pieno di alti e bassi e, secondo Heinlein, questo non cambierà neanche nel futuro remoto.
Fare l'attore, si sa, è un mestiere pieno di alti e bassi e, secondo Heinlein, questo non cambierà neanche nel futuro remoto.
Il grande Lorenzo - al secolo Lawrence Smythe, vero nome Lawrence Smith - si trova proprio nel pieno di un basso. Non basta essere talentuosi, non è sufficiente avere esperienza. Ci vuole anche fortuna e la signora bendata lo evita da un po'.
Così quando uno spaziale in supposto incognito (vale a dire che il sarto cui si è rivolto deve essersi divertito parecchio a conciarlo in un modo ridicolo) gli si avvicina, il grande Lorenzo spende l'ultimo mezzo credito per offrigli da bere. Gli spaziali sono pieni di soldi, si sa. E uno non può mai dire da dove può scappare fuori un lavoro.
E, in effetti, ha ragione... quel mezzo credito gli frutta un lavoro. Un lavoro pure strapagato.
L'Onorevole John Joseph Bonforte è stato rapito dai suoi avversari politici, proprio alla vigilia della sua adozione da parte di una illustrissima famiglia di marziani. I marziani prendono il dovere, le regole e le convenzioni più seriamente dei giapponesi e questo è tutto dire.
Se Bonforte non si presentasse, sarebbe la guerra fra la Terra e Marte, quindi si è reso necessario trovare qualcuno che potesse interpretare Bonforte: una controfigura così convincente da rendere da sventare i piani dei rapitori.
Il grande Lorenzo accetta per i soldi, ma dopo poco, quando inizia il conteggio dei morti, si rende conto di essersi immischiato in una faccenda pericolosa... solo che, a quel punto, è già su un razzo diretto alla nave torcia che lo porterà su Marte e non interessa a nessuno che lui provi un'incontrollabile repulsione per i marziani.
In teoria, il lavoro è a termine: una comparsata e poi di corsa a casa, così pieno di soldi da non doversi mai più preoccupare di procacciarsi un lavoro. In pratica... in pratica non fa in tempo a uscire dalla cerimonia di adozione che le cose iniziano ad andare a rotoli e lui si trova costretto a un inaspettato prolungamento della sua performance. E poi a un altro. E poi a un altro ancora. Fino a che... fino a che non ve lo dico, leggetevelo, se volete.
Come sempre, Heinlein superlativo nell'esplorare gli abissi dell'animo umano non meno che quelli dello spazio.
Nessun commento:
Posta un commento