Discendi nel cratere dello Jokull di Sneffels che l'ombra dello
Scartaris viene a lambire prima delle calende di luglio, viaggiatore
ardito, e perverrai al centro della Terra. E questo ho fatto io, Arne
Saknussemm
Ah, Viaggio al centro della Terra, centocinquant'anni e non sentirli!
Le premesse sono classiche e intriganti: l'eminente professor Otto Lidenbrock, esperto mineralogista dell'università di Amburgo, compra un antico libro in una bancarella e trova, al suo interno, un misterioso messaggio scritto in rune (io rovisto nelle bancarelle di continuo e il massimo che m'è capitato è stato uno skypass vecchio di dieci anni).
Ora Lidenbrock è un tipo strano - strano perfino per un geologo, strano perfino per un mineralogista (categoria che annovera alcuni degli umani più strani che io abbia mai visto) - e ha un caratteraccio tremendo. Non è paziente, non é accomodante ed è testardo.
Tanto per cominciare, decreta che nessuno in casa mangerà finché il messaggio non sarà stato decifrato: non lui, non il nipote Axel. Mette a stecchetto perfino Marta, la governante.
Dopo due giorni, Axel riesce a capire il trucchetto per leggere il messaggio, ma esita a dirlo allo zio. Perché? Perché, una volta arrivato in fondo a quelle quattro righe, sa benissimo cosa lo aspetta se aprirà bocca con lo zio: un viaggio al centro della Terra, sulle tracce di un misterioso alchimista islandese, Arne Saknussem.
Forse forse, riflette Axel, meglio morire di fame, visto che, se partiamo, non è affatto detto che riusciamo a tornare.
Ma va da sé che alla fine cambia idea, altrimenti niente storia.
In fretta e furia - da Amburgo all'Islanda non è proprio una passeggiata fuori porta, le navi da e per Reykjaviik sono tutt'altro che frequenti - i due partono: se vogliono vedere l'ombra dello Scartaris indicare il passaggio per il centro della terra, devono sbrigarsi!
Il libro dà al lettore esattamente quello che promette: una discesa nelle viscere del pianeta, in un crescendo di meraviglie e pericoli. Avventura allo stato puro, con quella patina di verosimiglianza scientifica (Verne era un mago in questo) che lo rende ancora più intrigante: la discesa nella terra cava, i funghi giganti, la lotta fra Ittiosauro e Plesiosauro (i primi studi sistematici sui dinosauri risalgono al primi decenni dell'Ottocento, quindi Verne scrive di un argomento scientifico a lui contemporaneo e in pieno sviluppo), il gigantesco uomo primitivo, il mare infinito, l'uscita attraverso un condotto vulcanico... e molto altro.
E anche se, alla luce delle moderne teorie sulla formazione e sulla composizione della terra, le teorie esposte da monsieur Verne sono quantomeno bizzarre, chissenefrega! Sono anche tanto più affascinanti della deprimente realtà!
Ovviamente, il consiglio è uno solo: che state aspettando a leggerlo?
Ora Lidenbrock è un tipo strano - strano perfino per un geologo, strano perfino per un mineralogista (categoria che annovera alcuni degli umani più strani che io abbia mai visto) - e ha un caratteraccio tremendo. Non è paziente, non é accomodante ed è testardo.
Tanto per cominciare, decreta che nessuno in casa mangerà finché il messaggio non sarà stato decifrato: non lui, non il nipote Axel. Mette a stecchetto perfino Marta, la governante.
Dopo due giorni, Axel riesce a capire il trucchetto per leggere il messaggio, ma esita a dirlo allo zio. Perché? Perché, una volta arrivato in fondo a quelle quattro righe, sa benissimo cosa lo aspetta se aprirà bocca con lo zio: un viaggio al centro della Terra, sulle tracce di un misterioso alchimista islandese, Arne Saknussem.
Forse forse, riflette Axel, meglio morire di fame, visto che, se partiamo, non è affatto detto che riusciamo a tornare.
Ma va da sé che alla fine cambia idea, altrimenti niente storia.
In fretta e furia - da Amburgo all'Islanda non è proprio una passeggiata fuori porta, le navi da e per Reykjaviik sono tutt'altro che frequenti - i due partono: se vogliono vedere l'ombra dello Scartaris indicare il passaggio per il centro della terra, devono sbrigarsi!
Il libro dà al lettore esattamente quello che promette: una discesa nelle viscere del pianeta, in un crescendo di meraviglie e pericoli. Avventura allo stato puro, con quella patina di verosimiglianza scientifica (Verne era un mago in questo) che lo rende ancora più intrigante: la discesa nella terra cava, i funghi giganti, la lotta fra Ittiosauro e Plesiosauro (i primi studi sistematici sui dinosauri risalgono al primi decenni dell'Ottocento, quindi Verne scrive di un argomento scientifico a lui contemporaneo e in pieno sviluppo), il gigantesco uomo primitivo, il mare infinito, l'uscita attraverso un condotto vulcanico... e molto altro.
E anche se, alla luce delle moderne teorie sulla formazione e sulla composizione della terra, le teorie esposte da monsieur Verne sono quantomeno bizzarre, chissenefrega! Sono anche tanto più affascinanti della deprimente realtà!
Ovviamente, il consiglio è uno solo: che state aspettando a leggerlo?
Dove si trova: in italiano e cartaceo, in libreria: per una volta, qualcosa che non sia introvabile!
In ebook ci sono alcune offerte convenienti: Newton Compton lo mette a novantanove centesimi, ma, se lo zio Jules vi piace, potreste prendere in considerazione l'acquisto (a quattro euro e novantanove) de I grandi romanzi (oltre a Viaggio al centro della Terra, ci trovate dentro: Parigi nel XX secolo, Dalla Terra alla Luna, I figli del Capitano Grant, Ventimila leghe sotto i mari, Il giro del mondo in 80 giorni, L’isola misteriosa e Michele Strogoff).
Se invece preferite leggerlo in inglese, io vi consiglio questo volume: Classic Science Fiction Collection. Per quattro euro e cinquantanove oltre a Verne (presente con Twenty Thousand Leagues Under The Sea, From The Earth to the Moon and Round the Moon, A Journey into the Interior of the Earth e The Mysterious Island) vi portate a casa anche Edwin Abbott Abbott, Edgar Rice Burroughs, John Wood Campbell, Raymond King Cummings, Arthur Conan Doyle, Tom Godwin, Andre Norton, H. Beam Piper, Mack Reynolds, Mary Shelley, Edward Elmer Smith e H. G. Wells.
Da leggere fino allo sfinimento, insomma!
In ebook ci sono alcune offerte convenienti: Newton Compton lo mette a novantanove centesimi, ma, se lo zio Jules vi piace, potreste prendere in considerazione l'acquisto (a quattro euro e novantanove) de I grandi romanzi (oltre a Viaggio al centro della Terra, ci trovate dentro: Parigi nel XX secolo, Dalla Terra alla Luna, I figli del Capitano Grant, Ventimila leghe sotto i mari, Il giro del mondo in 80 giorni, L’isola misteriosa e Michele Strogoff).
Se invece preferite leggerlo in inglese, io vi consiglio questo volume: Classic Science Fiction Collection. Per quattro euro e cinquantanove oltre a Verne (presente con Twenty Thousand Leagues Under The Sea, From The Earth to the Moon and Round the Moon, A Journey into the Interior of the Earth e The Mysterious Island) vi portate a casa anche Edwin Abbott Abbott, Edgar Rice Burroughs, John Wood Campbell, Raymond King Cummings, Arthur Conan Doyle, Tom Godwin, Andre Norton, H. Beam Piper, Mack Reynolds, Mary Shelley, Edward Elmer Smith e H. G. Wells.
Da leggere fino allo sfinimento, insomma!
Viaggio al centro della Terra - Jules Verne 1864
È uno dei romanzi di Verne che non ho ancora letto. Ma lo leggerò!
RispondiEliminaNon posso non leggerlo dopo questa bella recensione.
Voglio proprio sapere cosa ne penserai, allora! Buona lettura!
EliminaCi vorrà un po' prima che riesca a smaltire l'enorme pila di letture che mi sono rimaste indietro, ma quando ci arriverò te lo farò sapere. :)
EliminaBy the way, i miei preferiti di Verne sono L'isola misteriosa e Il giro del mondo in 80 giorni. Direi che si contendono il primo posto, con una lieve preferenza per il giro del mondo (adoro Phileas Fogg!)
Io di Verne ho letto solo "Il giro del mondo in 80 giorni", che mi era (ovviamente, mi verrebbe da dire) piaciuto un sacco. Penso che leggerò anche questo, prima o poi. Mi piacciono i libri avventurosi :)
RispondiEliminaIl giro del mondo è bellissimo, niente da dire, ma Fogg è un po' troppo meticoloso, precisino e british per i miei gusti. Anche il professor Arronax (quello di Ventimila leghe) è un po' così. Preferisco Lidenbrock, lui e il suo caratteraccio.
EliminaEh, che ci posso fare, io amo il tipo meticoloso e british, mi manda in brodo di giuggiole :D
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