mercoledì 4 settembre 2013

Il fantasma del pirata Barbanera (1968)

Ci sono dei vecchi film che, quando li riguardo, mi fanno lo stesso effetto della prima volta: a dispetto degli anni, perché sono tutti molto vecchi, e del numero di volte che li ho guardati, mi piacciono ancora.
Uno è Operazione Sottoveste. L'altro Il Gran Lupo chiama. Poi ci sono A qualcuno piace caldo, il già citato Viaggio al centro della Terra e un altro paio di film Disney: Pomi d'ottone e manici di scopa e, soprattutto, Il fantasma del pirata Barbanera.
Perché adoro questo film? Perché, partendo da premesse semplici, riesce ad essere molto divertente. E perché Peter Ustinov nei panni di Barbanera è impagabile: rozzo, sporco, ubriacone, casinista e di una simpatia travolgente. 
Il pirata, costretto da una maledizione (quella della sua decima moglie!) a dimorare nel limbo, viene evocato per caso da un allenatore di atletica salutista e fin troppo ligio a doveri e morale, con il quale è costretto a fare coppia fissa, dato che è il solo a poterlo vedere e sentire.
La maledizione può essere sciolta solo nel caso in cui Barbanera dimostri un briciolo di umana bontà e Steve, l'allenatore, farebbe di tutto per poterselo levare dalle scatole, visti i guai e le figuracce che Barbanera gli procura...
Non è un capolavoro della filmografia: è un film per famiglie, ricco di buoni sentimenti e avventure innocue, ma se volete un'ora e mezzo di divertimento leggero, va più che bene.


(A proposito: il film è tratto da un libro, Blackbeard's Ghost, dell'autore Ben Stahl. La trama è un po' diversa da quella del film, ma io sto cercando di recuperarlo perché pare sia molto divertente...)

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