giovedì 9 gennaio 2014

I pirati del cielo - Chris Wooding

Il primo post dell'anno - il primo vero, intendo - sarà una recensione. Ed entusiasta, per di più. Talmente entusiasta che ancora non ho finito di leggere e già sono a parlarvi del libro, perché me la sto godendo pagina dopo pagina. Del resto, non avrebbe potuto essere altrimenti: per darvi un'idea è un misto fra Firefly, Capitan Harlock, con un pizzico di Indiana Jones (ma giusto una grattatina) in salsa steampunk. Con dei bei personaggi veri, di quelli che non temono di essere luridi, di comportarsi in modo sgradevole se non proprio da bastardi, il cui unico tratto in comune è un fragile cameratismo dovuto al fatto che per tutti loro la nave, la Ketty Jay, è la proverbiale ultima spiaggia, il mezzo di fuga da ciò che ha mandato a signorine di bassa morale la vita di tutti loro. Qualsiasi cosa sia, eh, perché è ovvio che ciascuno dei personaggi - dal capitano Frey, al Demonista Crake a Jez, l'ultima arrivata, la navigatrice - sta fuggendo. L'autore è molto bravo a solleticare la curiosità di chi legge, lasciando intendere, alludendo e per poi rivelare (o almeno lo spero) l'intera storia.
L'ambientazione è spettacolare e quel che più mi piace è che ci viene mostrata intrecciandola con l'azione: non ci sono digressioni lunghe per spiegare la rava e la fava. Per farvi un esempio, i mesi hanno nomi diversi, ma Wooding lascia che sia il lettore a capire che Howl's Batten non è un posto, né il nome di qualcuno, ma un mese.
Le descrizioni delle navi e dei caccia ti fanno venire l'acquolina, così come le battaglie aeree. Ci sono personaggi e professioni suggestive, come il mercante di sussurri (che personalmente mi fa impazzire) e la trama non ti lascia un momento di respiro. 
Avventura, pura e semplice, ma con l'impressione che ci sia tanta, tanta ciccia dietro: la Chiesa del Risveglio che briga ovunque, un Arciduca che, a quanto pare, governa con pugno di ferro per mezzo dei suoi Cavalieri della Centuria (che sono, ovviamente, cento, finora ne ho sono entrati in scena tre e sono entusiastissima).
Insomma, I pirati del cielo parte a mille e per ora tiene il regime senza mollare.
Fra l'altro, è il primo di una serie... e sono parecchio contenta di avere occasione di tornare sulla Ketty Jay.
E ora veniamo alle domande.
Dove si compra?
Il libro è edito da Fanucci - cui va l'indubbio merito di aver portato una ventata di aria nuova in questo paese soffocato da paranormal romance travestito in ogni salsa e da imitazioni di imitazioni di imitazioni di originali già di per sé scarsi - e si trova sia in cartaceo che in ebook.
Il cartaceo costa 15 €, mentre l'ebook, che era in promozione fino a tre giorni fa a 2.99 €, viene 8.99 € (che, per me, è una cifra folle). In effetti, mi ero stupita di un ebook in italiano che costasse meno di quello in lingua originale...
In inglese, ovviamente, lo trovate su Amazon, con il titolo Retribution Falls. Come dicevo, è una serie: il secondo - già nella lista dei desideri - è Black Lung Captain, seguito poi da The Iron Jackal e dall'ultimo, The Ace of Skulls.
I prezzi per la Kindle Edition si aggirano intorno ai 6 €, a parte The Ace of Skulls che è alla folle cifra di 8.99 €.
Il sito dell'autore lo trovate qui.

Non siamo né contrabbandieri né pirati. Non siamo un equipaggio
Il capitano è capitano soltanto perché possiede questa nave; 
non mi fiderei della sua guida nemmeno se dovesse portare un orso al miele. 
Nessuno di noi si è imbarcato in cerca di avventure o ricchezze, 
perché quant'è vero lo sputo c'è ben poco di entrambe. 
Ma, dammi retta, non c'è nemmeno uno di noi che non stia fuggendo da qualcosa. 
Ci scommetterei il mio ultimo sorso di rum. 
Ecco perché il tuo posto è qui.
Perché sei uno di noi.

Il mio consiglio è: leggetelo!


5 commenti:

  1. Sarei quasi tentato ma lo steampunk non mi attira molto.

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    1. Invece secondo me dovresti dargli una possibilità perché la merita! :D

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    2. Ho letto in un'altra recensione che è ambientato nel futuro dunque non si tratta dello steampunk classico, intendo l'Ottocento o epoca storica simile.

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    3. Non è detto che sia il futuro. Non è nemmeno detto che sia la Terra, non ci sono specifiche, in questo senso.

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