Rispetto a John Carter di Marte, Sesta Colonna (il terzo Heinlein della collana) è decisamente più sofisticato e chiede molta più attenzione al lettore.
Si tratta di un romanzo distopico ambientato in un futuro alternativo, nel quale gli Stati Uniti sono stati conquistati dai PanAsiatici che hanno 'esportato' il loro modo di essere e di pensare in occidente.
Agli americani, considerati alla stregua di schiavi, è stato affibbiato un numero di riconoscimento e sono stati limitati i diritti: niente scuole, niente giornali, niente libertà, niente di niente. Se lavori bene, se non lavori e loro ti beccano vai in campo di concentramento. (E se sei un giapponese-americano, o un cinese-americano... una pallottola in testa e tanti saluti.)
E qual è l'unica speranza degli americani?
Uno sperduto laboratorio segreto nelle viscere di una montagna vicino Denver. Un laboratorio nel quale si è appena verificato un disastroso incidente e che ha lasciato in vita solo sette persone.
E non sette militari di carriera, no.
Tre scienziati (un matematico, un biologo e un fisico), un operaio specializzato in meccanica di precisione, un pittore riciclatosi come cuoco, un ex-avvocato tuttofare dedito al nomadismo e, più alto in grado e quindi comandante in capo per mancanza di alternative, un pubblicitario, il maggiore Ardmore.
Note positive: l'incidente è stato causato da un nuovo tipo di arma, efficacissimo. Così efficace che manca un po' si ammazzano tutti.
Note negative: a parte che l'efficacissima arma è incontrollabile? Sono sette contro il mondo.
Ma Ardmore, pur non entusiasta di essere il capo, non è uno che si arrende. Bisogna fare qualcosa. Bisogna liberare l'America. Bisogna sconfiggere il nemico.
Cosa rimane, agli americani per organizzare una resistenza? Sono vietati gli assembramenti di ogni genere e tipo, tranne in un caso: la chiesa.
Cosa rimane, agli americani per organizzare una resistenza? Sono vietati gli assembramenti di ogni genere e tipo, tranne in un caso: la chiesa.
Gli schiavi, in chiesa ci possono andare.
E così, dopo aver perfezionato la loro arma, che si basa su onde modulabili in frequenza e si presta ad applicazioni quasi miracolose a un occhio ignaro, Ardmore e i suoi sei fondano una religione, quella che il maggiore definisce 'sesta colonna'.
Decidono a tavolino tutto: da come sono fatti i templi, alla mitologia et voilà, il Nostro Signore Mota fa la sua comparsa.
Con fondi illimitati (possono letteralmente trasmutare gli altri elementi in oro) e una rete di informatori costituita da nomadi, la Chiesa di Mota si appresta a colonizzare le città nelle quali i PanAsiatici hanno stabilito i punti nevralgici del loro governo. Puntando al reclutamento di nuovi 'sacerdoti' e sfruttando i punti deboli del modo di pensare PanAsiatico, i membri della chiesa tentano di fiaccare psicologicamente il nemico, per costringerlo a tornare a casa.
In realtà, le cose andranno in un modo un po' diverso da quanto preventivato, perché i PanAsiatici costringeranno Ardmore e i suoi ad una brusca accelerazione dei piani, e...
E non vi dico altro. Leggetevelo.
Quanto a me, ritorno su Arrakis. Il prossimo Cosmo Oro è Messia di Dune.
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