mercoledì 28 novembre 2012

La scoperta dell'acqua calda: Solaris

No è che a volte scopro proprio l'acqua calda, io.
Quante volte ho letto/sentito dire che Solaris è un capolavoro? Infinite.
Poi ieri inizio a leggerlo e "Ooooh! Ma è un capolavoro!"
Maddai? Brava, hai vinto una medaglia d'oro con su scritto: "Sei una cretina".
Solaris è uno di quei libri che ti fanno dire: "Cazzo, la fantascienza è tutto".
Non tutto nel senso di "tutto quello che posso desiderare" (sono scema, ma non così scema), ma nel senso che è onnicomprensiva. 
Dentro ci trovi filosofia
Pensateci un momento. 
Riflessioni sul presente e sul futuro. Il rapporto uomo/macchina. La natura dell'intelligenza. Cosa vuol dire essere "umano" e cosa rende umano l'uomo.  Cos'è dio: un essere altro da noi, una superintelligenza aliena...
Insomma, tutto. Avete presente tutto? Ecco, quello.
Ora, Solaris è un pianeta. Un pianeta ricoperto completamente da un Oceano, che però non è proprio di acqua, ma lo vediamo poi. Su Solaris gli uomini hanno una Stazione. E lì approda Chris, il protagonista, che è uno psicologo, ma questo lo veniamo a sapere dopo. Chris arriva, sparato giù a bordo di una capsula abbastanza claustrofobica dalla nave Prometheus, e trova una situazione parecchio incasinata. 
Dei tre scienziati con cui deve prendere contatto uno è morto suicida, uno si è chiuso nel laboratorio "a lavorare" e non c'è verso di tirarlo fuori e il terzo sembra proprio fuori di testa e blatera avvertimenti vaghi su incontrare qualcuno di inaspettato e non fargli del male. Dato che la popolazione umana di Solaris sono solo loro tre - quattro col morto - sono assurdità.
Però, forse, tanto fuori di testa non è, perché Chris inizia a vedere in giro cose strane, cose che non dovrebbero esserci: prima una specie di Venere nera primitiva, poi Harey, la sua ex, che, scopriamo, si è suicidata dieci anni prima. 
A quanto pare, l'Oceano, no, un Oceano non è: è un'unica, enorme creatura composta di protoplasma, senziente e, in un qualche modo che nemmeno gli scienziati hanno ben chiaro, telepatica. E le strane cose che Chris vede sono dei costrutti a immagine e somiglianza di ciò che loro desiderano e, nello stesso tempo, temono. Una materializzazione senziente dei ricordi, che non è cosciente della propria vera natura ed è smarrita, confusa, impaurita.
Che si ripete, riproposta all'infinito, ogni volta che gli uomini, con l'astuzia o con la violenza, tentano di liberarsene.
Non ho ancora finito il libro, in realtà vorrei tuffarmici anche ora ma non si può, però è davvero stupendo. Profondo, intelligente, a tratti doloroso.
Il rimorso, la perdita, l'accettazione della parte oscura che ciascuno di noi ha... tutto questo viene portato alla luce, non c'è modo di fuggire, tu spazzi via quelle cose ed esse ritornano, inconsapevoli, oltretutto, delle tue azioni, come in un videogioco con le vite infinite.
Cosa vuole, l'Oceano? Torturarli? Studiarli? Comunicare con loro nell'unico modo che gli è possibile? 
Cos'è l'Oceano? Un'unica macrocellula da miliardi di tonnellate? Un dio menomato, onnipotente ma non creativo, che procede per imitazione?
A questo punto, conta poco il genere, conta poco che siamo su un altro pianeta e in un lontano futuro: il centro è l'uomo. L'animo umano.
Assolutamente da leggere.

4 commenti:

  1. E' così, è così. Volenti o nolenti qualcosa sfugge!

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    1. L'importante è riuscire a riacchiapparlo, prima o poi! (Leggilo! Ti piacerebbe!)

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  2. Anch'io lo scoperto tardi. E... sì, è stato un luuungo, piacevolissimo bagno caldo. Con tanto di spuma profumata, aggiungo! :-D

    E ti dirò: non mi sono dispiaciute neppure le due - necessariamente "riassuntive", concettualmente parlando - riduzioni cinematografiche.

    Di Lem ti consiglio altrettanto CALDAMENTE (:-D) "L'invincibile"

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    1. Le riduzioni cinematografiche sono in programma, ma prima finisco il libro, non voglio spoilerarmi nulla.
      Credo che frequenterò il signor Lem per un bel po'!

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