lunedì 14 gennaio 2013

Cloud Atlas - libro e film.


"Cloud Atlas manoscritto".
"Cloud Atlas non ho capito la trama".
"spiegazione Cloud Atlas".
"vale la pena Cloud Atlas"
Queste chiavi di ricerca sono abbastanza ricorrenti. E non solo qui,  a sentire i blogger che frequento.
A quanto pare, 'sto benedetto Cloud Atlas sta calamitando un sacco di attenzione.
Per quel che mi riguarda, ho finito il libro (e ho comprato anche Ghostwritten, che sto leggendo) e ho visto il film, quindi posso fare un po' di confronti sparsi.
Una cosa è innegabile: se vai a vederlo del tutto ignaro, e attratto dal "dai creatori di Matrix" che ci viene sbattuto in faccia nel trailer, Cloud Atlas risulta spiazzante.
In generale, siamo abituati a storie con un andamento più lineare o nelle quali i legami siano  maggiormente sottolineati. Non è una critica al film - che a me è piaciuto moltissimo. Sto solo constatando.
Libro e film, ve lo dico subito, sono diversi.
Non è tanto la differenza in quel che accade (c'è differenza, ma è ovvio: non era possibile concentrare tutti gli avvenimenti, già così dura più di due ore): è una sottile diversità di contenuti che rende il film un po' più appetibile ai gusti del pubblico. Dove Mitchell non esita a tirare schiaffi in faccia al lettore, non risparmiandogli sgradevolezze da parte dei personaggi protagonisti, la versione filmica indora la pillola, glissa, edulcora.
Prendiamo l'amore.
Il tema dell'amore è molto più presente nel film che nel libro. Perché? Perché, come concetto, l'amore che supera le differenze è uno dei più semplici, universali (e, sì, abusati). Credo che sia stato accentuato per rendere il film più accessibile e gradito.
In An Orison of Sonmi-451: quella bella storia d'amore - un po' cliché ma fa presa - fra Sonmi e Hae-Joo Im... ecco, nel libro scordatevela pure. Quella cosa di lei che gli ascolta il cuore - oh, va bene, è molto cliché, ma fa la sua porca figura e poi Jim Sturgess è tutt'altro che da buttar via - se la sono inventata di sana pianta gli sceneggiatori. L'intero meccanismo politico in cui Sonmi si trova intrappolata è molto più complesso e sottile (e il ruolo di Hae-Joo Im è, senza stare a spoilerare troppo, molto meno edificante). Meronym e Zachary in Sloosha's Crossin' an' Ev'rythin' After? Niente da fare. E che dire dello splendido happy ending di The Ghastly Ordeal of Timothy Cavendish? Anche quello ciao ciao.
Su altri elementi - il risalto dato alla voglia a forma di cometa che rende possibile vedere in Cloud Atlas una storia di reincarnazioni successive - il film è meno incisivo del libro, così come i legami "incidentali" fra le parti sono per forza di cose meno sottolineati. Ad esempio, mentre per chi legge il nome "Sixsmith" è un nesso molto stringente fra la seconda e la terza storia, per chi si trova a guardare il film (specie da non anglosassone e quindi con ovvi problemi di comprensione) è meno ovvio.
Per il resto, a livello di impatto visivo, l'ho trovato splendido, specie nelle due storie ambientate nel futuro... anche se Hugo Weaving con gli occhi a mandorla proprio non si può guardare (mentre mi è piaciuto moltissimo come infermiera Noakes e come Old Georgie!) e forse Hae-Joo è un po' troppo superguerriero per essere vero (ecco, forse i suoi combattimenti sono la parte del film che vagamente ricorda Matrix).
Il post-apocalittico è la mia ambientazione preferita (e, nel libro, ho apprezzato tantissimo le scelte linguistiche di Mitchell, anche se mi hanno reso la vita difficile).
Gli attori mi sono piaciuti praticamente tutti ed è divertente riuscire a riconoscerli nei diversi ruoli. Sono rimasta impressionata in modo particolare da Hugh Grant, abituata com'ero a vederlo fare l'eroe romantico lievemente imbranato ma carino. Qua fa delle parti da merdaccia mica da ridere. Tom Hanks ha la maggiore varietà di ruoli - cattivo, delinquente, codardo - e l'ho rivalutato molto. E poi, vabbé, Broadbent se li pappa tutti a colazione, ma dov'è la novità? Fra le donne, nonostante una Halle Berry in gran spolvero, giganteggia Susan Sarandon (la profetessa!).
La colonna sonora, poi, è meravigliosa e genera dipendenza.
Perciò, nel complesso: sì, vale la pena di vederlo anche se l'ideale, per come la vedo io, sarebbe affrontare il film dopo aver letto il libro.
Si capisce lo stesso (ci vuole un po' di attenzione: se avete la pretesa di guardarlo con la soglia di concentrazione da cinepanettone lasciate proprio perdere), ma è più divertente riuscire a cogliere i rimandi e anche le differenze fra le due versioni.

9 commenti:

  1. Sono contenta di aver letto un giudizio da parte di chi conosce il romanzo. Io lo leggerò a breve, l'ho comprato in italiano perché ho paura di perdermi dei dettagli, soprattutto per le storie ambientate nel futuro.
    Semplificazioni, ovvie per una trasposizione, a parte, mi sembra che sia tutto sommato un adattamento riuscito

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    1. Sì, è un adattamento riuscito e merita senz'altro la visione.

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  2. Cava, sei così bvava nel descviveve cose e situazioni che mi hai fatto veniv voglia di non vedevelo.
    Ova ti spiego: i film tvatti dai libvi, o ne sono vispettosi o è meglio non favli.
    Cambiave la stovia anche solo di un accenno snatuva il senso di quello che l'autove avebbe voluto navvave (e scvivo navvave e non vaccontave pevché così ci posso metteve più "V".
    Poi, c'è da considevave che gli amevicani fanno i film pev gli amevicani...

    Fivmato
    Anonimo Italiano

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    1. Che fai... tvolli? XD
      (Leggi il libro e guarda il film, non te ne pentir... pentivai!)

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  3. Giammai!
    E chi me li tiene i pupi?

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  4. No cioè.
    Questo film è proprio fichissimo e bellisismo.
    Cioè hai visto quando la cinese fa "cablam" e poi (!)
    Cioè ci hai proprio raggione da vendere ke se non lo vedi kuesto film fai davvero skifus come cineamatore.
    Cioè ma poi coso, Forrest Gump ke qui fa una parte proprio un sacco fica.
    Cioè ma anke l'altro attore, cuello che faceva "le mutande di brigget giones" è troppo tresh.
    Cioè mi dispiace però ke non ci fosse lei Brigget Giones sennò sai ke film daa paura che ne veniva fuori?

    Cioè ti saluto e ti faccio i komplimenti per tutti i tuoi buks ke ho letto tutti.

    Samara l'Amara detta Sammy Bitter

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  5. Io non sapevo manco cosa fosse e sulla pagina privata della redazione di Diario non ci parla d'altro...forse dovrò prendere in considerazione l'idea di informarmi! :-D

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    1. Eh, magari... Scherzi a parte, splendido libro e bellissimo film, leggere e guardare per credere. Fra l'altro, il libro è uscito in italiano: L'atlante delle nuvole. (Ucciderei per essere in grado di pensare titoli così fighi!) XD

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