Nella bella versione che ho a disposizione, ogni volume della Cosmo Oro è preceduto da una interessante introduzione di Sam Moskowitz, che si legge con piacere, quasi quanto la storia in sé e per sé. Quella relativa ad Henry Kuttner la è più della media (già assai alta), in quanto il personaggio è piuttosto interessante: immaginate uno scrittore di fantascienza reputato un mediocre più o meno da tutti quelli dell'ambiente che si rivela essere un prolificissimo autore con un sacco - ma un sacco! - di pseudonimi.
Nessuno si era accorto che la mano dietro le storie era la stessa.
Insomma... li ha fregati tutti.
E poi parliamo di uno che corrispondeva con Lovecraft, tanto che, all'interno del Lovecraft circle trovò e prese moglie... quella C.L.Moore alla quale si deve - per esempio - Jirel de Joiry. Il pensiero di marito e moglie che scrivono insieme, in tale simbiosi che era impossibile anche per loro, alla fine, dire chi avesse scritto cosa è semplicemente troppo bella per essere vera.
Furia (Fury) è un romanzo del 1947 (ripubblicato poi con altro titolo nel 1956), ambientato su Venere. La Terra è andata, annientata da un olocausto atomico, un lutto perpetuo che gli umani si portano dentro. Venere non è un mondo facile: dopo novecento anni di colonizzazione, gli umani vivono di Riserve subacquee, protetti da cupole di Impervium, mentre la superficie è praticamente inaccessibile, popolata com'è da una flora/fauna (creature contemporaneamente animali e vegetali) letale, con un'atmosfera troppo ricca di anidride carbonica e con muffe, spore e funghi in grado di uccidere in pochissimo tempo e in modo atroce.
La società umana è nettamente divisa in due classi: quella dominante è composta dagli Immortali, ricchi, belli e sostanzialmente annoiati, e poi c'è il popolo, gli uomini dalla vita breve.
In questa situazione sociale sostanzialmente stagnante (perfino i conflitti interclasse sono ormai sedati), la razza umana è condannata all'estinzione. Non c'è possibilità di sviluppo, nei loro comodi rifugi sott'acqua. A livello di progresso scientifico, è stato fatto il massimo che si potesse fare. La società ha raggiunto il massimo grado di evoluzione: la guerra è stata debellata, le malattie anche.
Occorrono nuove sfide, nuovi orizzonti, se non si vuole rischiare la decadenza totale.
Occorre colonizzare la terraferma.
Secoli prima, quando ancora le riserve si facevano la guerra fra loro, la terraferma e il mare erano i campi di battaglia per le Compagnie di Ventura, che avevano impiantato degli avamposti, i Forti.
Ma le Compagnie di Ventura si sono estinte quando le Riserve si sono confederate e la guerra è diventata un lontano ricordo. I forti sono stati abbandonati. Nessuno ha più messo piede lassù.
Gli Immortali, almeno quelli che non trascorrono il tempo fra i piaceri cercando di scacciare il costante
senso di noia per una vita che è diventata sostanzialmente un'eterna
ripetizione) sanno che è necessario espandersi, ma rimandano, in attesa di minimizzare i rischi. L'unico
Immortale a rendersi conto che non si può attendere è Robin Hale,
l'ultimo dei Cavalieri di Ventura, che non riesce ad adattarsi alla vita
senza scopo della Riserva e desidera morire.
Gli umani, a parte pochi insoddisfatti che si vedono tarpate le ali dal dover rimanere nella riserva, non ce l'hanno neanche per l'anima di rischiare la loro già breve vita.
In una situazione così, solo la furia può rompere gli equilibri e crearne di nuovi. E la furia è incarnata in Sam Reed. Figlio di Blaze Harker, immortale, ha causato, nascendo, la morte di Bessi, sua madre. Suo padre, già sconvolto dall'uso di droghe, ha deciso di vendicarsi sul neonato e ne ha fatto alterare il DNA.
Crescendo, Sam non mostrerà alcuna delle caratteristiche fisiche degli Immortali, ma sarà invece basso, tozzo e calvo. Verrà cresciuto dagli uomini e non conoscerà mai le sue vere origini.
E Sam Harker diventa Sam Reed, e, nel tempo, si crea una solida reputazione nel mondo della criminalità organizzata: ladro, assassino, truffatore, non ha la minima idea di quale sia la sua verà identità.
Sa solo che odia gli immortali perché loro hanno a disposizione millenni e lui soltanto poche decine di anni. Sa solo che vuole rovinarli, tirarli giù da quel loro piedistallo. Spezzarli.
E quando gli immortali - nella persona di Zacharias Harker - tentano di ingaggiarlo per far fuori Robin Hale, che sta avvicinandosi troppo pericolosamente ad organizzare una missione di colonizzazione, Sam non trova di meglio che allearsi con Hale, in modo da permettergli di avviare il suo progetto.
Non ci riuscirà alla prima - in effetti, verrà messo fuori combattimento per quarant'anni, addormentato dalla Polvere di Sogno, una muffa venusiana - ma al secondo tentativo, sì. Scoprirà chi è, scoprirà che fine ha fatto suo padre (in effetti, prima di sapere che fosse suo padre).
Ma, alla fine, non basta avere a disposizione millenni per essere un Immortale: cresciuto fra gli uomini dalla vita breve, Sam, pur pieno di risorse, pericoloso e feroce, non ha la forma mentis degli Immortali. Non pianifica a lunghissimo termine e questo fa la differenza.
Perché c'è qualcun altro - il più vecchio degli Immortali, il più segreto, colui che addirittura ricorda la Terra - che riesce a leggere le linee di tendenza del futuro. Una volta avviata la colonizzazione, rese inabitabili le Riserve - forzando quindi Immortali e umani ad uscire dalla loro comfort zone e a riprendere un processo evolutivo - di Sam Reed, divenuto nel frattempo dittatore della Colonia Plymouth, non c'è più bisogno.
Perché, una volta abbattutasi su ciò che la minaccia, distruggendolo, la furia si rivolta su ciò che ha intorno e questo non si può rischiare.
Perciò, una volta esaurita la sua funzione, Sam viene addormentato, a tradimento, con la Polvere di Sogno e questa volta non è destinato a svegliarsi. Proprio come l'Uomo Sotterrato, una letale pianta venusiana dalle lunghe radici nascoste, Sam dorme sottoterra.
Furia è un ottimo libro. Scritto benissimo, elegante, piacevole da leggere anche a livello di prosa, suggestivo nelle ambientazioni, interessante nelle implicazioni sociologiche e nell'analisi della curva evolutiva delle civiltà. Insomma, che altro vi devo dire? Leggetelo!
P.S.: siccome anche le Compagnie di Ventura sono parecchio interessanti, è seguito dalla novelette Scontro nella Notte, ambientata secoli prima di Furia e che ci mostra come andavano le cose quando le Riserve si facevano la guerra. Molto, molto bella anche questa!
Mi sento piuttosto ripetitiva, ma... ora vorrei davvero tanto leggere anche questo! :D Non ne avevo mai sentito parlare, né conoscevo l'autore. Quindi, grazie per la dritta.
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