martedì 9 aprile 2013

Recensioni (o anche no).

Germano ha postato questa perla di Joe Konrath.
Il nocciolo della questione è: "come mi comporto quando ricevo recensioni negative"?
Okay, guardiamoci bene nelle palle degli occhi: le recensioni negative fanno male e fanno incazzare a morte. Chiunque dica il contrario sta mentendo: tutti - e dico tutti - abbiamo avvertito l'impulso omicida nei confronti dello stroncatore di turno, quella voglia matta di cavargli il sangue nella maniera più prolungata e dolorosa possibile (o di fargli qualcosa di altrettanto doloroso, prolungato e letale). Sì, sì, poi passa, tranquilli. Non finirete in manicomio come Renfield.
Però poi ci si ragiona su e si impara a fare la tara anche alle stroncature. Il che non vuol dire, attenzione, partire dal presupposto che l'autore ha ragione e il recensore torto, eh. 
Vuol solo dire

Remember, just because the Internet allows you to say things about a person you'd never say their face, doesn't mean you should. The cavalier dismissal of art has become one of the low points of our culture, with Joe Average whining his opinions to the world without backing them up with an iota of sense, proof, or logic. Because you dislike apples doesn't mean all apples suck. Because you didn't understand a movie doesn't mean the eight hundred people involved in its production didn't know what they were doing. Because you are a prude with a short attention span doesn't mean the book had no redeeming qualities.

What Peter says about Paul says more about Peter than Paul. Chances are you're the fail, not the thing you're reviewing.

If you want to post reviews, good or bad, make sure they are substantive and well-thought out. Defend your opinions. Know why you feel the way you feel, and explain it in detail. Be deliberate. And if you're going to trash something, remember there is a human being on the other side of that trashing.

A human being with a big ass pipe.

Ovviamente, e Konrath lo specifica (non che ce ne fosse bisogno), sta scherzando. Scherza anche quando suggerisce di andare a trovare il recensore armati di spranga (a volte, però, la voglia di farlo ti viene sul serio).
Il fatto è che 

The best way to deal with bad reviews is to ignore them. If they really hurt, talk about it with your support network, and have a beer.

Ora, io non bevo birra (non molto spesso, comunque), ma è senz'altro un ottimo consiglio. Perché anche da una recensione negativa può venire fuori un suggerimento per migliorare e perché parlarne è il miglior modo di buttarsela alle spalle.

Never have any sort of contact with a reviewer. There's no reason. Everyone has an opinion, and all opinions are valid to the person who has them.

Questa è da incorniciare. Del resto, se qualcuno venisse da me per farmi cambiare opinione, mi incazzerei. Ciascuno ha diritto alla sua e ci mancherebbe altro.

Life is too short to worry about what anyone thinks of you, or your work. In fact, you shouldn't be reading your reviews at all.

Questa è da incorniciare e sottolineare. La vita è breve e non ti rendi conto di quanto finché non ci sbatti il muso contro. Ma quando succede - e sei sopravvissuto per raccontarlo - ti accorgi che preoccuparsi di cosa pensa qualcuno che non fa parte della tua vita e del quale, se va bene, non conosci neanche il nome (per non parlare della faccia) è decisamente una cosa stupida.

Also remember that the pendulum swings both ways. You're a writer, so you know how difficult it is to write a story. Trashing your peers, or their work, shows a staggering lack of empathy. Be above that.

Ecco perché non faccio recensioni negative. 
Primo, perché non perdo tempo a parlare di cose che non mi sono piaciute: se non mi sono piaciute, novantanove su cento le ho anche piantate lì a mezza via per dedicarmi a qualcosa di più nelle mie corde.
Secondo, perché per quanto possa essere brutto un libro - o per quanto io possa pensare che sia brutto - dietro c'è una persona. Che magari non sa scrivere, ma non merita di essere trattato come il più infimo dei criminali o l'ultimo degli idioti.
E terzo... perché prima di levare la pagliuzza dall'occhio di un fratello-scribacchino (o di una sorella-scribacchina) è meglio controllare di non avere travi nel mio.

6 commenti:

  1. Lo stesso motivo per cui nemmeno io mi occupo di recensioni negative, fatta eccezione per qualche film, e anche in quel caso solo se si tratta di trash che fanno ridere (volontariamente).

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  2. In genere pure io... ho smesso tanto tempo fa, quando tra i commenti di una rece negativa ricevetti: Tu non leggi con il cuore di mamma!

    Mi è rimasta impressa 'sta frase!

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  3. E' no.
    Non ci sto.
    Come non scrivere di brutti libri.
    C'è anche l'occasione di farsi due risate.
    E i "Pesi Pessimi"? http://tuttobenenellamiatesta.blogspot.it/search/label/Pesi%20Pessimi

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    1. No, no, io passo, grazie. Per scrivere di brutti libri prima bisogna leggerseli.
      Senza contare che:
      1. tempus fugit
      2. con tutte le cose splendide, divertenti, avventurose da leggere perché devo sorbirmi delle schifezze?

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