Ci sono alcune serie tv che ogni tanto riguardo.
Per nostalgia. E perché in uno strano modo le trovo... confortevoli. Come un bel paio di pantofole ben rodate.
X-Files è una di queste.
Vista adesso, da un punto di vista tecnologico lascia sbalorditi: in poco meno di vent'anni ci sono stati progressi enormi.
Basta pensare che, nella prima serie, non c'erano i cellulari. E non si vede traccia di Internet.
Però, considerato che l'uso di effetti speciali è limitato (perché la tensione si basa più quello che lo spettatore immagina che su quello che gli viene mostrato) ha retto bene all'assalto degli anni.
Però, considerato che l'uso di effetti speciali è limitato (perché la tensione si basa più quello che lo spettatore immagina che su quello che gli viene mostrato) ha retto bene all'assalto degli anni.
Ora, che abbia fatto epoca non è certo un mistero, né una novità. Perfino Gibson ne ha scritto due episodi!
Quelle che preferisco sono le prime serie - dalla settima in poi le cose si fanno complicate e l'allungamento del brodo palese - senza contare che sono monogama e tendenzialmente restia al cambiamento, perciò l'introduzione, nell'ottava, di Doggett al posto di Mulder mi ha fatto storcere il naso non poco.
Però sono fangirl nell'animo e infatti mi sono beccata tutti e due i film, il primo addirittura al cinema, costringendo il fidanzato dell'epoca (sempre il poveraccio del Millennium Falcon) a portarmici.
Adoro quell'atmosfera di pericolo sottile, quella tensione che percorre ogni episodio, perché c'è sempre il momento in cui il mostro sta dietro l'angolo e i due protagonisti gli stanno finendo dritti fra le grinfie e tu li guardi e pensi: "Ma questi sono matti! Non andrei lì neanche per tutto l'oro del mondo!"
E i finali? Quelli in cui magari Scully trova una sottospecie di spiegazione razionale, quando tu spettatore sai benissimo che è Mulder quello che ha ragione e che qualcosa di inspiegabile e sinistro è appena successo.
Oh, non ce n'è uno che sia un minimo rassicurante: sono uno più inquietante dell'altro.
Inoltre, X-Files è, almeno fino a un certo punto, un esempio di cospirazione ben gestita (a differenza, miseriaccia, di The Silence, solo a ripensarci mi va venire un nervoso...). L'uomo che fuma, il governo ombra, la minaccia aliena tenuta nascosta hanno un senso. O quantomeno, l'impressione è che gli sceneggiatori sappiano dove stanno andando a parare.
E poi, vabbé, c'è il discorso tensione sessuale irrisolta. Secondo me, è quello ad aver fatto la fortuna della serie presso il grande pubblico, quello che di narrativa fantascientifica se ne sbatte. (Perché, chiamatemi scema, per me X-Files è fantascienza).
Che Mulder e Scully siano una bella coppia è innegabile. Hanno una chimica che fa spavento. Lo capisci appena lei entra nell'ufficio di lui, episodio pilota.
Se dovessi mettere insieme le coppie con la chimica più forte delle serie tv che mi piacciono, direi: Mulder e Scully, David e Maddie da Moonlighting, Mal e Inara.
Io sono una schifezza a scrivere storie d'amore, ma, se potessi, vorrei una coppia così: si completano e nello stesso tempo sono inconciliabili.
Si trovano attraenti, ed è palese, ma c'è una linea di confine che non viene mai sorpassata.
Beh, a parte nell'ultima puntata della settima serie.
Quel loro tira e molla è così ben fatto e funziona tanto bene che, quando li si vede finalmente insieme, nell'ultima puntata della nona serie, quasi ti sembrano finti.
Come se i due personaggi non fossero pensati per avere una relazione. Almeno, questa è l'impressione che ho avuto io.
Impressione che, però, è cambiata quando ho visto I want to believe.
Ora, ne ho sentite e lette parecchie su quel film e spesso non erano molto lusinghiere.
A me è piaciuto. Non tutto, no. Il pretesto di fondo per rimetterli in pista - il prete pedofilo sensitivo - è un po' tirato per i capelli. E la storia del serial killer che cerca i pezzi di ricambio per il mafioso russo è un po' così.
Ma Mulder e Scully... per me valgono il prezzo del biglietto.
Li ho trovati, nello stesso tempo, uguali e differenti. E in questo gli sceneggiatori ci hanno azzeccato alla grande. Mostrarli identici a se stessi, solo perché il pubblico li ricorda in un certo modo, sarebbe stato un errore. Sarebbe stata una forzatura irrealistica.
Perché sono passati dieci anni, più o meno, e a ciascuno di quegli anni loro hanno pagato un prezzo. Perché viene mostrata la difficoltà del loro stare insieme, quel modo opposto di pensare e reagire che li porta quasi a separarsi. Perché, in effetti, è questo ciò che succede: messi di fronte all'ennesimo luogo buio, all'ennesimo mistero, Mulder si addentra - perché è lui, è sempre stato lui, quello che doveva a tutti i costi sapere, ma è anche quello che è rimasto più scottato da come è finita la serie, è quello perso, privo di un'identità precisa, incapace di andare avanti e lasciarsi il passato alle spalle - Scully no.
Lei, pur con le cicatrici indelebili che dieci anni di X-Files le hanno lasciato, pur con il costante rimpianto per il figlio perduto, ha cambiato vita. È andata avanti: adesso è un medico e non ne vuole più sapere delle cose che allignano nelle tenebre.
Lui la coinvolge per forza, come se non riuscisse ad accettare che non voglia seguirlo. E Scully inizialmente lo accontenta ma poi, per la prima volta, quando lui le chiede aiuto nel momento più critico, risponde di no.
Penso che come coppia siano più credibili, rispetto al finale di serie.
Anche perché, di fatto, Scully lo mette di fronte a una scelta: niente più oscurità, altrimenti la perderà. E Mulder, finalmente, muove quel passo avanti.
L'ultima inquadratura del film, i due sulla barca, con il mare cristallino tutto intorno, mi è sembrata giusta.
Dopo tante avventure, è arrivato per loro il momento di essere felici e lo spettatore, appagato, lo riconosce, li ringrazia per tutte le emozioni e li lascia andare.
Quelle che preferisco sono le prime serie - dalla settima in poi le cose si fanno complicate e l'allungamento del brodo palese - senza contare che sono monogama e tendenzialmente restia al cambiamento, perciò l'introduzione, nell'ottava, di Doggett al posto di Mulder mi ha fatto storcere il naso non poco.
Però sono fangirl nell'animo e infatti mi sono beccata tutti e due i film, il primo addirittura al cinema, costringendo il fidanzato dell'epoca (sempre il poveraccio del Millennium Falcon) a portarmici.
Adoro quell'atmosfera di pericolo sottile, quella tensione che percorre ogni episodio, perché c'è sempre il momento in cui il mostro sta dietro l'angolo e i due protagonisti gli stanno finendo dritti fra le grinfie e tu li guardi e pensi: "Ma questi sono matti! Non andrei lì neanche per tutto l'oro del mondo!"
E i finali? Quelli in cui magari Scully trova una sottospecie di spiegazione razionale, quando tu spettatore sai benissimo che è Mulder quello che ha ragione e che qualcosa di inspiegabile e sinistro è appena successo.
Oh, non ce n'è uno che sia un minimo rassicurante: sono uno più inquietante dell'altro.
Inoltre, X-Files è, almeno fino a un certo punto, un esempio di cospirazione ben gestita (a differenza, miseriaccia, di The Silence, solo a ripensarci mi va venire un nervoso...). L'uomo che fuma, il governo ombra, la minaccia aliena tenuta nascosta hanno un senso. O quantomeno, l'impressione è che gli sceneggiatori sappiano dove stanno andando a parare.
E poi, vabbé, c'è il discorso tensione sessuale irrisolta. Secondo me, è quello ad aver fatto la fortuna della serie presso il grande pubblico, quello che di narrativa fantascientifica se ne sbatte. (Perché, chiamatemi scema, per me X-Files è fantascienza).
Che Mulder e Scully siano una bella coppia è innegabile. Hanno una chimica che fa spavento. Lo capisci appena lei entra nell'ufficio di lui, episodio pilota.
Se dovessi mettere insieme le coppie con la chimica più forte delle serie tv che mi piacciono, direi: Mulder e Scully, David e Maddie da Moonlighting, Mal e Inara.
Io sono una schifezza a scrivere storie d'amore, ma, se potessi, vorrei una coppia così: si completano e nello stesso tempo sono inconciliabili.
Si trovano attraenti, ed è palese, ma c'è una linea di confine che non viene mai sorpassata.
Beh, a parte nell'ultima puntata della settima serie.
Quel loro tira e molla è così ben fatto e funziona tanto bene che, quando li si vede finalmente insieme, nell'ultima puntata della nona serie, quasi ti sembrano finti.
Come se i due personaggi non fossero pensati per avere una relazione. Almeno, questa è l'impressione che ho avuto io.
Impressione che, però, è cambiata quando ho visto I want to believe.
Ora, ne ho sentite e lette parecchie su quel film e spesso non erano molto lusinghiere.
A me è piaciuto. Non tutto, no. Il pretesto di fondo per rimetterli in pista - il prete pedofilo sensitivo - è un po' tirato per i capelli. E la storia del serial killer che cerca i pezzi di ricambio per il mafioso russo è un po' così.
Ma Mulder e Scully... per me valgono il prezzo del biglietto.
Li ho trovati, nello stesso tempo, uguali e differenti. E in questo gli sceneggiatori ci hanno azzeccato alla grande. Mostrarli identici a se stessi, solo perché il pubblico li ricorda in un certo modo, sarebbe stato un errore. Sarebbe stata una forzatura irrealistica.
Perché sono passati dieci anni, più o meno, e a ciascuno di quegli anni loro hanno pagato un prezzo. Perché viene mostrata la difficoltà del loro stare insieme, quel modo opposto di pensare e reagire che li porta quasi a separarsi. Perché, in effetti, è questo ciò che succede: messi di fronte all'ennesimo luogo buio, all'ennesimo mistero, Mulder si addentra - perché è lui, è sempre stato lui, quello che doveva a tutti i costi sapere, ma è anche quello che è rimasto più scottato da come è finita la serie, è quello perso, privo di un'identità precisa, incapace di andare avanti e lasciarsi il passato alle spalle - Scully no.
Lei, pur con le cicatrici indelebili che dieci anni di X-Files le hanno lasciato, pur con il costante rimpianto per il figlio perduto, ha cambiato vita. È andata avanti: adesso è un medico e non ne vuole più sapere delle cose che allignano nelle tenebre.
Lui la coinvolge per forza, come se non riuscisse ad accettare che non voglia seguirlo. E Scully inizialmente lo accontenta ma poi, per la prima volta, quando lui le chiede aiuto nel momento più critico, risponde di no.
Penso che come coppia siano più credibili, rispetto al finale di serie.
Anche perché, di fatto, Scully lo mette di fronte a una scelta: niente più oscurità, altrimenti la perderà. E Mulder, finalmente, muove quel passo avanti.
L'ultima inquadratura del film, i due sulla barca, con il mare cristallino tutto intorno, mi è sembrata giusta.
Dopo tante avventure, è arrivato per loro il momento di essere felici e lo spettatore, appagato, lo riconosce, li ringrazia per tutte le emozioni e li lascia andare.
E te lo dico io eprchè t'è tornato in mente X Failz.
RispondiEliminaPerchè la V.I.A. ti spinge a pensare ad altro, ecco perchè!
E poi tutti i misteri son lì fuori, magari sepolti da qqualche parte e per riesumarli serve proprio una Valutazione di IMpatto Ambientale!
Tutta la robaccia che m'è toccato studiare mi ha spinto a pensare ad altro, che credi? Meno male che domani è finita. Adesso manca solo una cosa. Devo entrare nello stato d'animo giusto per affrontare l'esame: il "ma vaffanculo, va'".
EliminaE comunque, non lo so se la VIA la fanno ancora in tre step. In realtà, ce ne sono parecchi di più. La legge è ostica e il mio povero, solingo neurone più confuso del solito...
EliminaMa come non lo sai! Ma che figura mi vai fare?
RispondiEliminaE comunque, "COSCIA SPACCCAAAA" come direbbe Hulk.
Mah. Non sono molto sicura di quello che succederà. Più facile che spacchino me.
EliminaIo me la sto facendo adesso, la maratona X-Files! XD
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