martedì 30 ottobre 2012

L'ultima furbata degli EAP: Rant Alert!

Oggi siamo al terzo post e no, non è che non c'ho un accidente da fare, ma è che, quando leggo certe cose, mi saltano i nervi.
Che io sia decisamente contraria all'editoria a pagamento l'ho già detto e in termini non equivocabili qui. Ho anche detto "se non ti informi e ti fregano, ti sta bene". Continuo a pensarlo, ma, a quanto pare, c'è anche chi, pur essendosi informato, rimane fregato lo stesso.
Come si legge in questo post.
Ora, c'è che quando vedo certe cose m'incazzo senza se e senza ma. C'è che non si può usare un testo come si userebbe un ostaggio ("comprami le copie o lo faccio sparire") e c'è che in Italia ne abbiamo viste tante e proprio non se ne può più di gente che si mette la legge sotto i piedi e la usa a modi zerbino.
Bisognerebbe sputtanarli, questi sedicenti editori che hanno imparato a rapportarsi con i propri autori facendo stage con i sequestratori, altro che lasciarli allignare nell'anonimato.
Ma, ehi!, se appiccichi un nome e un cognome, a quelle belle mail, ti becchi una denuncia per diffamazione. Loro truffano e nessuno dice un accidente.
Che difesa può avere, un esordiente, contro personaggi di questo genere?
Per quel che vale, dite che avete fatto controllare il contratto a un legale. 
Fatelo davvero, se non vi costa tanto, se avete un/a amico/a, un/a fidanzato/a, un/a cugino/a, un/a fratello/sorella avvocato. Dovrebbe essere una prassi comune, perché una firma non va mai - e dico mai - messa alla leggera. 
Ma, se proprio non avete i soldi, ditelo soltanto, a questi loschi figuri con la coscienza lercia. Mettete bene in chiaro che non siete indifesi. Che non siete una preda facile. Magari ci penseranno due volte, prima di rivolgervi le loro sgradite attenzioni e andranno in cerca di carne più tenera e più facilmente azzannabile.

3 commenti:

  1. Ho letto, prima, quel post...sono rimasto allibito, sorpattuto per il fatto che questi sedicenti editor, per non chiamarli in altri modi, possano fare quello che gli pare e piace, fino ad una vera e propria truffa. D:

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Queste cose me le fanno girare a vortice. Perché cosa può fare, l'esordiente, una volta in mezzo a 'sto casino? Andare da un legale? Fare causa? So' soldi! E loro su questo ci contano. Sanno perfettamente che non puoi difenderti da solo e che trovare chi lo faccia è costoso. E ci marciano.

      Elimina
  2. L'editoria a pagamento è truffa, e forse nemmeno tanto legalizzata. Senza contare la mercificazione dei sogni di un autore, il più delle volte esordiente, che crede in ciò che ha fatto e proprio per questo viene fregato. Che botta ti dà a livello morale e psicologico lavorare per mesi se non per anni a un'opera per poi scoprire che serve solo per entrare nel mirino dei truffatori? Chissà se succede solo in Italia.
    Il Moro

    RispondiElimina