lunedì 17 settembre 2012

Un lavoro pericoloso: il beta reader

Quando sente dire "scrivo per me stesso/a" il diavoletto cinico che è in me solleva un sopracciglio e biascica: "Stronzate".
Lo so, è davvero maleducato!
Tuttavia, bazzico l'ambiente della scrittura da qualche anno, ormai, e una cosa posso dirla: fra gli scrittori ci sono dei discreti esempi di narcisismo. Gente così di certo non scrive per se stessa: scrive per il pubblico. O meglio, per essere elogiata dal pubblico (possibilmente adorante).
Ora, spesso, al narcisismo si accompagna un certo grado di presunzione. Nulla di male, voglio dire, se li conosci li eviti (perché scordati proprio di cambiarli facendo notare loro che, forse, l'opinione che hanno di se stessi fa sembrare il K2 un insignificante montarozzo), ma il fatto è che a volte ti chiedono di fare loro da beta-reader.
Se vi dovesse capitare, un consiglio: scappate. Defilatevi. Prima di subito.
Pensate che ve lo stiano chiedendo convinti che il loro scritto sia perfettibile?
Ingenui! Ve lo chiedono per un unico motivo: sentirvi ammettere che siete annientati dalla loro bravura (mentre vi immaginano verdi d'invidia come pomodori acerbi).
In realtà, avere un beta-reader è una risorsa preziosa. Non c'è niente - ma proprio niente - che possa aiutare di più uno scribacchino. E vale anche per chi non è del tutto alle prime armi.
Io benedico il giorno in cui ho incontrato le mie Socie, perché senza di loro non so dove sarei. Mi hanno insegnato e continuano a insegnarmi moltissimo e il confronto con loro ha un valore inestimabile.
Il beta-reader deve avere qualità ben specifiche:
1. deve essere intelligente. Lo so che è ovvio, ma meglio specificare.
2. deve amare leggere e, possibilmente, scrivere. Oltre a conoscere l'italiano, deve essere in grado di smontare la storia che gli hai dato da leggere e capire il funzionamento di ogni suo pezzo. Non serve a niente avere come b-reader un grammar-nazi se non è in grado di dirti dov'è che la trama fa acqua.
3. deve essere spietato. Se il racconto fa schifo ti deve dire "fa schifo". Niente indoramenti di pillole ogiri di parole. Lo scrittore, in genere (e mi ci metto anche io) è fin troppo disposto all'auto-indulgenza. Perciò, sono da evitare scuse o discorsi fraintendibili: piuttosto, tranvate nei denti. Per questo motivo, la mamma, la nonna, la zia, il fidanzato, il marito, o l'amante non sono (tranne rare eccezioni) dei candidati adatti.

Quello del beta-reader è un compito non privo di insidie.
Tanto per cominciare, alcuni dei vostri "assistiti" sembreranno essere beatamente ignari del fatto che anche voi avete una vita: vi manderanno il file dicendovi "no, ma fai con comodo, eh", ma voi non credeteci.
Mentono: se non riceveranno risposta entro dodici ore, inizieranno a chiedere. Prima con calma, poi con livelli di pressione crescenti.
Ma non è questa la vera fregatura. La vera fregatura è insita nella natura stessa del lavoro del beta-reader: individuare errori, punti deboli e sfondoni, sia strutturali e che grammaticali. Prestando attenzione a non sovrapporre il proprio stile a quello dell'autore che si sta aiutando (questo è importante e anche difficile).
È qui che cominciano i dolori, perché non nascondiamoci dietro un dito: le critiche non piacciono a nessuno. Quelli più intelligenti si rendono conto della loro utilità, ma piacere... ah, no.
I narcisisti di cui sopra, i puri scrittori DOC, non la prendono con calma, dignità e classe. No.
C'è chi si offende senza mezzi termini e - complimenti!- vi siete appena regalati una nemesi. Non solo non vi rivolgerà mai più la parola, ma vi augurerà ogni male e ballerà - metaforicamente - sulla vostra tomba ogniqualvolta: a) riceverà una recensione positiva o, ancor di più, un premio e b) per contro, voi verrete stroncati da qualcuno o segati a qualche concorso. Da alcuni c'è da aspettarsi anche una bambolina voodoo.
Altri, invece, si offendono in maniera più subdola: alle critiche e alle correzioni risponderà con un "sì, tu hai ragione ma", salvo poi piagnucolare in rete, raccontando che un anonimo lettore ha stroncato il loro capolavoro immortale. [Mi è capitato diversi anni fa, ma l'ho saputo dopo. Siccome nel frattempo con la persona in questione avevo troncato (beh, sarebbe più esatto dire "l'ho sbattuta fuori dalla mia vita a calci nel culo"), venire a sapere di tutte quelle lamentazioni mi ha divertita assai.]
E poi ci sono quelli maniaco-depressivi: prendono le critiche come una constatazione che la loro presenza nel mondo è, più o meno, uno spreco di risorse. La tempesta di lacrime che seguirà l'invio del primo file annotato farà sembrare Katrina una pioggerellina da niente. E se per caso avete lasciato loro - imprudenti! - il vostro numero di cellulare, vi contatteranno con voce dall'oltretomba chiedendovi se, a vostro parere, sia il caso che continuino a scrivere.
Lì sta a voi. Se siete cattivi, potete pure rispondere di no.


21 commenti:

  1. Farò tesoro di questi consigli :3
    Mi ritrovo sempre di più a fare da betareader, e se finora ho avuto fortuna (erano tutti testi di buona qualità) prima o dopo mi troverò qualche ciofeca tra le mani... e dovrò essere spietato. Onesto, ma spietato.

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    1. Io ho iniziato con le ciofeche e sono andata migliorando, per fortuna! Fare da b-reader mi piace molto, ma ho imparato presto a mettere dei paletti. E a premettere - ancora prima che mi mandino il testo - che io sono parecchio diretta (sempre nei limiti dell'educazione). Astenersi permalosi.

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    2. Lo vedi che sei perfetta come giurata? *_*

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    3. Non è vero! Io non ho i requisiti per giudicare uno scritto, te lo sei scordato? XD

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  2. Articolo d'oro.
    Avere qualcuno che ti dica solo che scrivi da dio è una cosa inutile, specie se la cosa non è vera.-.
    Le persone a cui faccio leggere prima gli scritti, fortunatamente, sono spietate, tra cui la mia ragazza (la adoro anche per questo xD).
    Mi fanno rendere conto degli errori e delle cose che non vanno senza problemi...ed è vero, sono una manna dal cielo.

    Per gli altri, quelli che pensano di scrivere da dio a prescindere da tutto, ne sono accerchiato, ma questa è un'altra, più lunga, storia. xD

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    1. Pensa che il mio compagno, se si annoia, pianta proprio lì di leggere e mi dice: "Oh, è una palla!" XD
      Poi sta molto al carattere di ciascuno: io preferisco che mi venga detta la verità senza mezzi termini. Piuttosto un "fa schifo" sincero che un "eh, ci sono delle cosine che non vanno" detto per paura di offendermi.

      Per gli altri, quelli che pensano di scrivere da dio a prescindere da tutto, ne sono accerchiato, ma questa è un'altra, più lunga, storia. xD
      Vorrei scrivere un post sull'ego e la scrittura, ma mi astengo. Tuffarsi di testa in un vespaio è poco furbo. XD

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    2. Idem.
      E' meglio dire le cose come stanno, almeno anche io preferisco che me le si dica cosi xD

      Eh, il fatto è che l'accerchiamento è nella mia facoltà, e alcuni mi leggono.
      Scrivere un post del genere ora sarebbe un suicidio xD.
      Ma ho già in mente il titolo:
      "Il futuro bruciato dell'editoria"...incoraggiante n'evvero? xD

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    3. Scrivere un post del genere ora sarebbe un suicidio xD.
      Già. Anche perché l'idea è succulenta e potrebbe venire fuori un bel post ironico, ma, se la considero seriamente, prima di puntare il dito, dovrei farmi un approfondito esame di coscienza. Per quella cosuccia del "chi è senza peccato scagli la prima pietra"!

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    4. Non mi reputo un santo, per carità u.u
      Ma, un esempio, con gente che studia per un futuro lavoro da editor/editore/giornalista e molti aspiranti scrittori..parlare con molti e scoprire che sono spudoratamente per l'editoria a pagamento.
      E' avvilente :(

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    5. Penso che, sotto sotto, chiunque scriva sia un po' un narcisista. C'è chi lo è di più e chi lo è di meno, per questo dico che prima di affrontare l'argomento dovrei farmi un bell'esamino di coscienza.
      Sull'editoria a pagamento sono molto netta: zero stima di chi paga per pubblicare. Su quello potrei scriverlo, un post. Anzi, quasi quasi lo faccio.

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    6. Forse non si è capito, ma intendevo dall'inizio argomenti del tipo "editoria a pagamento".
      Si, sono d'accordo sul narcisismo, negarlo sarebbe stupido u.u
      Attendo l'articolo eh u.u

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    7. È scritto. Devo solo decidere se. E quando. XD

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  3. Io di solito faccio finta di accogliere le critiche con grande maturità :)

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    1. Savoir faire! XD
      Beh, diciamo che se una persona "perde" del tempo a farti beta reading, comunque va ringraziata.
      Io, invece, sono talmente psicolabile che se le critiche mi sembrano troppo "leggere", mi fustigo da sola! Infatti le Socie mi odiano per questo.

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    2. Benedico il giorno in cui ho incontrato voi tre Socie, sapete? ^___^
      E sulle pare non ho il diritto di dirti molto, sono campionessa anch'io in quello sport.

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    3. Sì che lo sappiamo, ce lo dici sempre! XD <3 Ma è reciproco!

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  4. Che ricordi, davvero! E non ho toccato l'argomento do tu des, perché mi sembrava esulasse un po' dalla questione (ma poi, in effetti, nemmeno tanto).

    Ecco perché ho smesso di fare la beta con gli altri.

    Io faccio la beta perché mi piace proprio. Si imparano un sacco di cose e, se si è fortunati, si conoscono persone interessanti. Poi ci sono le botte di sfiga, si sa... XD

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  5. Cthulhu salvi i beta-reader capaci! Trovarne e averne nella propria vita scrittoria è una manna dal cielo e un tesoro da custodire e apprezzare :P Io mi ritengo fortunata ad averne trovato uno che si fa maltrattare dai miei sgorbi e che mi maltratta a dovere :D

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    1. Già. E io ne ho la bellezza di quattro. Assolutamente spietate. Le adoro. XD

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  6. L'onestà paga sempre e se non viene accettata allora vuol dire che non era stata davvero richiesta.
    Io ho una persona fidata a cui far leggere le mie cavolate e per il momento ha sempre fatto il suo dovere nel migliore dei modi. Stessa cosa faccio io per lui, quindi mi sembra uno scambio utile e paritario, ma senza ipocrisia e finzione.
    se fa schifo, come hai detto tu, sbattimelo nella faccia: mi farai solo del bene! :)

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