sabato 27 ottobre 2012

Il genio di Christopher Moore.

Credo che Moore sia uno scrittore straordinario.
Non a livello tecnico, sicuramente ce ne sono di migliori, e non è nemmeno esente da difetti: tipo che, ogni tanto, ho l'impressione che voglia strappare la risata a ogni costo.
Tuttavia, credo che sia trascurabile a fronte di due enormi pregi. Tanto per cominciare, suona da virtuoso tutti i registri narrativi: nei suoi libri trovi momenti esilaranti, o crudi, o cinici, o di una dolcezza e di una sensibilità che lasciano interdetti. Ma soprattutto, riesce a rendere credibili cose che, dette così, sono assurde, tipo la storia d'amore fra un lucertolone preistorico e una donna, o Babbo Natale zombie cattivissimo che assalta una chiesa e succhia cervelli o Gesù che fa amicizia con lo yeti e pratica yoga insieme a un'elefantessa o, ancora, Tolouse-Lautrec con protesi a vapore per le gambe.
Mi viene spontaneo chiedermi come-cavolo-ci-riesca.
Prendiamo Tutta colpa dell'angelo.
Secondo me lui ha creduto che fosse possibile - anche se non era mai stato fatto prima - unire l'edificante favoletta di Natale con una storia di zombie e  ha messo insieme queste due parti così diverse senza snaturarle. Mi spiego: non ha reso Babbo Natale più cinico (oddio, il personaggio che indossa il costume non è proprio una persona gradevole, ma l'atmosfera natalizia e le illusioni del bambino che, in candida innocenza, dà il la a tutto il casino sono, come dire, perfettamente ortodosse) o gli zombie meno schifosi perché le due cose si incontrassero, come dire, a mezza via.
Anzi, gli zombie sono senzienti: sanno cosa stanno facendo, a chi, perché... e non glie ne frega un beato accidente. L'irruzione di Babbo Natale nella chiesa in cui sono asserragliati gli abitanti superstiti di Pine Cove è degna di un western di quelli cazz... ehm, con i controcosi.

Poi le porte si spalancarono, il vento sferzò nella sala portando con sé un puzzo orribile. Immobile, stagliato sull’ingresso della chiesa, c’era Babbo Natale che teneva Brian Henderson con la sua camicia rossa da Star Trek per la gola. Un gruppo di cupe figure si muoveva alle loro spalle, mormorando qualche lamento a proposito dell’IKEA; Babbo Natale puntò una calibro 38 alla tempia di Brian e premette il grilletto. Il sangue schizzò sulla parete di fronte e Babbo Natale gettò il cadavere fra le braccia di Marty del Mattino, che cominciò a succhiare il cervello di Brian dal foro di entrata del proiettile.
«Buon Natale, figli di puttana. Il vostro destino è segnato!» disse Babbo Natale.


Scorri la quarta di copertina di Un lavoro sporco e vedi che è la storia di un tizio che improvvisamente si ritrova a essere Dio della Morte. Allora pensi (perché lo pensi): "Ma che è 'sta stronzata?"
Poi lo leggi e non solo lo trovi plausibile. Ti piace pure.
Per quanto mi riguarda, Moore mi ha insegnato una lezione preziosa: al di là della tecnica, dell'abilità con cui si costruiscono trama e personaggi, è importante l'attitudine con cui ci si approccia alla scrittura. Pensare fuori dagli schemi, non aver paura di osare commistioni, anche improbabili, insomma, sfruttare appieno la libertà di creare che è la cosa più bella dello scrivere. E credere in quello che si fa. Sempre.

16 commenti:

  1. Il primo libro che vidi di Moore fu "Un lavoro sporco", lessi la quarta di copertina, pensai "Che è sta stronzata" e lo lasciai li, anche se c'è sempre stato una parte di me che avrebbe voluto leggerlo subito.
    Poi lessi il vangelo secondo Biff, primo libro suo letto, e pensa "Cazzo, devo andarmi a comprare "Un lavoro sporco".
    Lo adoro, è stata una vera sorpresa.
    Geniale.

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    1. Io ho iniziato con Il vangelo secondo Biff, ma venivo da una recensione entusiastica, quindi ero ben disposta. Probabilmente, se l'avessi trovato in libreria senza saperne nulla, avrei reagito come te.
      Pian piano li ho recuperati tutti, a parte Tutta colpa dell'angelo, che voglio anche perché Raziel è il mio personaggio preferito. Fa arrabbiare non solo che arrivino in Italia con il contagocce e in abissale ritardo rispetto all'uscita, ma anche che li pubblichino nell'ordine sbagliato! Prima Tutta colpa dell'angelo, che di Pine Cove è il volume conclusivo (almeno, ad oggi), poi Sesso e lucertole, che è il secondo e, infine, Demoni istruzioni per l'uso, che è il primo.
      Al contrario, dimmi se è logica, questa!
      Comunque, prenditi Sacré Bleu: è magnifico (quando sono stata a Parigi sono andata al D'Orsay solo per rendere omaggio ai protagonisti di Moore). Fra tutti, quello che mi è piaciuto un po' meno è Fool che resta comunque un bel libro.

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    2. Sacre Bleu è in lista di acquisto appena possibile *O*
      E perchè, pubblicare Suck, che è il secondo volume di un trilogia, da solo? Che rabbia o.o

      Io fui attratto dal genere di storia del Vangelo secondo Biff...ed è stata una fortuna :D

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    3. Sacré Bleu l'ho preso a Torino, a maggio, fresco di stampa. Sono andata dall'addetta Elliot a passo di carica: "Sacré Bleu, per favore!" E lei: "Sì, guarda è appena uscito..."
      "Lo so. Ce li ho tutti. Lo aspettavo da mesi!" (e non le ho detto: "Adesso sgancia", ma l'ho pensato. E ho iniziato a leggerlo in treno, al ritorno)

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  2. Non vedo l'ora di leggerlo, "Tutta colpa dell'angelo"! Pian piano recupererò anche gli altri che mi mancano ^^

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    1. Anche io lo voglio fra le avide manine prima possibile!

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  3. Moore è un geniaccio, uno che sa commuoverti e farti ridere fino alle lacrime.
    Bene bene, prenderò senz'altro anche L'angelo. Grazie mille per la segnalazione.

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  4. Ovviamente io, che funziono come i gamberi, ho incominciato da "The Stupidest Angel". Mi è piaciuto molto e recupererò gli altri, pian piano ^^

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    1. Raziel... troppo scemo per essere vero! XD

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    2. Hai dimenticato di citare i suoi finali alla cacchi@!

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    3. Perché amo quest'uomo a prescindere! XD

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  5. Tsk, si vede che ancora non mi conosci.
    Ma sai che l'altro giorno mi hanno detto "come sei bello senza costume!"......................................................................................................................................................................................................................................................................................ovvio, ero vestito! ah!

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  6. Perchè non ti ho ancora parlato dell'Ubivecchia!

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