giovedì 17 dicembre 2015

Cosmo ORO 1 - Cittadino della Galassia (R.A.Heinlein)

Non so se si possa dire che è un buon proposito per il 2016, ma l'altro giorno ho deciso che avrei letto tutta la collana Cosmo Oro in ordine di uscita.
Follia? Forse.
Ci riuscirò? A saperlo. La Cosmo Oro conta 202 libri. Anche macinando parecchio (e io sono una lettrice veloce), è tanta roba.
Ora, alcuni li ho già letti (Slan, tutto il Ciclo di Dune, Non-A, Il Grande Tempo, La svastica sul sole, Il gioco di Ender, La Mano Sinistra delle Tenebre, Nata dal Vulcano, Vazkor figlio di Vazkor, La porta dell'infinito, I dragonieri di Pern... tanto per dirne qualcuno), ma per ora l'intenzione è rileggerli tutti quanti.
L'ho pure scritto su FB, a imperitura (?!) memoria della mia follia. Mi sa che non dormo abbastanza e il neurone inizia a sbarellare. 
In più ho deciso (sì, tanto perché il tempo mi avanza) di fare una brevissima recensione per ciascun libro.
Davide aveva tentato - su Strategie evolutive - di fare la stessa cosa con la Fantacollana Nord (che si sia interrotto perché qualche furbastro stava plagiando i suoi post spacciandoli come proprio è, purtroppo, storia).
Perciò, bando alle ciance.
La prima uscita della Cosmo Oro è un romanzo di Robert Heinlein del 1957: Cittadino della Galassia.
Ora, lo dico piano piano piano: io di Heinlein avevo letto soltanto Fanteria dello Spazio.
Sì, lo so.
Mi cospargerei il capo di cenere, ma trovare il tempo per farsi una doccia è un casino anche senza impiastricciarsi la testa.
In breve, Cittadino della Galassia (che è un romanzo per ragazzi) è la storia di Thorby: venduto da ragazzino su Sargon e acquistato (in realtà salvato) dal mendicante Baslim lo storpio, vive tutta una serie di avventure alla ricerca della sua identità e della sua famiglia.
Cosa? Vi sembra Remì? 
Siete fuori strada, gente. Innanzitutto, Heinlein non è neanche lontanamente così melenso. E poi Cittadino della Galassia è una storia, mica un'ecatombe di personaggi!
La lettura si è rivelata sorprendentemente divertente (che volete farci? Io Fanteria l'ho trovato pesante). 
Trascinato per la Galassia dall'ultimo desiderio di Baslim, quello di fargli scoprire, finalmente, la propria identità, Thorby viene sballottato in un universo vasto e diversissimo. 
Dal lontano Sargon, una sorta di impero babilonese in forma planetaria, retto secondo il codice di Hammurabi (Heinlein non lo dice, ma se uno ha un minimo di occhio se ne accorge eccome), alla Terra, la culla della civiltà umana, ormai un pianeta per pochi privilegiati, super-ricchi che muovono interessi economici mastodontici, a capo di corporation multiformi e tentacolari.
E poi, vaganti nello spazio-N, le astronavi-famiglia dei Liberi Mercanti, gli spaziali, quelli che, quando atterrano su un pianeta, scendono sulla terrasporca, e per i quali chi non vive nello spazio è un fraki (un animaletto piuttosto disgustoso ma inoffensivo, termine che loro utilizzano, in senso dispregiativo, per gli stranieri). La loro organizzazione sociale è la cosa che mi ha affascinato maggiormente: ogni astronave è la casa di una Famiglia, un vero e proprio clan, con nonni, zii, cugini di primo e secondo grado, retta da un regime matriarcale. I membri della Famiglia hanno una sorta di doppia identità: al rango familiare corrisponde un incarico a bordo.
Nei suoi viaggi, Thorby passa da schiavo a mendicante, da mendicante a liberto in fuga. Viene adottato da una famiglia di Liberi Mercanti e poi diventa una Guardia Egemonica (in realtà, Baslim ha un altro scopo, oltre che rendere a Thorby la propria identità: il ragazzo deve consegnare a una nave militare Egemonica - una qualsiasi - un messaggio che gli è stato affidato sotto suggestione ipnotica).
Il mendicante storpio - che è molto più di quello che sembra - si rivela essere una forza motrice inarrestabile e piega alla sua volontà uomini e mezzi, riscuotendo vecchi debiti e riuscendo, alla fine, a restituire al ragazzo il suo nome e la sua famiglia (che poi questo sia l'inizio della parte più difficile e pericolosa delle avventure di Thorby è  un altro discorso).
Se il protagonista non è proprio degno di nota (almeno quasi fino alla fine, quando finalmente prende in mano il proprio destino)  giganteggiano i personaggi secondari, fra tutti Baslim lo storpio con i suoi segreti e la sua identità tutta da scoprire e la Nonna, che governa con pugno di ferro la Sisu, l'astronave su cui viene adottato Thorby in fuga da Sargon.
Non a caso, sono figure importanti per Thorby stesso che, anche quando li perderà - sì, è uno spoiler, ma piccolo - continuerà a fare riferimento a loro e ai valori che gli hanno trasmesso.
Cittadino della Galassia si legge d'un fiato e se ne vorrebbe ancora, perché molte domande sono lasciate in sospeso. Domande che riguardano la morte dei genitori di Thorby, per esempio. O la sua battaglia per rendere la schiavitù antieconomica.
Dal punto di vista della scrittura, io l'ho trovato magistrale. È un esempio perfetto di less is more: Heinlein non si perde in spiegoni, né in descrizioni ridondanti o complicate. Va dritto al punto e dipinge affreschi vividi e affascinanti di civiltà e culture diverse e fa sentire il lettore come un esploratore del cosmo.
Molto, molto, molto soddisfacente.

2 commenti:

  1. Mi piace questa nuova "avventura" :)
    E, se ti può consolare (lo dico a voce ancora più bassa della tua) io non ancora letto niente di Heinlein... ma vorrei recuperare e prima o poi lo farò, senz'altro.

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    1. Sono contenta che ti piaccia! Io mi ci sto divertendo: domani uscirà la "recensione" del secondo volume (Aarn Munro, il gioviano) e sto già leggendo il terzo (Stelle come Polvere).
      Quanto a Heinlein... non c'è due senza tre: Fanteria l'ho trovato pesante, Cittadino mi è piaciuto... vedremo il terzo (tanto mi sa che nella collana ce n'è di sicuro un altro).

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