lunedì 10 settembre 2012

Non c'è padrone che ci possa comandare (alla faccia di Mr.Grey)

Non l'ho mica comprato, eh. Me l'hanno prestato. E quando leggo le recensioni avvelenate di chi ha sganciato il conquibus, beh, mi sento cooosì furba... no, non è carino da parte mia.
Riassumiamo: è una ciofeca di libro, una fanfiction stupida basata su una storia originale altrettanto stupida. E, per inciso, il tanto chiacchierato mommy-porn spara a salve. Parecchio.
In definitiva, è solo un libro scritto male fra innumerevoli altri, sbandierato come caso letterario.
Niente di nuovo sotto il sole.
E allora perché parlarne? Perché volevo dire la mia, ma...
Non da scribacchina.
Non da lettrice.
Da donna.
Quand'ero piccola, ogni tanto succedeva che mi regalassero un bambolotto. Mai capito per quale ragione ci si aspettasse da me che giocassi a fare la mamma. O la casalinga.
Ecco, oggi non capisco perché ci si aspetta che rimanga impressionata da una storia d'amore nella quale una donna consegna virtualmente le chiavi del suo cervello al primo tizio che capita. Uno che le dice quanto, quando, e come mangiare. Le sceglie i vestiti. La macchina. Il telefonino e il computer. Decide che tipo di anticoncezionale deve usare. Decide che deve usare un anticoncezionale. Se sgarra la sculaccia. E lei, invece di mandarlo a farsi friggere per direttissima, di consigliargli uno specialista, o di denunciarlo per abusi, che fa? Gli obbedisce compunta e gli è pure grata. E tutto questo perché? Perché è bello. E ricco. Una così andrebbe internata.
E poi fatemi capire: una robaccia del genere dovrei trovarla romantica?
Ma quello che proprio non mi spiego è il successo internazionale. Il passaggio di bocca in bocca. Donne entusiaste che dichiarano eterno amore per Mr. Grey, il quale di sfumature non ne ha manco mezza e che io non vorrei nemmeno in pacco regalo.
Okay, c'è di peggio che sognare uno strafico che ti regala tutto quello che tu abbia mai desiderato e anche qualcosa di più. Ma, ehi, nessuna sente puzza di morto? No?
Allora vi racconto una storiella.
C'era una volta, tanto tempo fa, il principe azzurro. Bei tempi, quelli: la principessa andava salvata - ché si trovava sempre in qualche casino, manco per colpa sua, poraccia, ma per esigenze di scena, o per congenita stupidità, o solo perché la tenevano chiusa nel castello con un livello di istruzione molto basso - e... come dire? È uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo.
La morale della favola era "accetta pure le mele da vecchiette sconosciute, tanto poi ci pensa qualcun altro a tirarti fuori dalla bara". Ti sposa anche, guarda che culo.
Poi le cose sono cambiate: le donne hanno iniziato a farsi strada da sé e hanno smesso di aspettare che qualcun altro provvedesse a loro. Quando gli è andata bene, il principe ha dovuto ripiegare su un part-time, nei casi peggiori è  rimasto disoccupato.
Ma, in silenzio, attendeva l'occasione per un ritorno in grande stile. È stato furbo, il principe azzurro: ha studiato moda e costume ed è diventato meno zuccheroso e più bad boy. Si è riciclato, adeguandosi ai tempi, ma sotto-sotto è sempre il solito, vecchio cadavere. La donna è tornata a essere un premio, un pretesto, un qualcosa da proteggere. Nei paranormal più beceri addirittura una proprietà da marchiare. Non pensa, non ne ha bisogno: c'è chi lo fa al posto suo.
Cinquanta sfumature di grigio non è un sogno. È un incubo. Un incubo maschilista e retrogrado. Qualsiasi donna dotata di cervello funzionante dovrebbe fuggire urlando da Mr.Grey, altro che "oh, vorrei un Christian tutto per me".
Ripensandoci, anche io lo vorrei, sì. Per togliermi la soddisfazione di prenderlo a calci nel sedere.
E poi, scusate. Prendiamo la frase "simbolo" del libro: "Io non faccio l’amore: io fotto… senza pietà"
Ma diciamocelo: una cretinata del genere regge solo (e a malapena) perché questo è strafico.
Immaginatevi una persona qualsiasi, un maschio beta, che vi dice una roba così e due sono le cose: o gli scoppiate a ridere in faccia - rovinandogli la messa in scena e ammosciando tutto l'ammosciabile - oppure inarcate il sopracciglio e: "Ah sì? Quella è la porta".


13 commenti:

  1. E' la stessa storia delle mille fan scatenate della Showalter o della Ward, quelle che parlano di donne marchiate come capi di bestiame, che devono essere protette e salvate dal maschio dominante, che svolgono il loro ruolo a letto - ma, ehi! E' un ruolo salvifico, eh? Restituiscono un po' di umanità a questi maschioni tormentati.
    L'entusiasmo intorno a queste letture mi scatena sempre reazioni composite, ma riassumibilissime in un deciso invito ad andare subito a farsi un giretto lì dove non batte il sole.
    Non è una questione di femminismo a oltranza. E' che la mancanza di dignità nello sbavare davanti a questa robaccia (tu, che apprezzi queste manchiate: tu, vorresti essere davvero marchiata e reclamata come un pezzo di carne?) mi lascia sempre di sale. Dove vedano l'amore e il desiderio, in tutto questo, non lo so proprio. Alla fine, mi sa che si tratta sul serio di desperate housewives.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, non è femminismo a oltranza. Non penso di essere femminista. Penso che sia una questione di dignità dell'essere umano. La donna non è portatrice sana di vagina e non si può ridurla a questo, nemmeno se la usa per svolgere un ruolo salvifico (salvifico de che, poi). Mi sorprendo che le persone - le donne - non si accorgano di quanto questo tipo di impostazione sia degradante.

      Elimina
  2. La fantascienza naturalmente c'era arrivata prima - in positivo, con la buonanima di Brunner che descrive in Tutti a Zanzibar un futuro in cui le donne aspirano a un ruolo di mantenute per meriti sessuali, e in negativo col ciclo di Gor, in cui John Norman spacciava la teoria che le donne possano provare piacere solo se terrorizzate e sottomesse al maschio dominante.
    Brunner era un genio che scriveva satire feroci, John Norman è un pervertito che scrive fantasie di stupro.
    Ma sono uomini.
    La cosa che mi sorprende di più è che questi libri - così come quelli della Meyer, che se guardi da vicino spingono lo stesso modello - siano scritti da donne.
    Ed abbiano tanto successo presso il pubblico femminile.
    D'altra parte, ci sono anche fan donne di John Norman che sui loro blog inneggiano al piacere di essere marchiate a fuoco, quindi ok, elementi deviati ce ne sono dappertutto.
    Ma è strano, e inquietante.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La cosa che mi sorprende di più è che questi libri - così come quelli della Meyer, che se guardi da vicino spingono lo stesso modello - siano scritti da donne. Ed abbiano tanto successo presso il pubblico femminile.
      Infatti è la cosa che più mi infastidisce. Sul fatto che la Meyer spinga lo stesso modello, è ovvio: Cinquanta sfumature è nato come fanfiction hard di indovina cosa? Tuailat. Inizio a pensare che sia la radice di ogni male.

      Che poi ci siano ovunque elementi deviati, beh... siamo tanti e il mondo è bello perché è vario, ma hai ragione, è strano e inquietante. Perché mettiamo insieme: Tuailait, i vari epigoni, emuli e tarocchi da libreria (che sono tanti), i vari epigoni, emuli e tarocchi da edicola (che sono ancora di più), le cinquanta sfumature e inizia a venirmi il dubbio che si tratti di nuovi modelli di comportamento che cominciano a imporsi. E la cosa peggiore non è che qualcuno ce li somministri. Ma che parecchi di noi gradiscano...

      Elimina
  3. Ed è tragico vedere file intere di donne sotto l'ombrellone, sfoggiare orgogliose questo libercolo, mostrandolo pure tenendolo in bella vista. Secoli di lotte per l'emancipazione bruciati in quelle pagine. E ti dirò la verità, lo ritengo offensivo anche verso noi uomini, perché offende l'intelligenza dell'essere umano in generale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. lo ritengo offensivo anche verso noi uomini
      di questo si chiacchierava con Davide, su altri lidi ^_-

      offende l'intelligenza dell'essere umano in generale
      Esatto. È così avvilente.

      E c'è pure chi si sente emancipata, della serie "ehi, leggo una storia dove fanno del sesso sadomaso, sono o non sono avanti?"

      Elimina
    2. Ero in imbarazzo per loro, davvero, perché ostentavano questo libretto tenendo quasi il braccio teso, in modo tale che i passanti lo notassero. "Brava, hai comprato ciò che ti hanno detto di comprare e te ne vanti pure", pensavo.

      Elimina
  4. Pure io parlavo di questo oggi, anche se da una prospettiva diversa.
    Be', questa tua opinione non fa altro che rimarcare il mio sbigottimento di fronte al successo planetario di una ciofeca simile!
    Ma si può?
    Far passare una donna come una bambola a cui piace essere presa per il culo?
    Non ci voglio credere... vi prego, svegliatemi e ditemi che è un brutto sogno...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Magari fosse un brutto sogno. Invece è la tristissima realtà. (Ho letto il tuo post, è molto bello!)

      Elimina
  5. A mio avviso, l'aspetto peggiore di questa trilogia è l'esaltazione della sindrome della crocerossina. Lui è evidentemente un pazzo. Ok, ricco, bello e con un trattore nelle mutande, ma sempre un pazzo. E lei decide che "Io ti salverò!".
    Del resto, i cimiteri sono pieni di donne che avevano avuto la stessa idea.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo spirito della crocerossina è quello che frega noi tutte. C'è poco da fare. Un misto di sindrome della martire e delirio di onnipotenza condito con una bella spruzzata di ingenuità. A volte noi donne siamo così sceme...

      Elimina
  6. Fortunatamente nono conosco nessuno a cui paice, a ragion veduta o meno.
    Ne ho sentiti leggere alcuni estratti (la mia ragazza voleva torturarmi in libreria)...e bhè scoppiavamo a ridere al pensiero che a qualcuno possa piacere qualcosa del genere.
    Poi c'era la rassegnazione disperata nel ricordarci che non solo quel qualcuno c'era, ma il suo numero aumentava sempre di più D:

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fortunatamente nono conosco nessuno a cui paice, a ragion veduta o meno.
      Sai? Nemmeno io. Vorrei conoscere qualche estimatrice, però. Per capire.

      Elimina