domenica 19 maggio 2013

L'angolo della monomania: Doctor Who 7x13 - The Name of The Doctor.

Per poterne parlare, ho dovuto guardarlo due volte e ancora sono perplessa. Non dalla trama - quel che succede è abbastanza chiaro - ma dallo scopo. Perché scrivere un episodio del genere? 
Sono rimasta delusa, lo ammetto. In una serie complessivamente mediocre, con pochi picchi che non bastano comunque a rialzare la media, questa conclusione mi è sembrata, beh, insipida.
La storia, tutto sommato, è semplice: la Great Intelligence trova il modo di attirare il Dottore nell'unico posto in cui non dovrebbe andare, Trenzalore. The fields of Trenzalore, scopriamo, non sono campi coltivati, né campi di battaglia: è un cimitero. Il cimitero in cui è sepolto il Dottore. Dentro il TARDIS, ovviamente.
Come fa? Beh, rapisce i suoi amici: Strax, Jenny e Madame Vastra. A quel punto, il Dottore fa qualcosa che non dovrebbe mai fare: attraversa la propria linea temporale, con il TARDIS che si ribella al suo pilota.
Quel che succede dopo, non ve lo dico: guardatevi l'episodio senza che io spoileri altro.
Ora, lo so che posso sembrare eccessivamente pignola e che sicuramente ci sarà chi non la pensa come me, ma ho trovato questo finale di serie furbo nel senso peggiore del termine.
Una furba operazione tesa ad accalappiare più pubblico possibile per uno show che, a quanto sembra, sta perdendo ascolti. Ci sono i personaggi che i fan gradiscono (Vastra, Jenny e Strax), c'è la soluzione del mistero-Clara (e su questo poi ci torno), c'è River Song post-Vashta Nerada. Ci sono le immagini dei Dottori precedenti, compresi quelli defunti: ogni fan vorrebbe veder tornare il suo Dottore. A casa mia questa si chiama paraculata. In contesti più civili, invece, fanservice.
Quello che a me non piace - e non mi piace dell'intera gestione Moffat, non di questo singolo episodio - sono tre cose.
Primo, l'ossessione di porre il Dottore al centro di tutto. I suoi segreti, i suoi sentimenti, i suoi pensieri, il suo nome... A me interessa di più come reagisce un semplice essere umano quando viene in contatto con questo alieno delle meraviglie e con tutto quello che può offrire: all of time and space. Il rapporto Dottore-companion è un po' come quello fra la terra e il sole: il sole è al centro di tutto e senza di lui non ci sarebbe nulla, ma è sulla terra che si è sviluppata la vita nella sua infinita varietà.
Secondo, il time can be rewritten. Alla fin fine, permette di dire tutto e il contrario di tutto.Per esempio, contraddire quello splendido episodio che è The Doctor's Wife (e no, non vi spiegherò perché. Spoilers!). Insomma, a me puzza tanto di trucchetto da quattro soldi.
Terzo, ma non meno importante, l'ansia da prestazione. Ogni episodio deve essere "più" del precedente: più epico, più avventuroso, ambientato in un posto più strano... insomma, più tutto. E così assistiamo a un tripudio di botti, esplosioni, luci e fumo che, alla fin fine, stanca soltanto. Non credo che Doctor Who debba essere trattato come una sorta di blockbusterone americano. Non penso sia così che si suscita il sense of wonder negli spettatori.
Non sto dicendo che la gestione Davies fosse meglio: so solo che io mi divertivo di più. 
Se devo essere sincera, a me sembra che ormai la serie sia diventata lo one-man show di uno sceneggiatore E produttore esecutivo che ha l'unico scopo di far capire a tutti quanto sia inarrivabilmente bravo. E la presunzione di lasciare il segno in una serie che dura da cinquant'anni. Après moi le deluge, più o meno.
La tomba del Dottore, per esempio. 
Sia Sarah Jane che River hanno detto che, quando corri con il Dottore, ti sembra che non debba finire mai (e che, quando invece finisce, ci resti di cacca... vabbé, questa l'ho parafrasata io). Per noi fan è così, perché fuori una companion, dentro un'altra.
È stato piacevole entrare nella tomba e vedere cosa resterà del Dottore? No. Per niente: è stata una secchiata d'acqua addosso. Quella è la fine anche per noi. Niente più TARDIS, niente più wibbly wobbly timey wimey stuff. Grazie tante, me la potevate pure risparmiare.
E il tanto decantato mistero di Clara? The impossible girl. La Coleman è brava e il personaggio non è male, l'ho sempre detto, ma andiamo, tanto casino per una versione un po' più elaborata di Bad Wolf? Ma per favore!
In definitiva, sono rimasta delusa. Guarderò l'episodio del Cinquantenario perché c'è Ten, ma so già che lo farò a mio rischio e pericolo, perché penso che gli faranno fare una brutta fine. 
Per quanto riguarda l'ottava serie, che è appena stata confermata, mi sa che passo.

2 commenti:

  1. A me è piaciuta moltissimo non tanto come episodio in se (Potevano evitare, come hai detto, di farci vedere la fine che avrebbe fatto il Doc. E La Grande Intelligenza...bah, come è arrivato li? Era solo un'ammasso d'acqua...comqunque), ma come presupposto per il futuro.
    Cioè...il primo piano finale...*O* xD

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    1. Cioè...il primo piano finale...*O* xD

      Macché, non mi ha entusiasmata nemmeno quello. Lì per lì ho pensato che quello fosse il Dottore "originale", cioé il Dottore quando ancora non si era scelto questo nome. In pratica, l'ego corrispondente al nome vero. Poi, però, Eleven dice che "nel nome è racchiusa una promessa e lui è quello che ha rotto la promessa". E mi è venuto in mente la Guerra del Tempo e il Genocidio dei Dalek. Ovviamente, non c'entrerà niente: è troppo facile come deduzione. Fatto sta che non sono poi così curiosa di scoprire la verità.

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