mercoledì 19 dicembre 2012

In lingua originale e altre amenità.

Ve lo dico subito, così non vi stupite: sarà un post confuso&felice (no, solo confuso).
È che l'altra sera, dopo aver finito di vedere Wilfred, m'è venuta una gran voglia di guardare La compagnia dell'anello.
Non foss'altro che perché nell'ultimo episodio tutti continuano chiamare Ryan "the ring-bearer" (no, non deve portare l'unico fino a Mordor, solo aiutare Wilfred a reggere gli anelli a un matrimonio). Esilarante, fra l'altro, l'espressione che fa quando se lo sente dire la prima volta, una specie di "Ancora?!".
Insomma, già ci giravo intorno prima, all'idea di riguardarlo, dopo una cosa del genere era diventato praticamente obbligatorio. Poi, considerato che Wilfred l'ho visto in inglese, ci ho pensato su e... ma perché non in lingua originale?
(Infine, ho anche scelto la Extended Version, ma su quello ci tornerò. Forse.)
Insomma, mi sono resa conto - piacevolmente - che è stato fatto un ottimo doppiaggio, sia a livello di adattamento testi che di interpretazione. Che, da una parte, era ovvio: non è mica una serie tv più o meno sfigata, è una megaproduzione, non potevano topparla. Beh, forse. Sapendo come vanno le cose nell'italico belpaese, non era poi così ovvio...
Perciò fiuuu, è andata bene, le voci sono molto buone, ma quelle vere, beh, hanno un altro fascino. (No, cacchio, l'avete sentito parlare, Viggo Mortensen? Ecco, provateci e poi ne riparliamo).
[Ma voi ve n'eravate accorti che Jackson, quando fa il cameo a Brea con la carota in mano, rutta a favore di telecamera? Io no, perché nella versione italiota gli hanno messo la sordina! Tristezza. I cinepanettoni, per non parlare dei film di Pierino, si reggono su emissioni corporali rumorose e censurano un rutto. Ridicoli.]
Comunque, dopo essermi vista il film, ho pensato: sono vent'anni che leggo e rileggo Il signore degli Anelli e Lo Hobbit. Perché non mi è mai venuto in mente di leggerli in inglese?
Detto fatto... c'è l'edizione del cinquantenario, in vendita su Amazon. (Sì, lo so che c'è quel discorsetto sul pagare le tasse in Lussemburgo che, francamente, è un'oscenità e grida vendetta in cielo, ma cosa posso farci? Ce l'hanno solo loro e Harper&Collins... e non ho capito come caspita si fa a comprare da Harper&Collins).
Sapete che c'è?
Leggere in lingua originale è diverso. Cioè, certo che è diverso, mi spiego meglio.
Non è solo il fatto che almeno si evitano traduzioni accazzo - purtroppo sempre più frequenti, specie quando si tratta di certe case editrici non necessariamente piccole - è che in lingua originale hai di fronte il testo vero, quello che non risente delle interpretazioni dei traduttori (perché c'è sempre un po' di interpretazione personale, anche quando il traduttore è bravissimo).
È come sentire la voce dello scrittore senza filtri, senza intermediazione.
The real thing.
Che vi devo dire? Ha un sapore diverso. Che mi piace di più, infatti credo che attingerò sempre di più alla fonte - con buona pace dell'editoria nostrana.
Non è per essere snob, ma fra quello che non pubblicano (perché se è un paranormal romance starring una cretina a caso lo importiamo al volo, se è un qualcosa di interessante e ben scritto non lo vogliamo manco per sbaglio), i prezzi non proprio popolari (ho ancora negli occhi i 15.99 euri per l'ebook della Rowling), e le traduzioni orende con una erre sola (avete visto quella dell'ultimo Rothfuss? Il libro ha le sue pecche, per carità, ma hanno fatto un lavoro tremendo), sapete che c'è? Arrivederci amore ciao, compro direttamente in inglese.
Tornando alla extended version (sì ho deciso che ne parlo)... quasi quattro ore.
Parecchie scene in più lungo tutto l'arco del film, particolarmente all'inizio.
Solo che... mi sa che hanno fatto bene a tagliarlo.
Diciamo che, in genere, le aggiunte hanno mandato in brodo di giuggiole me e il piccolo nerd interiore, tipo: si vede per intero l'agguato a Isildur (nella versione normale non si capiva a. come avesse fatto a finire nel fiume, b. come mai l'anello - che la scena prima era appeso al suo collo con una catenina - scivolasse via dalle sue mani). E poi c'è una comparsata di quegli spaccaballe dei Sackville-Baggins! L'intero incipit ha un tono diverso, ben più cupo: quando Frodo constata che Bilbo "nasconde qualcosa", specifica a Gandalf che se ne sta rinchiuso da solo nello studio e, quando pensa che lui non lo veda, non fa altro che sfogliare mappe e ne è preoccupato. Oppure, si vede lo stesso Bilbo cercare disperatamente l'anello prima di accorgersi di averlo in tasca. O l'incontro fra Frodo e Sam con Merry e Pipino in fuga dal vecchio Maggott avviene dopo un giorno intero dalla loro partenza e li si vede accamparsi per la notte. C'è molto di più su Lothlorien (e hanno tagliato una scena carinissima in cui Aragorn e Boromir fanno la lotta per scherzo con Merry e Pipino, prima dell'arrivo dei crebain).
Insomma, dicevo, tutti questi dettagli fanno andare in visibilio il tolkeniano doc, ma risulterebbero - penso - piuttosto pesanti per lo spettatore neofita, che non ha mai letto il libro e va al cinema attratto dal battage pubblicitario. In effetti, capisci meglio la storia ma... sono didascalici. Parecchio. E rallentano il ritmo. Tuttavia, sono contenta di averlo visto e mi appresto all'impresa di leggere The fellowship of the Ring!

2 commenti:

  1. Io mi sono imbarcato nella lettura delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, rigorosamente in lingua originale.
    Non so se ne uscirò sano di mente. Anzi, non so se ne uscirò proprio!

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  2. E mi sa che hai fatto del gran bene! Prima di tutto, perché la lingua originale è meglio a prescindere. Poi, perché è uno scandalo suddividere i libri in quel modo. E infine perché, a quanto ho sentito, il traduttore ci ha messo parecchio - ma parecchio - del suo...
    Se mai deciderò di proseguire la lettura - finora ho al mio attivo solo il primo - lo farò in inglese. Poco ma sicuro.

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