martedì 25 settembre 2012

Carta, penna e calamaio? Naaaa!

Stavo riflettendo (ancora) sul motivo per cui scrivere viene percepito come un qualcosa di facile.
Sapete cosa penso?
Che sia perché non sono necessarie attrezzature o abilità manuali particolari.
Fateci caso.
Il modellismo? Uh, quello è difficile, ci vogliono la colla, le pinzette, ci sono tantissimi pezzettini e poi bisogna dipingere, applicare decalcomanie, essere precisi... (e se mi sono dimenticata qualcosa, tenete conto che la mia unica esperienza in merito è stato il Millennium Falcon).
Scrivere?
Un foglio e una penna (o un programma di videoscrittura). [Okay, anche per disegnare basterebbero un foglio e una penna, ma... accorgersi che il proprio disegno è una ciofeca è molto più semplice rispetto all'accorgersi che il proprio talento letterario è inesistente.]
E chi è, oggigiorno, che non ha a disposizione un foglio e una penna oppure Word? L'italiano lo sapp.... no, dovremmo saperlo tutti quanti. Che altro serve?
In effetti, nulla. Andrebbe bene anche così.
Però, se per scrivere intendiamo qualcosina di un minimo più professionale del "mi metto lì e sbrodolo a ruota libera" sul foglio, vale la pena di guardarsi un pochino intorno.
Cosa intendo? Programmi di scrittura!
Io ne ho provati tre, dei quali due (Liquid Story Binder e Scrivener) abbastanza bene e il terzo (Celtx) in modo più superficiale. Di Celtx non posso dirvi molto: mi è sembrato più agile degli altri due, ma non così completo. Liquid Story Binder è un buon programma, ma ha una marea di funzioni e avevo la spiacevole sensazione di perdermici dentro. Lo so che suona folle, ma detesto quando ho l'impressione di non sfruttare appieno le potenzialità di qualcosa!
Scrivener è una via di mezzo fra i due ed è quello che utilizzo.
Perché lo trovo più comodo di Word oppure Openoffice?
Fondamentalmente perché sono una disordinata cronica con la mania della documentazione.
Quando progetto una storia, o ci lavoro su, ho bisogno di ricorrere a un certo numero di fonti (ecco perché preferisco che il pc sia sempre connesso: non sai mai quando è il momento di invocare Santa Wikipedia Protettrice della Me Stessa Ignorante). Quando va bene, queste ricerche culminano in una ricca messe di foto, pdf, link. (Quando va male e non trovo niente: pianto e stridore di denti.)
Se fossi una persona metodica, li raccoglierei in una cartellina, ben etichettati con il titolo della storia in bella vista. Il problema è che non la sono. Lavorare su tre pc differenti, poi, non aiuta.
Prima dell'avvento di questi programmi, salvavo i file dicendo: "Li metto qui, così mi ricordo dove sono".
Puntualmente, quando arrivava il momento di servirmene, ricordavo benissimo di averli messi "qui". A sapere dove fosse, il benedetto "qui".
Non solo Scrivener: tutti e tre questi programmi sono fatti apposta per gestire al meglio il progetto di scrittura nella sua interezza. Tu salvi un unico file... il quale però richiama, all'interno dell'interfaccia utente, tutte le schede che hai creato e salvato.
Apri il tuo file e troverai: i capitoli (con la possibilità di visualizzare diverse versioni del testo), il che non è affatto male, le schede personaggio, le foto, le note, le schede relative ai setting, i pdf, i link a Wikipedia, musica, se sei di quelli che riescono a scrivere con la musica in sottofondo.
Tutto quello di cui hai bisogno, in un unico posto.
Perfino una campionessa del casino come me non riesce a perdersi dati per strada.
Per farvi capire un po' meglio di cosa sto parlando, ho fatto un po' di screenshots di una delle mie storie. E per favore, siccome è in fieri, siate gentili: evitate di farvi delle grosse risate leggendo la schifezza di testo che si può vedere nell'anteprima, eh!

Tenete conto che Scrivener è abbastanza personalizzabile: questa è la mia schermata, che è piuttosto "piena".
Se vi trovate meglio con qualcosa di più scarno, non ci sono problemi, potete disattivarne delle parti.
La finestra è suddivisa verticalmente in tre zone.
A destra, il binder, nel quale sono elencati tutti i documenti, organizzati in cartelle e sottocartelle.
Il programma nasce con dei format di default, ma potete organizzare le cose come più vi torna comodo.
Al centro, l'area di lavoro vera e propria.
L'ho lasciata stile corkboard perché a me piace moltissimo, ma in realtà appare in questo modo solo se nel binder selezionate una directory. Nel primo screenshot è quella del testo: i cartellini sono i singoli file (a ciascuno corrisponde una scena e vedete il quadratino colorato in alto a sinistra? È il pdv che ho utilizzato. Anche questa è una cosa personalizzabile a seconda delle esigenze).
Nella schermata qui sopra, che corrisponde alla directory dei vari setting della storia, potete vedere come si integrino delle fotografie e una pagina di Wikipedia.
In ambedue i casi, la porzione a sinistra, poi, è suddivisa in due parti: in alto c'è la sinossi del file, e in basso le note.
Quando invece selezionate il singolo documento vedrete solo quello.
(O ne vedrete due, affiancati in orizzontale e verticale se avete bisogno di scrivere consultando nel contempo un file).
Se, invece, volete scrivere senza avere sott'occhio altro, potete espandere la finestra di testo, lasciando in trasparenza gli altri elementi.
La cosa carina - è una stupidaggine, lo so - è che il "foglio" si comporta come quello di una macchina da scrivere: il testo scorre verso l'alto, lasciando la riga che stai scrivendo sempre al centro dello schermo.
Anche in questo caso, la schermata è personalizzabile: sia per quel che riguarda la trasparenza, che la larghezza.
Oltre ad avere un editor completo (stili, formattazione, possibilità di aggiungere note a piè di pagina e annotazioni non stampabili, cosa molto utile), Scrivener ha la possibilità di fare ricerche, individuando le parole chiave, ripetizioni, oltre che di porre degli "obiettivi di scrittura" (se lo usate per il NaNo, ad esempio) e di tenere d'occhio le statistiche del testo. [Liquid Story Binder fa di meglio, però. Potete cercare un dato vocabolo e lui non solo ve lo troverà, dicendovi quante volte l'avete usato, ma vi fornirà un elenco di sinonimi. Anche perché di LSB è disponibile l'italiano, basta installare il plugin.]
Insomma, c'è da sbizzarrirsi.
[LSB è più completo: ha la possibilità di disegnare schizzi e schemi, e un modulo che si adatta molto bene al Metodo delle Carte Indicizzate, che, però, essendo un tipo di pianificazione a priori, per me proprio non funziona.]
Una volta arrivati al mitologico punto in cui scrivi "FINE", poi, hai la possibilità di convertire il tuo file in diversi formati sia per la stampa che per la pubblicazione web e anche .mobi e .epub.
Un suggerimento: se, come me, lavorate su computer differenti, non è male avere anche un account Dropbox. Salvate il file .project lì dentro e avrete tutto in ogni momento.
[Come? Siete da qualche parte con un pc senza Scrivener installato e volete lavorare lo stesso colti da improvvisa ispirazione? Facile. Nella cartella che vi crea ci sono, oltre a un sacco di altre cose, anche i file .doc dei vari testi.]
Se avete voglia di dargli un'occhiata, questo è il sito ufficiale: c'è la possibilità di scaricare una demo full che dura per 30 "ingressi". (Se lo usi tutti i giorni, ti dura trenta giorni, se lo usi due volte a settimana, quindici settimane.)
Il prezzo pieno è quaranta dollari e a mio parere li vale tutti.
Se poi anche quest'anno, come lo scorso, mettono in palio un buono sconto del 50% al NaNo, beh, è un ottimo incentivo per arrivare in fondo alle cinquantamila parole!




28 commenti:

  1. Scrivener è una figata! Sto iniziando a capirlo solo ora e non riesco a credere di aver passato tanto tempo su word (che peraltro trovavo insopportabile).
    Ora mi auguro di non perdermi in tutto quello che può fare...

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  2. Io adoro Scrivener. LSB meno, perché è troppo... grosso. Troppe funzioni, troppe cose da imparare tutte insieme! Con Scrivener, invece, vado alla grande. E ho smesso di strazzare file da tutte le parti per ringhiare poi come una bestia quando non li trovo.

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  3. Eh, ne ho sempre sentito parlare bene...
    Ci fosse qualcosa del genere anche per Linux...

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    1. Guarda, io lo uso da più o meno un anno e mi trovo benissimo. Se esista o meno una versione Linux non te lo so dire, però dato che gli americani sono avanti, potrebbe anche darsi...

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  4. E perché, per la Sentinella non lo è stato? Duemila battute e non di più... La morte di una prolissa come me! XD

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  5. Continuo a pasticciare con i software di scrittura (yWriter, Storybook, Plume Creator), ma alla fine, il tempo impiegato per imparare ad usarli è eccessivo.
    Io lavoro con un mix di software separati.
    Note Tomboy per l'outline, Gedit per la prima stesura, LibreOffice per la definitiva. FreeMind se decido di mappare il lavoro che devo svolgere.
    Per i lavori brevi, di recente sto provando ad usare Kabikaboo, che pare funzionare egregiamente.

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    1. No, io sono monogama: ho trovato quello che mi piace, ho imparato a usarlo, mi tengo quello! XD

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  6. sono cotto a puntino, mi sa che lo acquisto:-)

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    1. Ferruccio, prova la demo e vedi se ti piace, prima! Non si compra a scatola chiusa! XD

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  7. Personalmente odio tutti i programmi a pagamento e cerco di usare solamente software opensource. I miei scritti sono rigorosamente documenti RTF che si possono editare con un'infinità di word processor diversi.
    Per i miei appunti utilizzo invece un programmino molto semplice che si chiama Treepad Lite (http://www.treepad.com/treepadfreeware/) che permette di creare delle note a struttura ad albero. Il vantaggio di Treepad è che il file è un semplice file di testo, anche questo editabile con qualsiasi text editor e lo uso per una moltitudine di cose diverse. Inoltre è anche portable, perciò me lo posso portare dietro su una chiavetta USB.
    Di treepad ci sono anche altre versioni più complesse in cui si possono inserire immagini e files multimediali ma personalmente non mi è mai servito.

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    1. Personalmente odio tutti i programmi a pagamento e cerco di usare solamente software opensource.
      Uso Openoffice per lavoro da diversi anni e lo trovo migliore di Word per un sacco di aspetti, ma non cambierei Scrivener con nulla al mondo!
      Se il software è ben fatto, perché non pagarlo?

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    2. Sono d'accordo, purchè non costino uno sproposito, 40 dollari vanno benissimo figurati. Per quanto mi riguarda la cosa importante è non legarsi mani e piedi a qualcosa di proprietario, se quella ditta decide di non sviluppare più il software si rimane con qualcosa che ben presto potrebbe diventare obsoleto.
      Spesso uso anche MS Office 2010 ma solo perchè mi è stato regalato dal mio datore di lavoro... ;o)

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    3. se quella ditta decide di non sviluppare più il software si rimane con qualcosa che ben presto potrebbe diventare obsoleto.
      Non farmici pensare: all'incirca un anno fa mi è morto il pc e ho dovuto ricomprarlo, cambiando anche il sistema operativo. Ho speso quasi duemila euro di software di lavoro, perché le vecchie versioni non erano compatibili con Seven e tutto deve essere licenziato e rigorosamente originale! E mi è andata anche bene così...

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    4. Ti capisco benissimo, non finiranno mai di spillarci soldi ed è proprio per questo che cerco di usare il più possibile software opensource o freeware.
      Comunque, nel caso in futuro ti servisse, sappi che è sempre possibile installare sullo stesso pc diversi sistemi operativi e attivare l'uno o l'altro a seconda delle necessità. Oppure si possono creare delle macchine virtuali al cui interno "gira" un altro sistema operativo, per esempio un windows xp che "gira" dentro seven e contemporaneamente puoi lavorare con uno o l'altro. Con la potenza dei pc di oggi non ci sono praticamente rallentamenti.

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    5. Lo sapevo, era una soluzione che abbiamo preso in considerazione con il tecnico al quale mi rivolgo. Solo che lui me l'ha sconsigliata, perché (mi ha detto), il Xp non mi avrebbe permesso di sfruttare appieno le potenzialità del computer nuovo. E, con il fatto che si tratta del pc del lavoro, avrei praticamente finito per usare solo quello. Così, alla fine, ho dovuto rinnovare anche i programmi. Vabbé. Il lato positivo è che mi sono scaricata un bel po' di IVA.

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  8. Vorrei tanto abituarmi a usare questi programmi (ho LSB e Celtx, e ne avevo scaricato ance un altro free, yWriter). Ma mi scoccio prima di abituarmi e alla fine ricorro ai soliti file, salvati in più copie per avere un backup se uno si danneggia, oltre al notes. In coda al testo del romanzo di turno c'infilo pure scaletta, appunti e dati vari. Ma non hanno un aspetto così fico e professionale... =___= Non sono una maga dell'organizzazione.

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  9. No, io così faccio sempre qualche casino. Invece con Scrivener ho tutto nel solito posto, impossibile sbagliare!

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  10. Sei solo una secchiona.
    E i secchioni sono insopportabili.
    Per di più sei una BRAVA secchiona, e dall'insopportabile si passa all'odio!
    Se ci aggiungiamo che sei pure, sembra, intelligente. Non so più cosa pensare!

    Tiè!

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    1. XDDDDD! Grazie "attrattore di strani"! (Però Scrivener provalo, non te ne pentirai)

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    2. Se le bestie mi lasciassero accendere il pc per una mezz'ora consecutiva non sarebbe male.
      Mi intriga la cosa della riga "attiva" che resta in mezzo allo schermo.

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    3. Quella è una figata! Però ancora meglio potersi organizzare il progetto completo, senza perdere roba per strada.

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    4. "Organizzare il progetto" parli bene tu che sei brava, e secchiona, e secchiona (l'avevo già scritto?)
      Ma, hai presente come si chiama il mio blog?
      Immagnia che le mie cervella siano una sola gigantesca finestra pop-up con tutta roba lanciata alla rinfusa.
      Non può esistere l'organizzazione di un progetto completo all'infuori delle mie meninja!

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    5. Meninja è bellissimo, mi ha fatto capovolgere dal ridere. Non è questione di essere bravi (o secchioni): è che o organizzo il progetto, o combino un sacco di casino!

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  11. Chi mi ha sposato mi rinfaccia, da sempre, che io non ho un metodo di studio o di lavoro ma che, nonostante questo vuoto organizzativo riesco sempre a farcela.
    La realtà, almeno come mi piace immaginarla, è che per ogni lavoro c'è la sua organizzazione.
    Nello studio: può capitare che legga e basta, che legga e sottolinei, che legga-sottolinei e ripeta o niente di tutto ciò perchè "tanto io so tutto".
    Nel lavoro creativo: l'idea frulla, cresce, monta come la panna. La abbozzo su carta -piccola- poi su carta più grande e forse la lavoro come si deve sul foglio elettronico.
    Esisterebbero anche degli schemi risolutivi ma finisicono più per legarmi che aiutarmi.
    Insomma, la mia è una intelligenza (nevvero) emotiva.
    Ma non era delle femmine?

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    1. E allora, la mia è maschile perché tendo a smontare i problemi in pezzi e risolverne uno alla volta? XD

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  12. Ciao,
    visto che non sapevo nemmeno di averlo, qualcuno utilizza OneNote di Microsoft (contenuto nella suite di Office)? Sembra interessante e abbastanza adatto allo scopo.

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