domenica 21 aprile 2013

L'angolo della Monomania: Doctor Who 7x09 - Hide

Pee-ka-boo! 
Questa settimana il Dottore fa un'incursione nell'horror. Il trailer prometteva bene e devo dire che non sono rimasta per niente delusa.
25 novembre 1974: il Dottore e Clara si presentano a Caliburn House, un'antica dimora infestata di proprietà del professor Alec Palmer, parapsicologo. Il professore, insieme alla sua assistente, Emma, che è dotata di poteri psichici, sta facendo ricerche per chiarire il mistero.
Ovviamente, le cose sono più complicate di quello che sembrano, o meglio, sono diverse da quello che sembrano e il Dottore finirà per trovarsi in seria difficoltà.
Vorrei sottolineare che questo episodio ha lo stesso autore di The Rings of Akhaten, ma questa volta devo dire che centra l'obiettivo senza grosse sbavature. A me ha ricordato, per esempio, La casa d'inferno di Matheson e L'incubo di Hill House di Shirley Jackson, libri che adoro (e che mi hanno messo addosso, soprattutto quello di Matheson, una gran fifa).
Le sequenze con il Dottore e Clara che se ne vanno a caccia del fantasma nella più classica delle situazioni - soli, notte di tregenda, luce di un candeliere - sono ben fatte e hanno la giusta tensione. Perfino uno degli scambi più cliché di questo tipo di storie
"Ho paura, ma non c'è bisogno che mi prendi per mano"
"Ma io non ti sto prendendo per mano"
seguito da fuga precipitosa, fa il suo sporco lavoro.
Al di là del plot, questo episodio è importante, a mio parere per diversi motivi.
Prima di tutto perché, analogamente a quello che è successo con Rose, il Dottore porta Clara fino alla fine della Terra (il suo scopo, stavolta, è del tutto differente), ma questo genererà un confronto piuttosto serrato con la ragazza che sbatte la faccia sulla diversità del Dottore, che riesce a tollerare il paradosso di muoversi nel tempo, in epoche nelle quali tutte le persone che conosce sono morte.
Poi perché il Dottore sta continuando a cercare di sciogliere il mistero dell'identità di Clara - alla fine ammette di essere andato a Caliburn House non per trovare il fantasma, ma per poter chiedere a Emma cos'è Clara.
Infine, perché - forse vedo e stravedo anche - ci ho trovato un po' di riferimenti a Rose. Credo che stiano preparando il terreno per il Cinquantenario ed ecco quello che ha fatto scattare il mio fangirl-alert.
Come prima cosa, eccovi questo scambio fra il Dottore e Clara:

Clara: Can't you just... y'know? What? Fly the TARDIS into the parallel universe?
Dottore: Ah, it's not a parallel universe. It's a POCKET universe.
Il Dottore sa bene che il TARDIS non può volare in un universo parallelo. Lo sa fin troppo bene...

E il secondo è questo:

It's the oldest story in the universe - this one, or any other. Boy and girl fall in love, get separated by events -
war, politics, accidents in time. She's thrown out of the HEX, or he's thrown into it. Since then they've been yearning for each other across time and space -across dimensions - this isn't a ghost story, it's a... love story!

Ecco, secondo me, questa frase non si riferisce alla sua situazione con Clara - anche se è verissimo che sono stati separati due volte - ma quell'across dimensions mi fa pensare che lui si riferisca a ciò che è successo con Rose. E il tono in cui lo fa, molto sereno, mi ha portato a pensare che si tratti di una chiusura, che il Dottore abbia fatto pace con i suoi sentimenti - penso sia successo molto tempo fa - e che finalmente lo ammetta. Devo dire, comunque, che sono molto curiosa di capire cosa succederà quando si troverà davanti Rose.

Cose che mi sono piaciute: 
  • Clara e il Dottore che si qualificano come "ghostbusters";
  • l'attrezzatura vintage del professore;
  • le scene con l'essere che si muove nel buio (sono una fifona, mi hanno spaventato);
  • le scene nel bosco;
  • lo scambio fra Clara e la Voice Interface del TARDIS. Lo so che nella prima serie l'abbiamo vista agire come ologramma di Ninth e che nella sesta ha dato filo da torcere a Eleventh (in Let's Kill Hitler), ma questa volta lo fa di testa sua. E no, Clara non le piace proprio;
  • l'accenno ai Baker Street Irregulars. (No, non sono i ragazzini di strada che aiutano Sherlock Holmes);
  • il volo di Clara nel TARDIS.
  • il Dottore che rientra attaccato al TARDIS come Capitan Jack in Utopia.
Cose che mi hanno lasciata un po' così:
  • il subplot romantico fra il professore ed Emma, che è a dir poco tiepidino;
  • la storia della pronipote che vabbé, se ne poteva pure fare a meno;
  • la virata improvvisa con la storia d'amore fra mostri;
Nel complesso, però, non si tratta di veri e propri difetti, ma solo di perplessità che sono strettamente connesse con la mia insopportabile pignoleria.
Il prossimo episodio promette di soddisfare una curiosità che ho da quando ho visto per la prima volta il TARDIS: ma quanto è grande e cosa c'è dentro? Settimana prossima... Journey to the center of the TARDIS!

Nessun commento:

Posta un commento