sabato 29 dicembre 2012

Lo Hobbit

E va bene, l'ho visto anche io: se ne sente parlare troppo per non dargli almeno un'occhiata.
E i nani fighi, e le patatine fritte, e Gandalf che pare rincoglionito, e Radagast che ha un rapporto controverso coi funghi allucinogeni, e gli spiegoni... insomma, per uno che dice che è bello, un altro dice che - per usare un eufemismo - non sia proprio riuscitissimo.
L'impressione che ho è che questo film, oltre che un'operazione commerciale perché è ovvio che la sia, sia anche una dichiarazione d'amore che Peter Jackson fa a Tolkien e alle opere ambientate nella Terra di Mezzo. Il che non è una "giustificazione", beninteso: come dichiarazione d'amore l'ho trovata parecchio maldestra. [L'altra impressione è che il regista sia "prigioniero della Terra di Mezzo". Qualcuno lo aiuti a staccarsi, per carità, o riuscirà a fare il film del Silmarillion... e allora sì che c'è da aver paura!]
Lui infila ne Lo Hobbit anche cose che non ha potuto infilare nel Signore degli Anelli. Sono dettagli. Minuzie. E questo vuol dire che conosci la materia a fondo. E che ti piace.
Esempi?
Saruman non ha una buona opinione di Radagast - lo dice proprio ne La compagnia dell'anello: Radagast the brown! Radagast the bird tamer! Radagast the Simple! Radagast the fool!
Siccome nel film il momento in cui lo stregone bruno viene usato come esca per attirare Gandalf a Isengard non c'è (non compare proprio il personaggio), Jackson ha infilato il disprezzo di Saruman per lui in quest'altro momento. A mio modesto parere, però, l'ha fatto male. Molto male.
Perché? Perché ne La compagnia dell'anello, Saruman dice a Gandalf qualcosa del tipo: "L'amore per l'erba pipa dei mezzuomini ti ha rallentato il cervello". E lì era anche una battuta simpatica (non mi ricordo se una cosa simile nel libro ci sia. Avrei detto di sì, ma non la trovo, quindi mettiamo che sia farina del sacco di Jackson). Ma questa sui funghi allucinogeni (per non parlare dell'accenno al fatto che ingialliscano i denti) è una ripetizione e una sottolineatura inutile. È come se, avendo fatto ridere con un accenno un po' piccante, uno si aspettasse di far ridere di più con una barzelletta volgare.
Che poi la rappresentazione di Radagast sia parecchio sopra le righe e che ne Lo hobbit (il libro, dico) non compaia neanche (men che meno mezzo rincoglionito stile Ben Gunn e con una slitta trainata da teneri coniglietti), ma venga solo nominato in una conversazione con Beorn, è un altro discorso.
[A proposito, lo sapete chi è Silvester McCoy, l'attore che interpreta Radagast? Il settimo Dottore. Il Dottore è universale gente.]
Stessa cosa vale per la riunione del Bianco Consiglio. Se devo guardare alla trama del film, è una inutile deviazione, se non altro perché separa i nani da Gandalf che poi è costretto ad andare a riacchiapparli.
Cosa ha fatto Peter Jackson? Ha preso un semplice accenno che Gandalf fa a Frodo all'inizio de La compagnia dell'anello (il libro) e ce lo ha fatto vedere. Ha senso? Sauron è ripartito da Mirkwood per poi trasferirsi a Mordor e il Negromante di Angmar è il capo dei Nazgul. Ora, chi ha familiarità con i libri di Tolkien capisce di cosa si sta parlando, ma è un'informazione che non serve a chi invece non ne ha, secondo me. Confonde e basta.
Poi ci sono anche delle stronzate, sì, tipo che i nani sono usati come "intermezzo comico". Ci sono momenti, nel libro, in cui in effetti lo sono: ad esempio, quando si presentano in casa di Bilbo "a rate". Ma il troppo stroppia. C'è un solo nano che anche nella versione originale è usato come elemento comico ed è Bombur.
E il rincoglionimento di Gandalf? Eh. Difficile negarlo, ci sono momenti in cui lo stregone sembra affetto da demenza senile ed è un peccato, perché, personalmente, preferisco il Gandalf truffaldino de Lo Hobbit a quello de Il signore degli anelli (e non parliamo poi di quando fa carriera e diventa Il Bianco, lì è di una barbosità infinita). Invece, no. Rincoglioniamolo. Va bene. Non capisco per quale ragione, ma tant'è. Fra l'altro: bravo Proietti, perché l'ha doppiato proprio bene.
Invece, ho trovato molto ben fatto il personaggio di Thorin che non è gradevolissimo (anzi, è un pessimo soggetto con un pessimo carattere) e tale è rimasto. Non vedo perché ampliare il ruolo di Azog in quel modo, visto che i Nani avevano già il loro bel daffare così, ma, anche lì, son scelte, becchiamocele.
Nel complesso, insomma, mi ha soddisfatto meno della Trilogia precedente (per quanto, io salvi quasi in toto solo La compagnia dell'Anello, perché sugli altri due c'è parecchio da ridire). Ha un ritmo strano, fatto di accelerate e rallentamenti improvvisi che ti lasciano un po' perplesso. E poi ci sono alcune "ripetizioni" di scene già viste nei film precedenti (tipo Gandalf che parla con la farfalla e chiama le Aquile) che non mi hanno proprio fatto una bella impressione. Sanno di pigrizia.
Onestamente, non so se guarderò il prossimo. Forse. Ci devo pensare su. Ma tanto per questo c'è tempo.

7 commenti:

  1. Bella quella sulla dichiarazione d'amore. In effetti credo che se qualcuno facesse così con un ipotetico partner, il rapporto avrebbe vita breve.

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    1. Non lo so... cioé, sì avrebbe vita breve (nel senso che il partner scapperebbe a gambe levate). Però penso che PJ sia un appassionato tolkeniano e che, di base, conosca e ami i libri. Sul fatto che lo dimostri in un modo sbagliato, siamo d'accordo.

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  2. Mah, anche Michael Rymer quando girò La Regina dei Dannati, dichiarò di essere un grande fan di Anne Rice. Come fece allora a realizzare un film fuori dal mondo e così brutto?

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    1. Su La regina dei dannati non ti so rispondere: non ho letto il libro (Dopo Intervista col vampiro e Scelti dalle Tenebre la Rice m'aveva un po' stufato), tantomeno ho visto il film, perché preferisco prima essere a conoscenza della "fonte". Diciamo che amare troppo qualcosa, a volte, può essere un ostacolo perché ti toglie lucidità e capacità di giudizio. Ti fa pensare di aver fatto un grande omaggio, quasi un favore, quando in realtà non è così. Io lo sforzo per attrarre a Tolkien i non-tolkieniani l'ho visto nella trilogia e lo vedo in questo film anche se su alcune scelte sia passate che presenti, ovvio, non sono per niente d'accordo.

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  3. Io l'ho visto e mi è piaciuto molto, anche se sicuramente manca tutto il fascino della prima trilogia. Diciamo che quando arrivo nella terra di mezzo sono già bella che disarmata e perdo il mio spirito critico, sarà che ero ragazzina quando uscì il primo...mi sembra che mi piaccia tutto, perché torno indietro nel tempo e mi sento di nuovo 13enne! L'unica cosa che davvero non mi ha convinta è il solito deus-ex-aquila finale, di cui Jackson sta davvero abusando...

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    1. Eh, il deus ex aquila è un viziaccio di Tolkien, lì PJ non ci ha messo del suo!

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  4. Complimenti per la recensione, concordo. Vorrei solo sottolineare la suddivisione de "Lo Hobbit" in 3 film, lo trovo semplicemente oltraggioso.

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