lunedì 21 gennaio 2013

To be or not To be? (Il dilemma della scribacchina)

Prendo spunto da questo post della Socia Ais per rimuginare un po'.
È che io me lo chiedo spesso, se sono o no una scribacchina. E mi sembra presuntuoso perfino definirmi tale (figuriamoci poi autopromuovermi a scrittrice!).
Faccio confronti con gli altri: con il loro modus operandi, la loro produttività, il tipo di rapporto che hanno con i personaggi, se usano o meno una colonna sonora per ciascuna storia... e via di questo passo.
È che se devo giudicare dal "quanto è importante la scrittura", beh, che dire? La verità è che potrei farne a meno. Ne ho fatto a meno per più di dieci anni. Se scrivo sono più contenta, mi piace, mi diverte, ma posso vivere senza. Sono lenta. Sono discontinua. Non giro col bloc notes (anche se ogni tanto mi capita di usare le note dell'iPhone). Non ho un rapporto simbiotico con i personaggi, anzi, ci tengo a mantenere le distanze.
Insomma, non so a voi, ma a me sembra un disastro. E la cosa mi disturba. Vorrei essere scribacchina e invece... non ho i requisiti.
Avete presente quella cosa che la vita o la vivi o la scrivi? Ho sempre pensato che fosse una gran stupidaggine, perché dall'esperienza vengono fuori storie più ricche e una visione del mondo più completa. Però è pur vero che gli occhi di chi scrive sono occhi particolari: vedono cose che alla maggior parte di noi sfuggono. Ecco, in quel senso sono un po' orbetta.
Comunque, ci sono delle domande, ho dato le mie risposte. 
Cosa stai facendo per la tua scrittura? Leggo. Scrivo. Ogni tanto mi vergogno della mia incapacità (non che questo serva a molto).
Cosa stai facendo per essere scrittore? Oh, a me 'sta domanda sembra strana. Come se dovessi fare qualcosa per appiccicarmi un'etichetta. Tipo una raccolta punti. Non faccio niente per essere scrittore: se scrivo è perché mi diverto.
Chi sa che scrivi? In rete, parecchie persone. Offline, invece, la famiglia, qualche amico. Non tanta gente, comunque.
Dove scrivi? In casa, principalmente. In sala, o in cucina, o sul lettone con il portatile. Vagolo in giro. Ogni tanto, in ufficio. Invece di lavorare (sì, complimenti a me).
Quanto scrivi? Dipende. A volte sono compulsiva, a volte passano settimane senza che scriva una riga.
Quante storie hai concluso lo scorso 2012? Vediamo... due lunghe e tre brevi.
Quante hai in mente di scriverne quest'anno? E chi lo sa? Mi piacerebbe concludere tutte quelle iniziate.
Hai iniziato a scriverne qualcuna? O stai ancora tergiversando? Sono in fase di revisione, ma tanto devo rifare tutto, quindi possiamo pure dire che ho iniziato a scriverne una.
È in ordine il tuo blog? Onestamente, non vedo cosa c'entri. Comunque sì. Più o meno. Per i miei standard. Insomma, non lo so!
Hai un blog almeno? Diversi. Solo che gli altri sono segreti e se vi dico qualcosa poi sono costretta a uccidervi.
Hai mai spedito la tua opera a un editore? E come no. Anche ad alcune agenzie letterarie.
Hai mai vinto un concorso letterario? Qualcuno. È fico, per trenta secondi ti senti la regina del mondo. Poi torni normale.
Qualcuno ha mai letto le tue storie? Sì. La mia amica Babi e le Socie. E il mio compagno. Non sono tanto per lo spacciare roba da leggere in giro. Mi vergogno, dare il proprio manoscritto (ai non addetti ai lavori, intendo) è un gesto molto intimo. C'è sempre il pericolo che ti ridano dietro.

8 commenti:

  1. Non c'entra molto ma riprendendo il tuo ultimo pensiero proprio oggi ho saputo che un'amica ha dato i miei racconti da leggere alla nonna ottantacinquenne e questa si è "convertita" alla fantascienza... :o)))

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    1. Proselitismo over-80! XD (stra-LOL! Meglio la fantascienza che le cinquanta sfumature!)

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  2. ...e comunque leggo di decine di persone che postano su facebook o ovunque capiti loro che "ah, se non scrivessi come farei a vivere?"
    Ecco, direi che manca qualcosa nella loro esistenza.
    Sono malvagio?
    Sono superficiale?
    Sono solo fastidioso?

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    1. Ecco, direi che manca qualcosa nella loro esistenza.
      Mah. Boh. Forse, semplicemente, noi non siamo scribacchini.

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  3. Senza mangiare non si può vivere.

    Sono le classiche frasi fatte del tipo "i cani sono migliori degli uomini".

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  4. Vah, ho deciso di farmi del male, lo faccio anch'io questo test:
    Cosa stai facendo per la tua scrittura?
    Leggere, leggo tantissimo, da tutta la vita, e imparo lezioni. Scrivere, perlopiù testi di carattere tecnico, attualmente.
    Cosa stai facendo per essere scrittore? Da parecchio tempo, ormai, mi limito a promuovere ciò che ho scritto anni fa e a dare consigli agli aspiranti scrittori.
    Chi sa che scrivi? Praticamente tutti quelli che mi conoscono (amici e parenti compresi), dal vivo come in rete.
    Dove scrivi? Quando scrivevo, praticamente ovunque, anche a scuola, durante le lezioni, alle assemblee di istituto, nella sala d'attesa del dentista...
    Quanto scrivi? O scrivo (e allora scrivo tanto e di getto) oppure non scrivo affatto
    Quante storie hai concluso lo scorso 2012? Concluse, nessuna. Iniziata, una
    Quante hai in mente di scriverne quest'anno? Mi piacerebbe concludere quella che ho iniziato, o passare ad altro
    Hai iniziato a scriverne qualcuna? O stai ancora tergiversando?
    Sto palesemente tergiversando
    È in ordine il tuo blog? Abbastanza, non ci scrivo granché
    Hai un blog almeno? Scrivo su tre blog, attualmente (due di libri e uno di make up)
    Hai mai spedito la tua opera a un editore? Hai voglia! Lista infinita di spedizioni
    Hai mai vinto un concorso letterario? Uno solo, per la miglior recensione stroncante
    Qualcuno ha mai letto le tue storie? Tanta gente (tutti gli amici, i colleghi di penna, e purtroppo anche i parenti). Non il fidanzato, ahimè

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