giovedì 2 gennaio 2020

Buoni propositi per l'anno nuovo.


Beh... che dire?
2020
Dall'ultima volta qui è passato un sacco di tempo e sono successe un sacco - ma davvero un sacco! - di cose.
In pratica, mi si è stravolta la vita (in meglio).
No, nessun altro pargolo (Davide, che è meraviglioso, adesso ha quattro anni, la passione per i gatti e le pale eoliche e un sacco di opinioni ben precise, basta e avanza!), ma...
- ho cambiato lavoro: ora sono dipendente in un ente statale... a Genova. Ciao ciao libera professione, ciao ciao partita IVA. Tutte le mattine alle cinque e un quarto la sveglia suona e io inizio la trafila (due autobus e un treno) per arrivare al lavoro. Quando finisco, affronto il percorso inverso (tre treni in tutto) per tornare a casa. Amo moltissimo il mio lavoro, ho dei colleghi fantastici (sì, adesso ho anche dei colleghi!), ma devo dirlo: Trenitalia è la dimostrazione che la realtà supera la fantasia, soprattutto quella più orrida;
- ho cambiato casa, anzi, abbiamo comprato (e ristrutturato) una casa. Il risultato? Sono diventata una maniaca dell'ordine e del pulito, preparo dolci e stiro perfino, il mio compagno ancora non si capacita;
- leggo un mucchio (bene), scrivo pochissimo (male) e ho sviluppato una seria dipendenza da k-drama. E quando dico seria intendo 'ben oltre il limite dell'ossessione'. D'altronde, ho tre ore di treno al giorno da occupare.
Comunque, come da titolo, ho deciso di riprovarci e di farlo iniziando con i buoni propositi dell'anno.
No, questa volta niente 'perderò dieci chili', né 'la smetterò di mangiare Nutella' (tanto non lo faccio).
Quest'anno, mi limiterò a un solo proposito: quello di risparmiare. E per farlo, ho investito dodici euri in questo:
Si chiama Kakebo, è giapponese e ti dovrebbe aiutare ad evitare di spendere i soldi in... vogliamo dirlo? Scemenze.
È una specie di registro nel quale annotare - a penna e senza barare! - sia le proprie entrate che le proprie uscite, suddivise in fisse (da inserire nel prospetto all'inizio del mese) e in variabili. A loro volta, le variabili sono classificate in 'di prima necessità', 'optional', 'libri, cultura e tempo libero' e 'spese mediche e imprevisti'.
Ogni mese ha una pagina iniziale, nella quale si inseriscono le entrate e le uscite fisse. Una semplice sottrazione ti dà già la misura di quanti soldi hai a disposizione. Hai uno spazio dove annotare come pensi di risparmiare... e quanto vorresti risparmiare.
Poi ci sono i prospetti settimanali (che dovrebbero essere compilati quotidianamente, meglio se a sera. Il minimo sindacale è almeno due volte a settimana).
Si devono classificare i vari importi, facendo attenzione anche ad annotare se si sono usati contanti o carte di credito.
E si devono fare le somme, quindi si è obbligati a rendersi conto di quanto si spende e come.
Ad esempio, la colazione al bar ogni mattina mi viene a costare - in media - oltre 60€ al mese. Evitabilissimi, visto che ho preso l'abitudine - il venerdì - di fare un dolce tipo ciambellone o plum cake per la colazione di Davide: me ne taglio una bella fetta e poi, complice un pratico thermos (regalo di Natale ad hoc di mio cognato), mi porto dietro pure il mio infuso preferito.
E gli abbonamenti? Fra Kindle Unlimited, Amazon Music Unlimited e Audible se ne andavano altri 30€... per qualcosa che non uso. Perciò, ci ho dato un taglio: tutti via. Beh, non proprio tutti, in realtà: Netflix e Prime li ho tenuti. Ci ho riflettuto, ma Netflix lo uso parecchio e anche Prime mi è utilissimo in periodi di regali (Natale, compleanni e festività varie), senza contare che Davide adora i cartoni che ci sono su Prime Video.
E poi c'è il capitolo 'pasti'. Per ovvi motivi, pranzo fuori tutti i giorni e, anche se ho dei buoni pasto, ci rimetto sempre su qualcosa (e non sto parlando solo di soldi, ma anche di chili). Perciò, a meno di circostanze eccezionali, d'ora in avanti mi preparerò la gamella a casa e basta con panozzi, hamburger e ristorante cinese.
Per il resto, a parte una follia natalizia (se vuoi dei bei regali, fatteli da sola) che ho covato per anni e che è arrivata oggi (yay!) e che aspettavo con ansia, non ho grosse spese in termini di vestiario e scarpe (non sono meravigliosamente belli? sono durissimi e mi distruggeranno i piedi, ma che spettacolo!).
Mi terrò alla larga da Kiko (potrei aprire un franchising con tutti i cosmetici e gli smalti che ho) e pure dagli ebook. Sì, dagli ebook: prima si finisce quello che ho già nel Kindle e poi si parla di acquistare cose nuove (comunque adesso sto leggendo un cartaceo, Manchu Palaces di Jeanne Larsen. Quella donna è un genio, potrei farci un post, prossimamente).
In sostanza, questi sono i miei buoni propositi, questa sono io e mi sa che sono tornata!

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