venerdì 19 ottobre 2012

Spezzinità.

Su Facebook c'è una pagina che mi piace molto. Si chiama Lo spezzino vero e il post di stamane recita:

Noi siamo quelli che quando qualcuno domanda "Come va?" rispondiamo "Siamo qui" (e pensiamo "Si domanda: "Com'è?" non "Come va?").
Noi siamo quelli che la barca vera è la barca a vela, "ma sai che rompimento di belino metterla a posto?". E dunque abbiamo il gozzo.

Noi siamo quelli che sognano mari lontani e rimpiangono quello vicino.

Noi siamo di Speza, nel bene e nel male
.

Per chi spezzino non è vuol dire poco, ma chi a Spezia ci è nato e ci vive, come me, vi dirà che beh... siamo proprio così. Siamo cozze (ma qua non si dice "cozze", si dice "muscoli"!) attaccate a questo nostro scoglio... muscoli scontenti, che mugugnano perché lo scoglio fa schifo, ma intanto non si muovono e, non solo, si incazzano se qualcun altro, qualche foresto, si azzarda a fare lo stesso. Muscoli diffidenti, con un pessimo carattere, sempre pronti al "dé, cos' te vé?", "ma ne me rompìe 'r belin" e "ne ghe no vogia".
Viviamo in una città che è un'emergenza ambientale in corso da decenni, ma è capace di regalarti questo.


bacan d'a corda marsa d'aegua e de sä
che a ne liga e a ne porta 'nte 'na creuza de mä
(padrone della corda marcia d'acqua e di sale
che ci lega e ci porta in una mulattiera di mare)

Testo e traduzione qui

N.B.: fate caso, al minuto 6.32: "muscoli nostrali de Spéza"!

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